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La Restaurazione, sul piano strettamente storico-politico, è il processo di ristabilimento del potere dei sovrani assoluti in Europa e il tentativo anacronistico, in seguito alle sconfitte militari di Napoleone, di ritornare all'Ancien Régime ("antico regime") precedente la Rivoluzione francese. Essa ha inizio con il congresso di Vienna che durò dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815 (secondo altre datazioni dal 18 settembre 1814 e al 9 giugno 1815). L'assemblea fu convocata dalle grandi potenze per ridisegnare i confini europei (gli imperi di Austria e Russia e i regni di Prussia e Gran Bretagna). In senso più ampio, per Restaurazione si intende il movimento reazionario teso a contrastare le idee della Rivoluzione francese, diffuse in tutta Europa dagli eserciti napoleonici. Da questo punto di vista, essa si presenta come un fenomeno che trascende il piano puramente politico per estendersi a quello culturale. L'età della Restaurazione si fa infatti coincidere in letteratura con il Romanticismo e in filosofia con l'Idealismo. Essa può considerarsi conclusa con i moti del 1830-1831.
La Restaurazione spagnola è il periodo della storia della Spagna che si estende tra gli anni 1814 e 1833, nel corso dei quali fu ristabilita la monarchia assoluta dei Borbone nel paese iberico. Dopo la guerra d'indipendenza spagnola, le Corti si riunirono a Madrid (ottobre 1813). Successivamente, Napoleone riconobbe Ferdinando VII re di Spagna. Il 22 marzo 1814 il monarca fece il suo ingresso ufficiale nel paese a Valencia, con l'appoggio generale della popolazione.
La letteratura della restaurazione è la letteratura inglese scritta durante il periodo storico comunemente definito come Restaurazione inglese (1660-1689) e che corrisponde agli ultimi anni del regno della casata degli Stuart su Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. In generale, la locuzione viene usata per indicare alcuni stili letterari abbastanza omogenei che concentrano la loro attenzione o sulla celebrazione o sulla reazione al ritorno sul trono di Carlo II d'Inghilterra. Si tratta di un periodo letterario che include testi estremamente diversi, comprendendo ad esempio sia il Paradiso perduto di John Milton che il Sodom del Conte di Rochester, sia la vivace commedia erotica The Country Wife che gli insegnamenti morali de Il pellegrinaggio del cristiano di John Bunyan. Sempre di questo periodo sono i Due trattati sul governo di Locke, che rappresentarono la base della creazione della Royal Society, gli esperimenti e le meditazioni religiose di Robert Boyle, gli attacchi agli spettacoli teatrali di Jeremy Collier e i primi tentativi di critica letteraria di John Dryden e John Dennis. L'epoca vide le notizie e l'informazione diventare un bene diffuso, la forma del saggio svilupparsi in una forma di pubblicazione periodica e la nascita della critica testuale. Le date di inizio e termine della letteratura della Restaurazione sono definite convenzionalmente e differiscono sensibilmente a seconda del genere letterario che si prende in esame. In questo modo, si può dire che la Restaurazione in campo teatrale si conclude nel 1700, nella poesia nel 1666 (il cosiddetto annus mirabilis) mentre nella prosa la conclusione viene individuata nel 1688, con le sempre crescenti tensioni causate dal problema della successione riverberantesi su giornali e periodici, oppure nel 1700, quando tali periodici raggiunsero una condizione di maggiore stabilità. In generale, gli studiosi usano il termine Restaurazione per indicare il tipo di letteratura che ebbe inizio e fiorì sotto Carlo II, comprendendo nella definizione le odi celebrative che videro una nuova vita con il ritorno dell'aristocrazia, la letteratura escatologica che mostrava la perdita della speranza tra i puritani e la letteratura funzionale alla comunicazione rapida e al commercio che seguì il risveglio dell'impero commerciale inglese.
La guerra civile spagnola (nota in Italia anche come guerra di Spagna) fu una guerra civile combattuta tra il luglio 1936 e l'aprile 1939, che vide lo scontro fra i nazionalisti (noti come nacionales), autori di un colpo di Stato promosso da Emilio Mola e altri militari (Jos Sanjurjo, Luis Orgaz, Joaqu n Fanjul) tra i quali figurava Francisco Franco, che poi sarebbe diventato capo militare e dittatore, ai danni della Repubblica, e i repubblicani (detti republicanos), composti da truppe fedeli al governo legittimo, guidato dal Fronte Popolare di ispirazione marxista. La guerra, che port al crollo della Repubblica, segn l'inizio della lunga dittatura del generale Franco (periodo del cosiddetto franchismo), che manifestava grande interesse per l'ideologia del fascismo e riusc ad affermarsi grazie anche ai consistenti aiuti da parte della Germania nazista e dell'Italia fascista. Il regime del caudillo dur fino al 1975 e fu seguito da un periodo di transizione per il ritorno alla democrazia, ma con forma di governo nuovamente monarchica.
Filippo IV di Spagna (in spagnolo Felipe IV; Valladolid, 8 aprile 1605 – Madrid, 17 settembre 1665), anche detto Filippo il Grande (Felipe el Grande), o Il Re Pianeta (El rey Planeta), fu re di Spagna dal 1621 fino alla morte, sovrano dei Paesi Bassi spagnoli nonché re del Portogallo e di Algarve come Filippo III (in portoghese Filipe III) fino al 1640. All'alba della sua morte nel 1665, l'Impero spagnolo aveva raggiunto il suo zenit territoriale raggiungendo la ragguardevole dimensione di 12,2 milioni di chilometri quadrati, ma d'altro canto esso si trovava in declino, processo che l'incostanza di Filippo e le mancate riforme della politica interna e di quella militare contribuirono a far peggiorare.
