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Francesco Mazzoni (Firenze, 16 novembre 1925 – Bibbiena, 15 gennaio 2007) è stato un filologo italiano, tra i massimi esperti del Novecento dell'opera di Dante Alighieri.
La Vita nova la prima opera di attribuzione certa di Dante Alighieri, scritta tra il 1292 ed il 1294. Si tratta di un prosimetro nel quale sono inserite 31 liriche (25 sonetti, 1 ballata, 5 canzoni) e 42 capitoli.
Il metodo storico è la corrente di critica letteraria italiana della seconda metà dell'Ottocento che, influenzata dal Positivismo e dalla storiografia tedesca e in contrapposizione con la tendenza desanctisiana, impresse allo studio della letteratura italiana un'attenzione prevalente agli aspetti storici e testuali, rispetto a quelli estetici. Il Giornale storico della letteratura italiana fu considerato all'epoca quasi un "organo" della corrente. Esponenti di rilievo della corrente furono, tra gli altri, Alessandro D'Ancona, Francesco Novati, Pio Rajna, Rodolfo Renier. Contro il "metodo storico" come fondamento della critica letteraria si espresse Benedetto Croce, già in Francesco de Sanctis e i suoi critici recenti (memoria letta all'Accademia Pontaniana nella tornata del 3 aprile 1898), poi, in modo filosoficamente più articolato, nella celebre Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale del 1902.
Il cosiddetto "Indovinello veronese" è il primo testo scritto in corsiva nuova volgare da un ignoto copista tra l'VIII secolo e l'inizio del IX in forma d'appunto, presso il margine superiore di un foglio in un codice pergamenaceo più antico. È forse il più antico testo pervenuto che usi lingua romanza (i Giuramenti di Strasburgo sono datati a cinquant'anni più tardi) e rappresenterebbe un possibile atto di nascita del volgare in Italia, ma non tutti gli studiosi sono concordi e alcuni ritengono che si tratti ancora di latino (pur se con le evidenti aberrazioni), come dimostra il fatto che il testo ha bisogno di una traduzione in italiano. Il codice originale fu redatto in Spagna all'inizio dell'VIII secolo e giunse a Verona non troppo tempo dopo. Le due postille furono individuate nel 1924. Fu Vincenzo De Bartholomaeis a scoprirne per primo il senso, con l'aiuto di Lina Calza, una studentessa universitaria del I anno. Fu Luigi Schiaparelli a tracciarne il percorso, dalla Spagna a Verona: il codice probabilmente lasciò la penisola iberica poco dopo la conquista araba del Regno di Toledo (711), passò poi da Cagliari e Pisa negli anni trenta dell'VIII secolo e prima della fine del secolo giunse a Verona.Al testo dell'indovinello si accompagna un testo, stavolta in latino più sorvegliato: si tratta di una formula canonica di benedizione in latino, esterna all'indovinello, ma che gli studiosi hanno utilizzato, talvolta in maniera contrastante, per avallare le proprie ipotesi linguistiche.
La Biblioteca Marucelliana è una biblioteca pubblica di Firenze (di proprietà del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) con accesso da via Cavour.
La bibliografia su Dante è vastissima, per questo qui se ne darà un campione rappresentativo e sufficientemente ampio.