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Cremona (AFI: /kɾeˈmona/, ; Cremùna in dialetto cremonese) è un comune italiano di 71 428 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Lombardia. Nota per l'artigianato tradizionale del violino, la città si trova al centro della Pianura Padana, poco distante dalle rive del fiume Po.
La provincia di Reggio Emilia è una provincia dell'Emilia-Romagna, terza della regione per popolazione (dopo quelle di Bologna e Modena) con 531 891 abitanti. Il Reggiano, così è parimenti chiamato il territorio provinciale, confina ad ovest con la provincia di Parma (il confine è il torrente Enza) e a est con la provincia di Modena, a nord con la Lombardia (provincia di Mantova) e a sud con la Toscana (provincia di Massa-Carrara e provincia di Lucca).
La provincia di Mantova (pruvìncia ad Màntua in dialetto mantovano e basso mantovano, pruìnsa de Màntua in dialetto alto mantovano) è una provincia italiana della Lombardia di 412.292 abitanti. Confina a nord-est con la provincia di Verona, a est con Rovigo, a sud con Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma, a ovest con Cremona e a nord-ovest con Brescia.
Mantova (Mantua in latino e Màntua in dialetto mantovano) è un comune italiano di 49 275 abitanti capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia. Dal luglio 2008 la città d'arte lombarda, con Sabbioneta, entrambe accomunate dall'eredità lasciata loro dai Gonzaga che ne hanno fatto due tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Data la sua importanza come capitale del, prima, marchesato e, poi, ducato di Mantova, è rappresentata tra le quattordici città nobili del Vittoriano, come simbolo di "madre nobile" e precursore della successiva monarchia sabauda e dell'unità d'Italia.Nel 2016, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha insignito Mantova del titolo di capitale italiana della cultura. Nel 2017 Mantova e la sua provincia, insieme a quelle di Bergamo, Brescia e Cremona, sono state premiate come Regione Europea della Gastronomia sotto il nome di Lombardia Orientale. Mantova è stata inoltre città europea dello sport nel 2019.Mantova è l'unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaforma Google Arts & Culture, con più di 1.000 opere digitalizzate, 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali. Inoltre, secondo quanto riportato nel rapporto di Legambiente "Ecosistema Urbano 2017", la città si è classificata al primo posto nella classifica delle migliori città italiane per qualità dell'ambiente e della vita.
Il Friuli-Venezia Giulia (o Friuli Venezia Giulia) (Fri l-Vignesie Julie in friulano, Furlanija-Julijska Krajina in sloveno, Friaul-Julisch Venetien in tedesco) una regione italiana a statuto speciale dell'Italia nord-orientale di 1 215 220 abitanti, con capoluogo Trieste. Composta da due regioni storico-geografiche con caratteristiche culturali diverse: il Friuli, che comprende gli ambiti provinciali di Pordenone, Udine e Gorizia e la Venezia Giulia, che comprende quello di Trieste, assieme a Veneto e Trentino-Alto Adige forma l'area storico-geografica delle Tre Venezie o Triveneto.
La Edizioni Cremonese è stata una casa editrice, fondata a Napoli nel 1925 come Libreria Editrice Francesco Perrella, e trasferitasi prima a Roma e poi a Firenze.
I convertitori tensione-frequenza (VFC: voltage to frequency converter) sono circuiti elettronici che forniscono in uscita un segnale a onda quadra con frequenza proporzionale al valore della tensione applicata in ingresso; l'intervallo di frequenza si estende di solito da pochi hertz a 10 kHz e, per certi dispositivi, da 0,1 Hz a 100 Hz.
Il casino di caccia è un edificio residenziale rurale signorile di dimensioni variabili adibito all'attività venatoria, diverso però dalla residenza di caccia, la cui struttura architettonica è più vicina a quella della grande villa o del castello. "Casino" è un termine la cui etimologia significa: "residenza signorile, rustica". Specialmente in Italia, il casino affiancava all'attività venatoria vera e propria quella più spiccatamente agricola. Tipica, nella proprietà dei casini, era la presenza di un vigneto d'estensione variabile. Talora venivano utilizzate, per designare case di caccia, anche espressioni etimologicamente improprie, poi rimaste in uso, come casale di caccia, casina o cascina (termine erroneo questo, la "cascina" essendo un'azienda agricola a corte), casolare di caccia etc., sebbene le tipologie architettoniche d'ognuno di questi edifici differiscano fra loro. Si possono citare ad esempio il cosiddetto casale di caccia degli Orsini, detto "Vigna Grande", nella campagna romana presso Bracciano, risalente al XV secolo; la Cascina Boscaiola nata come tenuta di caccia viscontea e poi sforzesca etc. Con il XVIII secolo, il rifiorire dell'amore per la villeggiatura in campagna da parte delle classi agiate (nobiltà, borghesia e parte del clero), condusse all'edificazione o alla ristrutturazione dei casini, dove il proprietario (e la sua famiglia) risiedevano per parte dell'anno o - in casi più rari - per tutto l'anno.Diverse e molto variabili sono le strutture dei casini di caccia dal Nord al Sud Italia. Alcuni casini erano adibiti in modo particolare all'aucupio, presentando in aree limitrofe specifiche reti per l'uccellagione (ad esempio le "passate" o gli "zimbelli") capanni d'appostamento o roccoli. Non di rado, specie nel Nord Italia, i casini di caccia venivano custoditi da un fittavolo o colono che si occupava della manutenzione della dimora, delle reti e del fondo relativo. Come si può leggere alla voce "Caccia" dell'Enciclopedia Treccani: "[...] In Lombardia, specie nel Settecento, brescianelle e roccoli si costruirono dappertutto. [...] A Bergamo e Brescia non esisteva famiglia un po' agiata o nobile che non avesse l'uccellanda." Piuttosto rari sono, infine, esempi di casini di caccia edificati nel XX secolo. Fra questi si cita il casino di caccia "La Rocchetta", progettato nel 1920-21 dall'architetto Aldo Andreani a Bosisio Parini (Lecco).
L'Associazione Italiana Arbitri, spesso citata con l'acronimo AIA, è la settima componente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Si occupa del reclutamento, della formazione, della gestione tecnica, associativa e disciplinare degli arbitri di calcio italiani. Fondata il 27 agosto 1911 presso il "Ristorante Orologio" di Milano, oggi ha sede in via Campania 47, a Roma. Al 30 giugno 2018 conta 31 565 associati, di cui 1 636 donne. L'AIA ha il compito di designare gli arbitri per la direzione di tutte le gare dei campionati italiani di calcio, svolti sotto l'egida o autorizzati dalla FIGC, il calcio a 5 e il beach soccer.