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La scultura greca classica è quella manifestazione artistica del mondo ellenico che va convenzionalmente dal 450 a.C. circa (fine dello stile severo e nascita del canone di Policleto) al 323 a.C. (morte di Alessandro Magno). Il periodo, fin dall'Antica Roma, è considerato un culmine dell'arte, ricevendo appunto la denominazione di "classico" inteso come apogeo estetico e culturale da tenere come modello. Il periodo successivo verrà definito ellenistico.
L'Hermes con Dioniso è una scultura in marmo pario (h. 215 cm) di Prassitele, databile al 350-330 a.C. circa e conservata nel Museo archeologico di Olimpia. La critica è divisa su chi la considera opera originale e chi la ritiene invece una copia ellenistica dell'originale perduto.
Mnesarete (in greco antico: Μνησαρέτη, Mnesaréte, "colei che fa ricordare la virtù"), figlia di Epicle, meglio conosciuta col soprannome di Frine (in greco antico: Φρύνη, Phrýne, "rospo"; Tespie, 371 a.C. circa – dopo il 315 a.C.) è stata un'etera dell'antica Grecia. Celebre per la sua bellezza, poco tempo dopo la sua morte fu indicata dal commediografo Posidippo come "l'etera di gran lunga più celebre".
L'Afrodite cnidia è una scultura marmorea di Prassitele, databile al 360 a.C. circa e oggi nota solo da copie di epoca romana, tra cui la migliore è considerata quella Colonna nel Museo Pio-Clementino. È il primo nudo femminile dell'arte greca.