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Rudolf Joseph Lorenz Steiner (Kraljevic, 27 febbraio 1861 – Dornach, 30 marzo 1925) è stato un esoterista e teosofo austriaco. È stato il fondatore dell'antroposofia, dottrina di derivazione teosofica che concepisce la realtà universale come una manifestazione spirituale in continua evoluzione, che può essere osservata e compresa mediante l'"osservazione animica" (una sorta di chiaroveggenza), e studiata, nella sua unità col mondo fisico, mediante la cosiddetta "scienza dello spirito" o antroposofia, che egli riteneva essere un vero e proprio approccio scientifico alla conoscenza della verità. Steiner ha espresso opinioni in vari campi, quali filosofia, sociologia, antropologia, economia e musicologia basandosi sulla sua "scienza dello spirito". Oggi è noto prevalentemente per la pedagogia Waldorf, per una medicina alternativa (la medicina antroposofica), e per l'agricoltura biodinamica.Steiner affermava di non rinnegare il metodo scientifico, che però riteneva infecondo perché materialista e di proporne una versione "più completa" (includente il mondo spirituale). Le sue teorie, tuttavia, muovendosi dichiaratamente al di là della scienza, sono considerate pseudoscientifiche.
Liberalismo è il termine principale utilizzato a partire dal XX secolo per indicare la dottrina politica, elaborata inizialmente dai filosofi illuministi tra la fine del XVII e il XVIII secolo, che attribuisce all’individuo un valore autonomo rispetto a quello dello stato, e che intende limitare l’azione di quest'ultimo sulla base di una ferma separazione tra pubblico e privato. Il liberalismo, attraversando la storia del mondo occidentale dal XVII secolo ai giorni nostri, ha assunto forme e caratteristiche diverse nei differenti contesti storici e nazionali in cui si è sviluppato, senza però mai rinunciare alla sua originale ispirazione anti-autoritaria.
Ezra Weston Loomis Pound (Hailey, 30 ottobre 1885 – Venezia, 1º novembre 1972) è stato un poeta, saggista e traduttore statunitense, che trascorse la maggior parte della sua vita in Italia. Visse per lo più in Europa e fu uno dei protagonisti del modernismo e della poesia di inizio XX secolo. Costituì, assieme a Thomas Stearns Eliot, la forza trainante di molti movimenti modernisti, principalmente dell'imagismo e del vorticismo, correnti che prediligevano un linguaggio d'impatto, un immaginario spoglio e una netta corrispondenza tra la musicalità del verso e lo stato d'animo che esprimeva, in contrasto con la letteratura vittoriana e con i poeti georgiani. Sono temi ricorrenti nella sua poesia epica e lirica la nostalgia per il passato, la fusione tra culture diverse, e il tema dell'usura, contro cui si scaglia apertamente. Durante gli anni trenta e quaranta espresse ammirazione per Mussolini, Hitler e Oswald Mosley; trasferitosi in Italia nel 1924, sostenne il regime fascista fino alla caduta della Repubblica Sociale Italiana. Catturato dai partigiani, venne consegnato alle forze armate degli Stati Uniti d'America, dove fu sottoposto a processo per tradimento. Dichiarato incapace con una contestata diagnosi, fu detenuto dodici anni in un manicomio giudiziario fino a quando, liberato, tornò in Italia dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Ernest Hemingway si espresse come critico letterario sul lavoro poetico di Pound in questi termini: "Il meglio della scrittura di Pound - e si trova nei Cantos - durerà finché esisterà la letteratura".
In economia lo stakeholder (in inglese letteralmente «titolare di una posta in gioco») o interessato è genericamente qualsiasi soggetto (o un gruppo) influente nei confronti di una iniziativa economica, una società o un qualsiasi altro progetto. Fanno dunque parte di tale insieme clienti, fornitori, finanziatori (es. banche e azionisti, o shareholder), collaboratori, dipendenti, ma anche gruppi di interesse locali o esterni, come i residenti di aree limitrofe a un'azienda e le istituzioni statali relative all'amministrazione locale.
John Maynard Keynes, 1º barone Keynes di Tilton (/ˈkeɪ̯nz/; Cambridge, 5 giugno 1883 – Tilton, 21 aprile 1946), è stato un economista britannico, padre della macroeconomia e considerato il più influente tra gli economisti del XX secolo. Le sue idee sono state sviluppate e formalizzate nel dopoguerra dagli economisti della scuola keynesiana; a quest'ultima viene spesso contrapposta la scuola monetarista (o scuola di Chicago), che si originò nel secondo dopoguerra dalle teorie liberiste di Milton Friedman, e la scuola austriaca (von Mises e von Hayek). I suoi contributi alla teoria economica, espressi nel saggio Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, hanno dato origine infatti alla cosiddetta "rivoluzione keynesiana" che, in contrasto con la teoria economica neoclassica, ha sostenuto la necessità dell'intervento pubblico statale nell'economia con misure di politica di bilancio e monetaria, qualora un'insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione nel sistema capitalista, in particolare nella fase di crisi del ciclo economico, promuovendo dunque una forma di economia mista.
