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Tito (Lu Titu in dialetto locale) è un comune italiano di 7.312 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata.
Le opere di William Shakespeare sono state rappresentate moltissimo anche sul grande schermo, sia in forma integrale sia come adattamenti. Le sue storie si sono rivelate nei secoli sempre attuali, sia che si parli d'amore o del potere, delle guerre inutili o della condizione esistenziale dell'uomo. Come nel teatro la ricerca di nuove forme espressive ha portato a regie originali e attualizzate, così nel cinema Shakespeare è stato riscritto, ambientato in ogni possibile epoca storica, sezionato e riproposto in forme diverse. Tuttavia, ci sono state grandi opere cinematografiche in cui le commedie o le tragedie sono presentate in una forma fedele all'originale, spesso riscuotendo un successo analogo.
Macbeth è un film muto del 1916 diretto da John Emerson che aveva come assistente Erich von Stroheim. Adattamento del dramma di Shakespeare, il film - prodotto da D. W. Griffith - aveva come direttori della fotografia Victor Fleming e George W. Hill mentre la sceneggiatura era firmata dallo stesso Emerson e dalla moglie Anita Loos, una delle sceneggiatrici più famose di Hollywood. Macbeth e Lady Macbeth erano interpretati da Herbert Beerbohm Tree e da Constance Collier, entrambi famosi attori teatrali. Fu la settima versione cinematografica di Macbeth, una delle otto girate all'epoca del muto. In una parte di stuntman, nel film - che attualmente viene considerato presumibilmente perduto - appare Monte Blue, agli inizi della carriera.
Macbeth (titolo completo The Tragedy of Macbeth) è una fra le più note e citate tragedie shakespeariane. Essa drammatizza i catastrofici effetti fisici e psicologici dell'ambizione politica per coloro che cercano il potere per il proprio interesse personale: l'esito di tale condotta è un gorgo inesorabile di errori ed orrori. Fu pubblicato nel Folio del 1623, probabilmente da un copione teatrale. Frequentemente rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, Macbeth è divenuta l'archetipo per eccellenza della brama di potere sfrenata e dei suoi pericoli, definizione che è stata tuttavia spesso giudicata estremamente restrittiva, date le ampie ripercussioni di natura filosofica sui temi del potere, dell'azione e della volontà, e le molte ombre e misteri che ancora aleggiano attorno alla vicenda della coppia Macbeth/Lady Macbeth, la cui vicenda personale è arricchita da un ricco non-detto, ad esempio, sull'assenza di eredi per i due, sulla possibilità di un figlio morto ancora in fasce, e più in generale sul rapporto di completa osmosi fra i due personaggi, che li rende due fra le più riuscite caratterizzazione shakespeariane. Costituita da solo cinque atti, è la più breve tragedia di Shakespeare, ed è spesso stata indicata dalla critica come il suo lavoro più complesso e sfaccettato. Per la trama Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico sul re Macbeth di Scozia di Raphael Holinshed e a quello del filosofo scozzese Ettore Boezio. Molto popolare è anche la versione operistica di questa tragedia, musicata da Verdi su libretto di Francesco Maria Piave.
Ischia è un'isola dell'Italia appartenente all'arcipelago delle isole Flegree, della città metropolitana di Napoli. Posta all'estremità settentrionale del golfo di Napoli e a poca distanza dalle isole di Procida e Vivara, nel mar Tirreno, è la maggiore delle Flegree ed un'importante meta del turismo internazionale. Con i suoi 64 062 abitanti è la terza più popolosa isola italiana, dopo Sicilia e Sardegna. In antichità era nota col nome Pithekoussai o Pithecusae (in greco Πιθηκοῦσσαι).
Il Divino Otelma, pseudonimo di Marco Amleto Belelli (Genova, 8 maggio 1949), è un personaggio televisivo italiano.
La dark lady (letteralmente: "donna oscura"), anche nota come femme fatale o, talvolta, vamp, è un personaggio tipo delle opere di narrativa e del cinema, in particolare del romanzo hard boiled e del film noir, di cui è forse il carattere più intrigante. Rappresenta la donna seduttrice, manipolatrice e sempre pericolosa, anche se non necessariamente malvagia. È spregiudicata e sensuale, infedele e dannatrice; tuttavia, come evidenziato dalla critica femminista, non è infrequente il caso di ritratti femminili la cui ambiguità è solo il prodotto di uno sguardo maschile misogino e distorto.
Amleto (The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark, "La tragedia di Amleto, principe di Danimarca") una delle tragedie shakespeariane pi conosciute e citate. Fu scritta probabilmente tra il 1600 e l'estate del 1602. tra le opere pi frequentemente rappresentate in quasi ogni paese occidentale ed considerata un testo cruciale per attori maturi. Il monologo di Amleto "Essere o non essere" (atto III, scena I), il passaggio pi famoso del dramma, vanta un'immensa gamma di interpretazioni sui palcoscenici di tutto il mondo, anche se spesso questo soliloquio viene erroneamente citato accanto all'immagine di Amleto che tiene in mano un teschio: in realt la scena del teschio nella parte finale del dramma (atto V, scena I) e non ha niente a che vedere con "Essere o non essere", che si trova nella parte centrale (atto III, scena I). Amleto una delle opere drammaturgiche pi famose al mondo, tradotta in quasi tutte le lingue esistenti. considerato uno degli assoluti capolavori di Shakespeare, nonch una delle pi grandi opere della letteratura di tutti i tempi. Nel Novecento il principe danese stato rappresentato sulle scene dal talento di attori come Laurence Olivier e John Barrymore e dall'attore britannico John Gielgud.
