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Proto-comunismo

Con l'espressione di proto-comunismo si intendono in sociologia quelle teorie o quei movimenti culturali che hanno anticipato il comunismo classico teorizzato da Marx e Engels. Il proto-comunismo ha come sue caratteristiche principali il proporre: l'abolizione della proprietà privata la comunione dei beni in senso egualitario il controllo dei mezzi di produzione da parte dello stato il provvedere da parte dello stato ai bisogni primari dei cittadini secondo i bisogni ossia i bisogni necessari ai quali lo stato deve ottemperare.Queste quattro caratteristiche primarie del comunismo in effetti hanno fatto nella storia la loro comparsa, sia pure in modo erratico e imperfetto, fin dalla fine del XVII secolo, trovando nel XVIII, e specialmente in Francia, espressioni abbastanza ben definite. In questo quadro emergono almeno tre personaggi di diverso peso, spessore e orientamento filosofico, ovvero Jean Meslier, Étienne-Gabriel Morelly e Dom Deschamps. Il problema maggiore dell'esegesi concernente il pensiero proto-comunista è di poter discernere tra ciò che esplicitamente pone le quattro caratteristiche sopra citate e chi invece le ha evocate senza riferimenti espliciti. In tal senso è più che altro tra i religiosi eterodossi che è dato coglier più in senso pratico che teorico esempi di protocomunismo, basti pensare per esempio a Fra Dolcino.

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