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Lorenzo Panattoni (Lari, ... – ...) è stato un politico italiano. Iniziò l'attività (accanto a Giuseppe Panattoni) come deputato di Lari, dove ancora oggi è possibile visitare il palazzo di famiglia, al Parlamento toscano riunitosi col nome di Assemblea Costituente Toscana dal 25 marzo 1849 al 12 aprile 1849. Lo troviamo quindi, sempre insieme a Giuseppe Panattoni, all'Assemblea dei Rappresentanti della Toscana, creata l'11 agosto 1859 e riunitasi per l'ultima volta il 20 marzo 1860 per sancire l'unificazione della Toscana al Piemonte. Durante i plebisciti di annessione al Piemonte del marzo 1860 fu molto attivo nel perorare la causa unionista, anche se i risultati a Lari furono molto più bassi che altrove (con circa mille astenuti su poco più di 3000 votanti). Membro del partito liberale (guidato da Bettino Ricasoli, l'inventore del vino Chianti), vedeva nell'unione (paritetica) del suo paese al Regno di Sardegna il modo migliore per osteggiare il rafforzamento del potere statale perorato dai granduchi lorenesi e difendere le prerogative della classe dominante (aristocratica) toscana. A Lari fece varie attività di propaganda politica. Per esempio nell'estate del 1849 tenne un comizio contro il Granduca, "istigando il popolo ad andare in guerra contro i tedeschi", che gli costò problemi con la giustizia granducale
Giuseppe Panattoni (Lari, 9 settembre 1802 – Firenze, 11 febbraio 1874) è stato un politico italiano. Nel novembre 1847 è tra i principali collaboratori, insieme ad altri come Lodovico Bosellini, del primo numero del mensile La Temi di Firenze (diretto da Carlo Guarnacci). La rivista proseguirà con qualche interruzione fino al settembre 1864. In politica fu all'inizio lealista. Negli anni '30, credendo nella possibilità che le riforme di Leopoldo II di Toscana, prese pubbliche posizioni in favore della dinastia lorenese, come dimostra la presenza del suo nome tra i sottoscrittori del monumento a Leopoldo I, sovrano di Toscana.Negli anni '40 fu quindi membro del partito liberale (guidato da Bettino Ricasoli, l'inventore del vino Chianti), che dopo la fine della stagione costituzionalista in Toscana, nel 1849, iniziò a vedere nell'unione (paritetica) del suo paese al Regno di Sardegna il modo migliore per osteggiare il rafforzamento del potere statale perorato dai granduchi lorenesi e per difendere le prerogative della classe dominante (aristocratica) toscana. Iniziò l'attività come deputato di Lari, dove ancora oggi è possibile visitare il palazzo di famiglia, al Parlamento toscano riunitosi dal 22 giugno 1848 all'8 febbraio 1849 sotto il nome di Consiglio Generale. Fu altresì eletto, insieme a Lorenzo Panattoni, all'Assemblea Costituente Toscana inaugurata il 25 marzo 1849 e chiusasi il 12 aprile 1849. Lo troviamo quindi, sempre insieme a Lorenzo Panattoni, all'Assemblea dei Rappresentanti della Toscana, creata l'11 agosto 1859 e riunitasi per l'ultima volta il 20 marzo 1860 per sancire l'unificazione della Toscana al Piemonte. Tra le varie cose lo si ricorda per aver assistito Alessandro Manzoni nella diatriba editoriale con Le Monnier.
Il collegio elettorale di Lari è stato un collegio elettorale uninominale del Regno di Sardegna.
Carlo Italo Panattoni (Lari, 1840 – Lari, 1899) è stato un politico italiano. Nato a Lari, studiò diritto, lettere e filosofia. In gioventù si dedicò alla letteratura. Nel 1860 pubblicò Il voto dei popoli. Avvocato di grido, godette di fama in tutta Italia. Era specializzato in cause di proprietà letteraria. Difese la Ricordi contro l'editore Sonzogno, che dichiarava decaduti i diritti della Ricordi su alcune opere di Bellini, Rossini, Donizetti e Meyerbeer. Con la sentenza favorevole ai Ricordi, la Sonzogno fu obbligata a pagare i danni. Su questo processo Carlo Italo Panattoni pubblicò un libro intitolato La lotta per il diritto, pubblicato a Milano nel 1889. Entrò alla camera nel 1874, sedette prima all'estrema sinistra, passando successivamente nelle file della sinistra costituzionale. Tramite i Ricordi ebbe anche alcuni autografi di Giuseppe Verdi. A Roma esiste una via intitolata a Italo Panattoni.