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Il trasversalismo è una concezione politica sistematizzata come un insieme di posizioni politiche, ideologiche e partitiche che uniscono aspetti delle politiche di sinistra con quelle di destra. Per quanto ambedue le posizioni vengono comunemente rappresentate come opposte, può verificarsi che un particolare individuo o un insieme di questi possano accettare dei punti di vista di sinistra da una parte e altrettanti di destra dall'altra. In Francia, dove i termini stessi hanno avuto origine, la sinistra è sempre stato definito il partito dei movimenti mentre la destra il partito dell'ordine. Una posizione intermedia tra entrambe le parti è il centrismo e la persona che appoggia questa posizione politica è un moderato. Il trasversalismo non è necessariamente collegato ad esso, in quanto non si occupa di fare da mediatore neutrale per trovare dei compromessi da entrambe le parti, bensì prende diversi aspetti di entrambe le posizioni e li concilia in un'unica ideologia.
L'Unione europea, abbreviata in UE o Ue (pron. /ˈue/), è un'organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale, che comprende 27 Stati membri d'Europa. Nata come Comunità economica europea con il trattato di Roma del 25 marzo 1957, e considerata una potenziale superpotenza, nel corso di un lungo processo di integrazione europea, con l’adesione di nuovi Stati membri e la firma di numerosi trattati modificativi, tra cui il trattato di Maastricht del 1992 e l'Unione economica e monetaria con la valuta unica nel 2002, ha assunto la denominazione e la struttura attuale con il trattato di Lisbona del 2007. Regolata a livello giuridico dal diritto comunitario con il suo ordinamento giuridico, le sue funzioni politico-economiche la rendono simile per certi aspetti a una federazione di stati (per es. per quanto riguarda gli affari monetari o le politiche ambientali), mentre in altri settori l'Unione è più vicina a una confederazione (mancando di una politica interna e politica industriale comuni) o a un'organizzazione politica sovranazionale (come per la politica estera). Fra i suoi scopi formalmente dichiarati vi è l'incremento del benessere socio-economico e l'attenuazione delle differenze socio-economiche tra i vari stati membri attraverso l'integrazione economica, la crescita economica e il progresso scientifico e tecnologico, promuovendo la pace, i valori sociali e il benessere dei popoli europei, lottando contro l'esclusione sociale, la discriminazione e a favore dei diritti umani (ad es. con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea). Le competenze dell'Unione spaziano dunque dalle politiche economiche (agricoltura e commercio) con una politica agraria comune e la presenza di fondi strutturali per il raggiungimento degli obiettivi socio-economici preposti, agli affari esteri con una politica estera comune, alla difesa e alla protezione ambientale, con ciascun stato membro che concorre al bilancio comunitario in misura diversa, mantenendo buona parte della propria sovranità nazionale (ad es. politica interna) a mezzo dei rispettivi parlamenti e governi nazionali. Come effetto delle politiche dell'Unione, ad esempio, oltre a confermare la libera circolazione di persone già stabilita dai precedenti trattati europei, essa permette la libera circolazione di merci, servizi e capitali all'interno del suo territorio attraverso il mercato europeo comune (senza dazi doganali all'interno) costruito a partire dal 1957 coi Trattati di Roma, e fornisce una cittadinanza dell'Unione europea. Le decisioni di unione economica e monetaria dell'Unione europea hanno portato nel 2002 all'introduzione di una moneta unica, l'euro, attualmente adottata da 19 su 27 stati dell'Unione, che formano la cosiddetta eurozona, con una politica monetaria comune governata dalla Banca centrale europea (BCE). Il 12 ottobre 2012 è stata insignita del premio Nobel per la pace, con la seguente motivazione: «per oltre sei decenni ha contribuito all'avanzamento della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa».
Il terrorismo in Europa è un fenomeno presente a livello continentale e collegato a movimenti nazionalisti e separatisti, oltre che essere in relazione a estremismi politici (tra cui movimenti anarchici, estremisti di destra e sinistra), religiosi, monotematici o di altra natura.
Uno spettro politico è un modo di paragonare e visualizzare diverse posizioni politiche, disponendole su uno o più assi geometrici.
Il Secolo d'oro (Gouden eeuw; /'xʌʊ̯dən e:w/ in olandese) è un periodo nella storia dei Paesi Bassi che corrisponde più o meno al XVII secolo, durante il quale il commercio, le scienze e le arti olandesi furono tra le più acclamate in Europa e nel mondo occidentale.
Il Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea (PRC-SE o anche PRC), meglio noto semplicemente come Rifondazione Comunista, un partito politico italiano. Nato nel 1991 come movimento contrario allo scioglimento del Partito Comunista Italiano, dopo aver inglobato Democrazia Proletaria e il Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista) ha intrapreso un dialogo con il centrosinistra. Le due esperienze di governo sono del 1996, quando ha fornito appoggio esterno al governo Prodi I provocandone la caduta; e nel 2006 nel governo Prodi II. Dal 2008 persegue la via della costruzione di un polo nettamente alternativo, con La Sinistra l'Arcobaleno, la Federazione della Sinistra, Rivoluzione Civile, L'Altra Europa con Tsipras, Potere al Popolo! e infine ne La Sinistra.
L'immigrazione è il trasferimento permanente o temporaneo di singoli individui o di gruppi di persone in un paese o luogo diverso da quello di origine. Il fenomeno corrispondente opposto è l’emigrazione.
I dati sulla demografia del Giappone comprendono statistiche su densità abitativa, etnia, livello di istruzione, sanità, condizione economica, affiliazioni religiose e altri aspetti della popolazione giapponese. Nel 2018 la popolazione stimata del Giappone era di 126 496 000 abitanti. È l'undicesimo paese più popolato al mondo e, con una densità di 340,8 abitanti per chilometro quadrato, si trova al nono posto tra gli Stati con più di dieci milioni di abitanti per densità di popolazione (37º in totale). In età moderna il Giappone ha visto diminuire gradualmente il numero dei suoi abitanti a causa di vari fattori, quali la diminuzione del tasso di natalità sommata a un tasso di immigrazione quasi assente, pur avendo una delle più alte aspettative di vita del mondo, pari a 83,7 anni di età nel 2015. Secondo alcune stime la popolazione totale diminuirà di un terzo passando dai 128 milioni del 2010 a 87 milioni nel 2060; in quel momento gli over 65 rappresenteranno il 40% della popolazione.