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Nella legislazione italiana per intervento edilizio si intende una qualunque opera che modifichi un edificio esistente o che porti alla realizzazione di una nuova costruzione. Il riferimento normativo per l'intervento si trova all'art. 3 del D.P.R. n.380/2001 (conosciuto come Testo unico dell'edilizia). L'articolo classifica questi interventi. Per ciascun tipo di intervento, nei successivi articoli indicato il titolo abilitativo necessario per eseguirlo (ciascuna Regione ha per la facolt di decidere quali strumenti richiedere per ogni intervento).
L'housing sociale, traducibile in edilizia residenziale sociale o edilizia abitativa sociale è una tipologia di intervento immobiliare e urbanistico che consiste nel garantire in locazione una soluzione abitativa a individui e nuclei familiari del ceto medio il cui reddito non sia sufficiente per l'acquisto di un immobile, ma sia troppo elevato per accedere a soluzioni di edilizia popolare, benché entrambe le tipologie di abitazione possano coesistere nello stesso ambito urbanistico: infatti in un unico complesso possono trovare posto sia privati gestiti da società di gestione del risparmio, fondazioni o cooperative che alloggi popolari. Dal punto di vista della progettazione e della programmazione finanziaria sono coinvolti soggetti pubblici e privati. Tra i pionieri italiani del settore si annoverano Cassa depositi e prestiti, Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo con il progetto Programma Housing.
L'urbanistica in Italia è la storia e la disciplina dell'urbanistica sviluppatasi nella penisola italiana.
Gli standard urbanistici, definiscono le quantità minime di spazi pubblici, da prevedere in relazione agli insediamenti nella progettazione dell'urbanistica in Italia.
Lo sportello unico per l'edilizia (acronimo: S.U.E.) è un servizio previsto nell'ordinamento giuridico italiano, disciplinato dal testo unico dell'edilizia ed erogato dai comuni italiani. Il decreto legge 13 maggio 2011 n. 70 - convertito in legge 12 luglio 2011 n. 106 - ha stabilito che i Comuni che non si sono dotati di tale struttura possaono essere commissariati.
Le 20 regioni d'Italia costituiscono il primo livello di suddivisione territoriale dello Stato italiano nonché un ente pubblico dotato di autonomia politica e amministrativa sancita e limitata principalmente dalla Costituzione della Repubblica Italiana (art. 114-133). Le regioni sono in numero di venti e, a eccezione della Valle d'Aosta e del Friuli-Venezia Giulia, sono ripartite in enti di area vasta, che possono essere di due tipi: le 88 province (tra cui 2 autonome del Trentino-Alto Adige e 6 liberi consorzi comunali siciliani) e le 14 città metropolitane. A livello puramente statistico sono considerate anche le 4 ex province del Friuli-Venezia Giulia e quella della Valle d'Aosta. Il livello amministrativo più piccolo all'interno delle regioni è il comune. La regione Trentino-Alto Adige si distingue dalle altre 19 regioni per il fatto che il potere decisionale (molto più avanzato che nelle altre regioni) è esercitato direttamente a livello provinciale con le province autonome di Trento e di Bolzano.
La licenza edilizia in Italia era un atto amministrativo, primo atto urbanistico definito dall'ordinamento normativo italiano, concernente l'attività edilizia sul territorio nazionale. Essa era rilasciata gratuitamente e a chiunque ne facesse richiesta (dimostrando però di avere un qualsiasi diritto sul terreno dove si voleva edificare). È stata sostituita nel 2001 dal permesso di costruire.