Friedrich August von Hayek (Vienna, 8 maggio 1899 – Friburgo in Brisgovia, 23 marzo 1992) è stato un economista e sociologo austriaco naturalizzato britannico. Pensatore liberale e liberista, è stato uno dei massimi esponenti della scuola austriaca e critico dell'intervento statale in economia. Nel 1974 è stato insignito, insieme a Gunnar Myrdal, del Premio Nobel per l'economia "per il lavoro sulla teoria monetaria, sulle fluttuazioni economiche e per le analisi sull'interdipendenza dei fenomeni economici". Ha elaborato una critica al modello di Welfare State, sebbene favorevole a forme di reddito di base, che lo spinse a mettere in discussione le tesi di Keynes. Hayek venne influenzato dal fondatore della scuola economica austriaca, Ludwig von Mises. Ebbe una lunga amicizia con il filosofo viennese Karl Popper. Hayek ha influenzato tutto l'ambiente del libertarianismo, segnatamente Murray Rothbard della scuola anarcocapitalista, Robert Nozick e anche Milton Friedman (fondatore della scuola di Chicago), che però poi lo criticarono per alcuni aspetti. Nel 1944 pubblicò la sua opera più celebre, La via della schiavitù.
L'emergentismo in filosofia della mente è la corrente di chi ritiene che la mente sia un fenomeno emergente, ovvero che i fenomeni mentali siano proprietà emergenti del cervello. Le principali tesi sostenute dagli emergentisti sono: L'esistenza dell'emergenza come legittima categoria esplicativa del reale; L'applicabilità dell'emergenza a fenomeni come la vita, la mente, i fenomeni sociali; Il rifiuto del dualismo ontologico in ogni sua forma; Il rifiuto del riduzionismo, perlomeno in alcune sue accezioni.Inoltre, gli emergentisti (in genere) condividono: La teoria dell'evoluzione naturale; La (cosiddetta) teoria gerarchica del reale.Storicamente, l'emergentismo nasce dal tentativo di trovare una "via di mezzo" tra posizioni epistemologiche contrapposte: meccanicismo e vitalismo; monismo materialista e dualismo cartesiano; riduzionismo e olismo; oggettivismo scientista e soggettivismo umanistico. La convinzione che l'emergentismo possa risolvere tali annose "dispute" si basa sul fatto che il concetto di emergenza sembra in grado di precisare scientificamente l'antica idea secondo cui "una totalità è maggiore della somma delle sue parti". Secondo gli emergentisti, quel qualcosa che fa sì che una totalità sia maggiore della somma delle parti è proprio ciò che «emerge» da essa. Dunque ci sono: le parti, la loro somma, il quid emergente. I riduzionisti di ogni luogo ed epoca, secondo gli emergentisti, vedono solo le parti o, al più, la loro somma; negano o misconoscono il quid emergente. Vitalisti, dualisti cartesiani e spiritualisti in genere, d'altra parte, confondono il quid emergente con una sostanza ontologicamente autonoma e, come tale, soprannaturale. Secondo l'emergentismo, la stagnante controversia tra queste epistemologie estremiste e fallaci si risolve riconoscendo l'esistenza e l'importanza del quid emergente ma negandone al contempo sia l'autonomia ontologica, sia la natura sostanziale. Tutti i fenomeni emergenti, compresa la mente, sono fenomeni spontanei, di natura processuale, naturalmente generati dall'insieme delle interazioni tra le parti della totalità da cui emergono.
Cosmopolitismo è un termine che deriva dal (kósmos), cosmo, universo ordinato, (polítēs), cittadino. Chi sostiene il cosmopolitismo, cioè il cosmopolita, considera se stesso "cittadino del mondo". Questa espressione venne usata per la prima volta da Diogene di Sinope che si definiva come ϰοσμοπολίτης (cosmopolita) a chi gli chiedesse quale fosse la sua patria. L'uso del termine si diffuse in Europa soprattutto durante l'Illuminismo comparendo nel titolo di numerose opere pubblicate in quel periodo.
Antonio Martino (Messina, 22 dicembre 1942) è un politico ed economista italiano, già Ministro degli affari esteri e Ministro della difesa nei rispettivi governi Berlusconi I e II. È stato deputato della Repubblica Italiana dal 1994 al 2018.