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Il Metropolitan Museum of Art, a cui spesso ci si riferisce con il nomignolo di "The Met", è uno dei più grandi ed importanti musei degli Stati Uniti. La sua sede principale si trova sul lato orientale del Central Park a New York, lungo quello che viene chiamato il Museum Mile (cioè il "Miglio dei musei"). Nel 1986 è stato inserito nella lista dei National Historic Landmark. Il Met dispone anche di una sede secondaria, chiamata The Cloisters, dedicata interamente all'arte medievale. La collezione permanente del Met contiene più di due milioni di opere d'arte, suddivise in diciannove sezioni.Sono permanentemente esposte opere risalenti all'antichità classica e all'antico Egitto, dipinti e sculture di quasi tutti i più grandi maestri Europei, e una vasta collezione di arte statunitense e moderna. Il Met possiede anche una notevole quantità di opere d'arte africane, asiatiche, dell'Oceania, bizantine e islamiche. Il museo ospita anche delle collezioni enciclopediche di strumenti musicali, abiti e accessori d'epoca e armi ed armature antiche provenienti da tutto il mondo. Nelle gallerie del museo sono sempre esposti importanti ricostruzioni d'interni, che spaziano dalla Roma del I secolo al moderno design statunitense. Oltre all'esposizione permanente, il Met organizza ed ospita grandi mostre itineranti per tutto il corso dell'anno.
Dak'Art 1998 è la terza edizione della Biennale di Dakar, consacrata all'arte contemporanea africana e organizzata a Dakar in Senegal nel 1998. La Biennale di Dakar del 1998 è caratterizzata da un allargamento geografico nella selezione degli artisti invitati che includono anche gli artisti della diaspora, e per la presenza di opere fotografiche. Per la prima volta viene organizzato il MAPA, un'esposizione vendita di arte contemporanea africana e viene utilizzata la sede della Casa della Cultura Douta Seck per alcune mostre e per i dibattiti.
Dak'Art 96 è la seconda edizione della Biennale di Dakar è la prima edizione consacrata all'arte contemporanea africana, organizzata a Dakar in Senegal nel 1996. Dak'Art 96 è da molti considerata una nuova prima edizione della Biennale di Dakar, per i numerosi cambiamenti che presenta, nell'organizzazione, nel progetto e nelle finalità. I Saloni del Design e della Creatività Tessile, aperti esclusivamente a partecipanti africani, sono una novità rispetto alla Biennale del 1992 ed ottengono molto successo.
Check List Luanda Pop è una mostra d'arte contemporanea, a cura di Fernando Alvim e Simon Njami, che ha presentato, a seguito di un concorso indetto dal direttore Robert Storr, l'arte contemporanea africana all'interno della 52º Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia nel 2007 (10/06-21/11/2007). La mostra è stata definita dalla stampa il Padiglione africano della Biennale di Venezia e ha presentato opere in larga parte provenienti dalla Fondazione Sindika Dokolo.
Il Centro studi archeologia africana è un centro di studio specializzato sull'archeologia africana in Italia.È sorto nel 1986 su iniziativa si un gruppo di studiosi e appassionati dell'archeologia del continente africano e di Lidia Cicerale, presidente onorario del centro. Il centro ha sede a Milano, dal 1993 presso il Museo civico di storia naturale. Il centro si occupa di archeologia, etno-archeologia, antropologia e storia della conoscenza antica dell'Africa; produce e sostiene spedizioni, pubblicazioni, mostre, conferenze, incontri, tavole rotonde e convegni. Possiede una biblioteca specialistica aperta al pubblico, una fototeca e una raccolta di materiale cartotecnico e di stampe antiche sull'Africa; la biblioteca è in deposito presso la biblioteca del Museo di storia naturale.
L'arte tardoantica è la produzione artistica durante la tarda antichità, ovvero il periodo che grossomodo va dal III al VI secolo. In questo periodo si registrò una profonda trasformazione politica, sociale, culturale ed artistica, che condusse dall'antichità al medioevo. Anche l'arte ne uscì profondamente trasformata, conseguendo una rottura definitiva con la tradizione naturalista dell'arte greca e dando origine, alla fine di un lungo processo, alle nuove civiltà bizantina e carolingia.
African Arts è una rivista scientifica focalizzata sull'arte africana e pubblicata dal centro di studi africano (African Studies Center) dell'Università della California (UCLA). La rivista nasce nel 1967 e pubblica contributi sia sull'arte africana antica che sull'arte contemporanea africana, e in tutte le discipline: arti visive, cinema, danza, architettura, fotografia. Il primo numero viene pubblicato un anno dopo il Festival mondial des arts nègres del 1966 e presenta un contributo di Léopold Sédar Senghor. Tra il 1967 e il 1970 la rivista è bilingue inglese e francese. African Arts ha un ruolo importante anche nello studio e nella diffusione dell'arte contemporanea africana in particolare negli anni Settanta, come mette in luce Pierre Gaudibert. La rivista dà spazio per prima indagini a saggi sulla scuola di Oshogbo in Nigeria, sulla Galleria Nazionale di Salisbury in Zimbabwe e su artisti quali El Salahi, Vincent Kofi, Farid Belkahia. Secondo Cédric Vincent e Thomas Boutoux, la rivista negli anni Settanta si concentra sull'arte africana tradizionale dedicando poco spazio all'arte contemporanea africana, finché nel 1989 con il dibattito scaturito dalla mostra Magiciens de la Terre, viene rimesso in discussione il concetto stesso di arte contemporanea africana e nel 1990 African Arts pubblica un editoriale dal titolo "What are we doing to do about contemporary African art?". La rivista lancia alcune edizioni di un premio destinato agli artisti africani.