Elenco degli albi a fumetti del personaggio Tex, pubblicati nella collana Gigante che inizialmente riproponeva una ristampa delle storie del personaggio già pubblicate in altri formati (giornalino dell'audace) e che poi sostituirà la collana a strisce nella pubblicazione delle storie inedite. La testata esordisce nell'ottobre 1958 ristampando integralmente gli episodi pubblicati nella collana a strisce ancora in corso di pubblicazione quando esordì la nuova testata, per poi, da pagina 69 del n° 96 (ottobre 1968), incominciare a pubblicare storie inedite. Dal n° 22 la pubblicazione modificò il nome da Serie gigante a Collana Tex gigante e, dal n° 162, assunse la denominazione definitiva di Tex. La serie è pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore ma nel corso degli anni aveva assunto altre denominazioni: Edizioni Audace dal n°1 al n° 6, Araldo dal n° 7 a 160, Daim Press dal n° 161 a 332 e Sergio Bonelli Editore dal n° 333 in poi. La serie assunse una periodicità mensile dal 1964 mentre prima aveva periodicità diverse. La serie esordisce in seguito al successo della collana cosiddetta "Tex Gigante prima serie" (pubblicata dal 1954 al 1957) che riproponeva le storie del personaggio già edite nel formato a striscia, per ristamparla mantenendone le caratteristiche. Il Tex Gigante prima serie nasceva a sua volta come raccolta delle copie rimaste invendute dell'albo quindicinale pubblicato dal 1952 al 1960, che pubblicava le avventure di Tex a loro volta già pubblicate negli albi a striscia e prima edizione delle storie del personaggio, a partire dalla creazione nel 1948, ma rimontandole inserendo tre strisce per pagina. Il formato dei primi numeri di questa seconda serie è in misura leggermente maggiore di quello che diverrà lo standard successivo e gli albi sono pinzati con punto metallico; hanno poi una foliazione di 160 pagine, poi ridotta a 128. Presto il formato si stabilizza sulle misure di 16x21 cm, con 112 pagine brossurate, definendo quello che sarà noto come il formato bonellide. Dei primi 75 numeri esistono più versioni; a causa del clima moralistico degli anni cinquanta e sessanta, e per via del successo che costringeva a ristampare i numeri, la casa editrice era costretta a far uscire ristampe-lampo in parte autocensurate; in particolare del primo numero (La Mano Rossa) si hanno almeno cinque versioni. Il fumetto, ideato e scritto da Giovanni Luigi Bonelli ma accreditato come G. L. Bonelli, e creato graficamente da Aurelio Galleppini, ha visto, poi alternarsi alla sceneggiatura e al disegno altri autori. Se già dopo pochi episodi alcuni disegnatori intervengono a coadiuvare Galep nella realizzazione delle tavole, bisogna attendere diversi anni prima di vedere storie scritte da altri. Per quanto riguarda i disegnatori, fino al 1974, anno in cui esordisce Fernando Fusco, si alternano, oltre a Galep, quasi esclusivamente Guglielmo Letteri, Virgilio Muzzi, Erio Nicolò e Giovanni Ticci. Dopo gli anni ottanta lo staff cresce gradualmente fino a superare venti elementi come Claudio Villa e Fabio Civitelli, includendo anche artisti non italiani. La prima storia non sceneggiata da Bonelli risale al febbraio 1976, ed è opera del figlio Sergio alias Guido Nolitta che già nel numero precedente aveva affiancato il padre; solo dopo molti anni incomincia a essere più frequente la presenza di Nolitta che di un nuovo autore, Claudio Nizzi e, a differenza di quanto accade con i disegnatori, i testi restano per lungo tempo affidati a un ristrettissimo gruppo e fino al numero 400 si avvicendano, a parte le brevi parentesi di Giorgio Bonelli, altro figlio di Gianluigi, e di Mauro Boselli, che poi sarà inserito stabilmente nella testata tanto da assumere nel 2012 il ruolo di curatore della stessa, solo i tre già citati. A parte i testi firmati da Decio Canzio e Michele Medda per alcuni albi del 1994 e del 1995, è solo dopo il 2000 che anche il gruppo di sceneggiatori comincia ad aumentare in consistenza, con l'inclusione ai testi, tra gli altri, del disegnatore Fabio Civitelli (solo in qualità di soggettista) e di Tito Faraci, cui si aggiungono Gianfranco Manfredi e Pasquale Ruju. L'ultima storia scritta da Bonelli viene pubblicata nel n° 364 intitolato Il medaglione spagnolo, del febbraio 1991, mentre l'ultima storia disegnata da Galep è la n° 400, Tex 400 - a colori!, del febbraio 1994. Nella tabella non sono riportati i nomi degli autori delle copertine: sono Galep, che ha disegnato tutte le copertine fino alla numero 400, e Claudio Villa, a cui sono state affidate quelle dalla numero 401 in poi.