apri su Wikipedia

Picatrix

Picatrix è un'opera in lingua latina di fondamentale importanza per l'occultismo astrologico del Tardo Medioevo e del Rinascimento. Si tratta di un libro tradotto dall'arabo nella Spagna dell'XI secolo. Il titolo originale è Gāyat-al-hakīm, cioè il fine del saggio, scritto da Abū- Maslama Muhammad ibn Ibrahim ibn 'Abd al-da'im al-Majrītī , oriundo di Cordova morto nel 1007-8 d.C. In base ai manoscritti latini l'opera risulta tradotta de arabico in hispanicum nel 1256 sotto il regno di Alfonso X di Castiglia, detto el Sabio. Il Picatrix latino ebbe un enorme diffusione durante tutto il Rinascimento: una copia del Picatrix era presente nella biblioteca del mago Cornelio Agrippa, ma anche del dotto Pico della Mirandola così come del pio Marsilio Ficino. Il Picatrix non venne mai stampato, ma ebbe una grande diffusione manoscritta nel corso del XV e XVI secolo. Il libro contiene elenchi di immagini magiche nonché consigli pratici di magia, espressi nella cornice filosofica dell'ermetismo. «Questo trattato è dunque diviso in quattro libri e alcuni di essi sono, a loro volta, divisi in parti».Una traduzione dal latino in volgare fu opera del veneziano Gianbattista Anesio che nel "1620 era cappellano delle monache di S.Martino di Murano e tradusse il libro del filosofo ebreo Giovanni Picatrix, delle immagini, nelle quali si contengono i fiori dell'arte antica". Il codice su cui fu fatta questa versione era in pergamena e insieme al manoscritto era conservato alla Biblioteca Cesarea di Vienna. Nel 2004 è stata pubblicata una traduzione critica in lingua italiana a cura dello studioso e orientalista Alberto Fratini della sezione del Picatrix relativa ai rituali astrali.

Risorse suggerite a chi è interessato all'argomento "Picatrix"

Sperimentale

Argomenti d'interesse

Sperimentale