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Aldo Vallone (Galatina, 1º novembre 1916 – Galatina, 23 giugno 2002) è stato un letterato italiano.
Nicola Zingarelli (Cerignola, 28 agosto 1860 – Milano, 7 giugno 1935) è stato un filologo e linguista italiano; divenne famoso come autore dell'omonimo Vocabolario della lingua italiana.
Michele Barbi (Taviano di Sambuca Pistoiese, 19 febbraio 1867 – Firenze, 23 settembre 1941) è stato un filologo e letterato italiano.
Gangs of New York è un film del 2002 diretto da Martin Scorsese. Ispirato a The Gangs of New York: An Informal History of the Underworld, un trattato del 1928 sulle varie gang armate che popolavano il quartiere newyorkese dei Five Points nel XIX secolo, il film è scritto da Jay Cocks, Kenneth Lonergan e Steven Zaillian. Nel film, ambientato durante lo svolgimento della Guerra Civile Americana, il giovane irlandese Amsterdam Vallon (Leonardo DiCaprio) cerca vendetta contro il gangster William Cutting, detto "il Macellaio" (Daniel Day-Lewis), assassino di suo padre. Nel cast anche Cameron Diaz, Jim Broadbent, John C. Reilly, Henry Thomas, Liam Neeson e Brendan Gleeson. Frutto di un'idea di Scorsese e Cocks dei primi anni settanta, il progetto è rimasto in development hell per decenni, concretizzandosi solo nel 1999, grazie all'incontro con il produttore Harvey Weinstein. Girato interamente negli studi di Cinecittà, a Roma, dove è stato allestito un gigantesco set che ricostruiva la New York dell'epoca, il film ha avuto una produzione travagliata per via della sua mole e delle divergenze creative tra Scorsese e Weinstein. Ciò ha allungato di anni la realizzazione del progetto e fatto sforare il budget prestabilito, portandolo ad oltre 100 milioni, allora il più alto di sempre per un film di Scorsese. Il progetto ha subito un'altra battuta di arresto durante la post-produzione, prima per via degli attentati dell'11 settembre 2001 e poi in fase di montaggio, venendo infine distribuito il 20 dicembre 2002, dopo tre anni di lavoro. Gangs of New York ha ricevuto critiche generalmente positive e ne sono stati lodati principalmente la ricostruzione storica e la performance di Daniel Day-Lewis, mentre è stata oggetto di alcune critiche la sceneggiatura. È stato anche un discreto successo di pubblico, incassando oltre 190 milioni di dollari in tutto il mondo. Tra i vari premi a cui è stato candidato figurano 10 candidature agli Oscar (tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore a Day-Lewis), senza tuttavia nessuna vittoria.
Erich Auerbach (Berlino, 9 novembre 1892 – Wallingford, 13 ottobre 1957) è stato un filologo tedesco.
La Comedìa, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina. L'opera non esiste nella sua forma originale: essendo stata prodotta prima dell'invenzione della stampa veniva scritta e ricopiata a mano; tra tutti i manoscritti giunti a noi oggigiorno non esistono due versioni uguali, come per tutti i testi antichi, i casi di diversificazione sono tantissimi e variano da semplici modifiche ortografiche, (diritta via o diricta via) fino all'uso di versi simili ma diversi, o parole completamente differenti che danno anche significati diversi, ad esempio il ruscello che esce dalle sorgenti di acqua bollente ..esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici che fu analizzato e commentato con il presupposto che ci fossero delle donne peccatrici, forse prostitute (?), lasciando molti dubbi, ma con un significato completamente stravolto rispetto al più ragionevole pettinatrici o pettatrici o pectatrici cioè le operaie che lavoravano la cardatura e la pettinatura dell lino nelle acque termali. Il titolo originale, con cui lo stesso autore designa il suo poema, fu Comedia (probabilmente pronunciata con accento tonico sulla i); e così è intitolata anche l'editio princeps del 1472. L'aggettivo «Divina» le fu attribuito dal Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante, scritto fra il 1357 e il 1362 e stampato nel 1477. Ma è nella prestigiosa edizione giolitina, a cura di Ludovico Dolce e stampata da Gabriele Giolito de' Ferrari nel 1555, che la Commedia di Dante viene per la prima volta intitolata come da allora fu sempre conosciuta, ovvero "La Divina Comedia". Composta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo. Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica. È stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola «stelle» (Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle"; Purgatorio: "Puro e disposto a salir a le stelle"; Paradiso: "L'amor che move il sole e l'altre stelle"). L'opera ebbe subito uno straordinario successo e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione e fino all'avvento della stampa in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo (si calcolano circa sessanta commenti e tra le 100.000 e le 200.000 pagine), dando vita a una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta: si parla così di "secolare commento". La vastità delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato un'oggettiva difficoltà nella definizione del testo: nella seconda metà del Novecento l'edizione di riferimento è stata quella realizzata da Giorgio Petrocchi per la Società Dantesca Italiana. Più di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza e Federico Sanguineti.La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali (ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose), è profondamente innovativa poiché, come è stato rilevato in particolare negli studi di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà, espressa anche con l'uso di neologismi creati da Dante come «insusarsi», «inluiarsi» e «inleiarsi».È una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano.
Francesco Angiolieri, detto Cecco (Siena, 1260 circa Siena, 1313), stato un poeta e scrittore italiano, contemporaneo di Dante Alighieri e appartenente alla storica casata nobiliare degli Angiolieri.
Antonino Pagliaro (Mistretta, 1º gennaio 1898 – Mistretta, 6 dicembre 1973) è stato un linguista, glottologo, filosofo e accademico italiano. Iranista, critico letterario, filosofo del linguaggio, fu uno dei fondatori della scuola linguistica romana. Fra i padri della semiologia italiana, ha introdotto in Italia gli studi sul pensiero linguistico.