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La lingua norrena è una lingua germanica evolutasi dalla lingua proto-norrena successivamente al VII secolo e usata dagli abitanti della Scandinavia e delle loro colonie oltremare durante tutta l'era vichinga. La maggior parte dei testi a noi pervenuti risalgono al cosiddetto periodo scandinavo antico della lingua islandese (1050-1350); lingua evolutasi dal norreno successivamente alla colonizzazione dell'Islanda nel IX secolo. L'evoluzione di questa lingua islandese è il dialetto norreno occidentale, via di mezzo fra l'antico islandese e l'antico norvegese. Tuttavia, esisteva anche un dialetto molto simile denominato norreno orientale, parlato in Danimarca e in Svezia nonché nei loro insediamenti extraterritoriali. Inoltre, non c'era una separazione territoriale ben definita fra le due varianti di questo idioma. Fino al XIII secolo, queste varianti erano considerate dalla popolazione un linguaggio unico chiamato dansk tunga (nel dialetto orientale) o dǫnsk tunga (nel dialetto occidentale). Questi autonimi si traducono letteralmente con "lingua danese". Il norreno aveva un rapporto di mutua intelligibilità con l'antico inglese e anche l'antico sassone e altre lingue parlate nella Germania settentrionale. Gradualmente è evoluto in queste lingue moderne: islandese, faroese, norvegese, danese e svedese. Per questo, nella forma scritta, il norreno è comprensibile per coloro che parlano l'islandese moderno; tuttavia, specialmente nella pronuncia dei fonemi vocalici, è cambiato molto. Anche il faroese presenta molte somiglianze con questa lingua morta ma è stato molto influenzato dal danese, dal norvegese e dal gaelico scozzese.
La lingua latina deriva dall'antica lingua protoindoeuropea, pur presentando caratteristiche simili a molti altri idiomi. Essa ha subito notevoli mutamenti morfologici e fonetici che ne hanno modellato la forma nel corso dei secoli. Definita "morta", poiché non è più in uso. Pur essendo il latino una lingua estinta nel senso strettissimo (anche se è la lingua ufficiale del Vaticano), ad oggi la grammatica latina è studiata in molte parti del mondo e anche in Italia, dove è materia di studio nei licei classico, scientifico, delle scienze umane e linguistico. Questa lingua presenta una grammatica più complessa rispetto alle lingue romanze moderne : il latino classico ha cinque declinazioni e sei casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo e ablativo; nel latino arcaico era presente anche il caso locativo), tre generi (maschile, femminile e neutro), quattro coniugazioni verbali, sei tempi e due diatesi (attiva e passiva).