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Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

Nell'ordinamento giuridico italiano il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è un rimedio giustiziale generale che permette di impugnare un atto amministrativo che presenta il carattere della definitività, disciplinato dal Decreto del presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199. Ha carattere alternativo rispetto ai ricorsi giurisdizionali, e può essere esperito nelle sole materie devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo, da chi intenda tutelare un proprio diritto (nelle sole materie di giurisdizione esclusiva) o interesse legittimo, contro atti della pubblica amministrazione. In conseguenza dell'intervento del legislatore, che con la L. n. 69 del 2009 art. 69 è intervenuto in revisione sull'istituto, il Ricorso Straordinario al Capo dello Stato appare oggi molto vicino ad un vero e proprio mezzo giurisdizionale di tutela (pur rimanendo un rimedio tipicamente amministrativo). Tutto questo in ossequio ai principi di effettività di tutela affermati dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea e dalla Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo (i cui artt. 6 e 13 impongono che i rimedi di giustizia siano effettivi e non rimangano illusori). Detto art. 69, infatti, prevedendo la possibilità per il Consiglio di Stato di sollevare, ove sia necessario, questione di legittimità costituzionale e prevedendo un'interpretazione autentica delle precedenti norme in materia ha contribuito ad eliminare tutti i dubbi che via via nel tempo si sono posti sulla natura giurisdizionale di tale rimedio.

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