apri su Wikipedia

Presidenza di James Monroe

La presidenza di James Monroe ebbe inizio il 4 marzo del 1817 con la cerimonia d'inaugurazione e relativo insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America e terminò il 4 marzo del 1825. Monroe assumerà l'ufficio come 5º presidente degli Stati Uniti d'America dopo aver vinto le elezioni presidenziali del 1816 ottenendo un margine di vittoria schiacciante sull'esponente del Partito Federalista Rufus King. Questa sarà l'ultima tornata elettorale in cui i federalisti schierarono un candidato presidenziale e Monroe fu l'incontrastato vincitore anche nelle successive elezioni presidenziali del 1820. Membro del Partito Democratico-Repubblicano gli succederà il Segretario di Stato in carica John Quincy Adams. Il presidente cercò di eliminare del tutto i partiti politici, tanto che il Partito federalista svanì come istituzione nazionale durante la sua amministrazione; ma anche i repubblicani-democratici smisero di funzionare come organismo unificato. Il periodo storico viene spesso definito "l'era dei buoni sentimenti" a causa della mancanza di un qualsiasi conflitto partigiano. A livello nazionale Monroe dovette affrontare il panico del 1819, la prima grande recessione nella storia degli Stati Uniti d'America; sostenne molti dei progetti infrastrutturali finanziati a livello federale, pose comunque il veto su altri a causa di preoccupazioni costituzionali. Fece approvare il Compromesso del Missouri, che ammetteva il nuovo il Missouri in qualità di nuovo Stato federato schiavista sebbene escludesse la schiavitù nei restanti territori sopra il parallelo 36°30' Nord. In politica estera il presidente e il suo Segretario di Stato Adams acquisirono la Florida orientale dall'impero spagnolo a seguito del trattato Adams-Onís, realizzando un obiettivo a lungo termine già presente tra i suoi predecessori. Ottenuto dopo la prima delle guerre seminole il suddetto accordo consolidò anche il controllo statunitense sulla Florida occidentale, stabilì inoltre il confine occidentale degli Stati Uniti d'America e incluse la cessione delle rivendicazioni spagnole sull'Oregon Country. L'amministrazione Monroe raggiunse anche due trattati con l'impero britannico, segnando così un progressivo riavvicinamento tra i due paesi all'indomani della guerra anglo-americana del 1812. Il trattato Rush-Bagot smilitarizzò il confine con il Nord America Britannico, mentre il trattato del 1818 concluse alcune delle dispute relative sorte e previde un insediamento congiunto nell'Oregon Country. Il presidente si rivelerà in profonda sintonia con i movimenti rivoluzionari presenti nell'America Latina e si oppose ad ogni influenza europea sulla regione; nel 1823 promulgò la dottrina Monroe la quale dichiarò che gli Stati Uniti sarebbero rimasti neutrali negli affari del Vecchio Continente, ma non accettò in alcun modo un'eventuale nuova colonizzazione dell'America del Sud da parte delle potenze europee. Alle elezioni presidenziali del 1824 ben quattro membri del Partito repubblicano-democratico cercarono di succedergli e Monroe mantenne un profilo di rigorosa neutralità tra i diversi contenenti. Adams emerse come vincitore davanti al generale Andrew Jackson e al Segretario al Tesoro William Harris Crawford in un appuntamento elettorale fortemente contingente. I sondaggi effettuati dagli storici ed esperti di politologia hanno generalmente sempre classificato Monroe come un presidente sopra la media (vedi classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America).

Risorse suggerite a chi è interessato all'argomento "Presidenza di James Monroe"

Sperimentale

Argomenti d'interesse

Sperimentale