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I ponti di Firenze oltrepassano il fiume Arno dalla riva destra, dove sorgeva la città, all'Oltrarno sulla riva sinistra, che ebbe un carattere più popolare fino a quando Cosimo I vi trasferì la sua residenza nel XVI secolo dopo l'acquisto di Palazzo Pitti. Tutti, con la sola eccezione di Ponte Vecchio, furono distrutti dai tedeschi nella notte tra il 3 ed il 4 agosto 1944, venendo poi ricostruiti in seguito. L'elenco comprende i ponti costruiti sull'Arno nel centro cittadino o nelle immediate vicinanze nell'ordine in cui si incontrano discendendo il fiume. Per i ponti più periferici e moderni (costruiti ex novo a partire dagli anni 1960) vedi Arno.
Il ponte di Verrazzano (in inglese Verrazzano-Narrows Bridge), conosciuto anche come The Verrazzano, è un ponte sospeso di New York. È dedicato al navigatore italiano Giovanni da Verrazzano, primo europeo a raggiungere, nel 1524, la zona dove attualmente si trova New York. Attraversa il braccio di mare The Narrows, congiungendo i due distretti newyorkesi di Staten Island e Brooklyn. L'attraversamento del ponte è a pedaggio per le automobili dirette verso Staten Island, con un costo (dal marzo 2015) di 16 $ per i non residenti.. Nell'altra direzione è gratuito.
La passerella dell'Isolotto o delle Cascine è uno stretto ponte sull'Arno a Firenze, tra il lungarno dei Pioppi e il piazzale Kennedy, adibito al solo passaggio pedonale. Realizzata nel 1962 come passaggio pedonale in calcestruzzo, collega la zona popolare dell'Isolotto con il centro del parco delle Cascine. Il progetto si deve agli ingegneri Carlo Damerini e Vittorio Scalesse. Fu inaugurata dal sindaco Giorgio La Pira Domenica 3 marzo 1963 (come testimonia un articolo del quotidiano La Nazione di Lunedì 4 marzo). A campata unica, viene giornalmente attraversato da centinaia di persone, specialmente la mattina del martedì quando si tiene il mercato delle Cascine. Seppure sia stata concepita come ponte pedonale, è consentito transitare dalla passerella dell'isolotto con velocipedi, ciclomotori e motocicli, purché condotti a mano ed a motore spento: è transitata ogni giorno da migliaia di persone che si recano al lavoro o ai plessi universitari con mezzi a due ruote (è infatti la direttrice più breve tra il Quartiere 4 e il Quartiere 5), per via della sua posizione strategica, a metà strada tra i due ponti più vicini, quello alla Vittoria e quello all'Indiano. Per questo era stato realizzato un progetto per trasformarla in un ponte carrabile anche agli autobus ed alle biciclette con apposita pista ciclabile. Il cantiere per l'esecuzione dei lavori era stato aperto nel 2002, ma a seguito di aspre polemiche i lavori furono sospesi, il cantiere restò fermo per molti mesi ed infine smantellato. Secondo i comitati oppositori un'opera del genere avrebbe causato un impatto difficilmente conciliabile con la zona monumentale del Parco. D'altra parte ciò avrebbe contribuito a snellire la circolazione stradale, spesso congestionata nei prima citati ponte alla Vittoria e ponte all'Indiano e diminuire sensibilmente l'inquinamento atmosferico. Dopo una prima ordinanza di pedonalizzazione completa, il Comune di Firenze ha deciso di continuare a rendere transitabile a ciclomotori e motocicli visto l'aumento del traffico locale che era succeduto al periodo della sua chiusura. A fine 2011 la passerella ha subito importanti lavori di restauro che hanno riguardato il ripristino del copriferro del calcestruzzo e la verniciatura di quest'ultimo, oltre che delle balaustre in acciaio. Nel mese di giugno 2017 iniziano i lavori di riqualificazione della struttura. Tali lavori comporteranno la completa demolizione della struttura in cemento armato e posa della nuova in acciaio.
Giovanni da Verrazzano, o, secondo altre grafie, Verrazano o Verazano (Greve in Chianti, 1485 circa Isole Abaco, 1528 circa), stato un esploratore e navigatore italiano. Comp i suoi viaggi per conto della Francia ed esplor molte zone della costa atlantica degli attuali Stati Uniti, compresa la baia di New York, e del Canada.
Cicisbeo, o cavalier servente, era il gentiluomo che nel Settecento accompagnava una nobildonna sposata in occasioni mondane, feste, ricevimenti, teatri e l'assisteva nelle incombenze personali, quali toeletta, corrispondenza, compere, visite, giochi. Passava con lei gran parte della giornata e doveva elogiarla, sedersi accanto a lei nei pranzi e nelle cene, nelle passeggiate o nei giri in carrozza. La signora veniva definita cicisbea del cavaliere. L'etimologia della parola sembra essere connessa in modo parzialmente onomatopeico al bearsi nella conversazione, al cicaleccio, al cinguettio, al chiacchiericcio e al birignao che costituivano la principale delizia dei cicisbei.