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Razza ariana

Razza ariana ha indicato, tra il tardo XIX secolo e la metà del XX, un immaginario raggruppamento razziale utilizzato per descrivere i popoli di origine europea e dell'Asia occidentale; da tale concetto discese un'ideologia che sosteneva che quella ariana costituisse una razza superiore.Il termine venne infatti utilizzato da Adolf Hitler nel libro Mein Kampf per identificare geneticamente i popoli nord europei come sinonimo di razza nordica e identifica quelle popolazioni presenti fin dal III millennio a.C. sia nella Scandinavia meridionale che nella Germania settentrionale e le attuali popolazioni di Germania, Islanda, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia. In senso più lato razza ariana indica anche le attuali popolazioni europee non nordiche, che discendono in parte dai popoli nordici che durante le grandi migrazioni del V secolo (Völkerwanderung) hanno oltrepassato il Reno e il Danubio invadendo tutta l'Europa. Durante la Völkerwanderung nelle isole britanniche si sono insediati gli Angli e i Sassoni, in Francia i Franchi, in Italia gli Ostrogoti e i Longobardi, nella penisola iberica i Vandali e i Visigoti, e nell'Europa centro-orientale varie altre popolazioni germaniche. Secondo Hitler l'uomo biondo, con gli occhi azzurri, nordico (di pura razza ariana) rappresentava il maximum evolutivo all'interno del gruppo umano caucasico. Nelle sue teorie si trattava di una razza superiore e quindi dominante. La suddivisione della specie umana in razze diverse è ritenuta non scientifica tanto che anche la Dichiarazione sulla razza dell'Unesco del 1950 riconosce il concetto di etnia e non quello di razza, come unica suddivisione possibile della specie umana in cui sia riscontrabile una vera omogeneità tra gli individui.

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