La destra, nel parlamento, indica il settore dell’emiciclo che siede, per l'appunto, alla destra del Presidente. Per estensione, denota l'insieme dei parlamentari che occupano quel settore ed i gruppi politici (o i partiti) da esso rappresentati. Il significato politico di destra, nato insieme a quello di sinistra durante la Rivoluzione francese, ha subito molte variazioni a seconda dei tempi e dei Paesi, ma indica, in genere, un orientamento moderato, conservatore o, nelle sue punte più estreme, reazionario. Nel XX secolo, si sono detti di destra anche partiti praticanti metodi di eversione violenta, anti-liberali e, soprattutto, assertori dell'ultranazionalismo (fascismo, nazionalsocialismo ecc.).La destra rappresenta l'opinione che certe gerarchie e certi ordini sociali siano desiderabili, inevitabili, naturali o normali, tipicamente sostenendo questa posizione sulla base dell'economia, della legge naturale o della tradizione. La disuguaglianza sociale e la gerarchia possono essere viste come risultati naturali della concorrenza nelle economie di mercato o delle tradizionali differenze sociali. I termini politici destra e sinistra furono usati, per la prima volta, durante la Rivoluzione francese del XVIII secolo per indicare la disposizione dei posti a sedere nel Parlamento: coloro che sedevano a destra della sedia del presidente (le président) erano ampiamente favorevoli alle istituzioni dell'Antico Regime monarchico. La destra originale, in Francia, si formò come reazione contro la "sinistra" e comprendeva coloro che sostenevano il clericalismo, la gerarchia e la tradizione. L'espressione la droite ("la destra") aumentò in uso dopo la restaurazione della monarchia del 1815 quando fu applicata agli ultrarealisti. Dal 1830 al 1880, l'economia e la struttura della classe sociale del mondo occidentale si spostarono dall'aristocrazia e dalla nobiltà al capitalismo. Questo generale spostamento economico verso esso ha influenzato i movimenti di centro-destra, come il Partito conservatore britannico che ha risposto sostenendolo. Le persone dei Paesi di lingua inglese non hanno applicato i termini destra e sinistra alla propria politica fino al XX secolo. Il termine destra era, originariamente, applicato a conservatori tradizionali, monarchici e reazionari; un'estensione, l'estrema destra, denota fascismo, nazismo e supremazia razziale. In Europa, i conservatori economici sono solitamente considerati liberali e la destra include conservatori religiosi, nazionalisti, oppositori nativisti all'immigrazione e, storicamente, un numero significativo di movimenti con sentimenti anticapitalisti, inclusi conservatori e fascisti, che si opposero al capitalismo contemporaneo perché credevano che l'eccessivo materialismo e l'egoismo fossero intrinseci in esso. Negli Stati Uniti, la destra include conservatori sia economici che sociali.
Il decreto dell'Alhambra, noto anche come editto o decreto di Granada, è stato un decreto emanato il 31 marzo 1492 dai re cattolici di Spagna, Isabella di Castiglia e Ferdinando II d'Aragona, con il quale diventava obbligatoria l'espulsione delle comunità ebraiche dai regni spagnoli e dai loro possedimenti a partire dal 31 luglio di quello stesso anno. Pochi anni dopo un provvedimento di tal genere e dai medesimi effetti entrò in vigore anche nel regno portoghese con il sovrano Manuele I.
Il dandismo è un comportamento diffusosi durante la Reggenza inglese e la Restaurazione francese. Proprio dei dandies, consiste in un'ostentazione di eleganza dei modi e nel vestire, caratterizzato da forme di individualismo esasperato, di ironico distacco dalla realtà e di rifiuto nei confronti della mediocrità borghese. Influì notevolmente sui movimenti culturali del XIX secolo, e in particolare sul Decadentismo.Il fenomeno del dandismo è stato da alcuni interpretato come puramente superficiale e riguardante unicamente la moda. Thomas Carlyle nella sua opera Sartor Resartus (1833-1834) definisce il dandy come "un uomo il cui settore, ufficio e esistenza consiste nell'indossare abiti". Tale critica deriva tuttavia da una vera e propria reazione ai cambiamenti nella struttura sociale europea verificatasi nell'Ottocento. Col suo stile di vita, il suo atteggiamento e il suo modo di presentarsi, che va oltre la mera esibizione di eleganza nel vestiario, il dandy intende definire in modo inequivocabile i tratti che lo distinguono da una massa che disprezza e di cui rifiuta i principi egalitari.
L'antisemitismo, per alcuni sinonimo di giudeofobia, è la paura o l'odio verso i giudei, cioè gli ebrei. Secondo la Working Definition of Antisemitism ("definizione pratica dell'antisemitismo"), dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali «l'antisemitismo è quella certa percezione descrivibile come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell'antisemitismo sono dirette contro singoli ebrei o non ebrei, e/o contro la loro proprietà, contro le istituzioni comunitarie e contro le strutture religiose ebraiche. Inoltre tali manifestazioni possono anche avere come bersaglio Israele, concepito come una collettività di ebrei. L'antisemitismo accusa frequentemente gli ebrei di cospirare ai danni del resto dell'umanità, ed è spesso utilizzato per incolpare gli ebrei di uno o più problemi politici, sociali ed economici. Trova espressione orale, scritta e impiega stereotipi sinistri e tratti caratteriali negativi.