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Il romanzo gotico è un genere narrativo sviluppatosi dalla seconda metà del Settecento e caratterizzato dall'unione di elementi romantici e dell'orrore. L'espressione "letteratura gotica", riferita alla tendenza culturale sviluppatasi dalla metà del XVIII secolo, è entrata nell'uso comune a partire soprattutto dai paesi anglosassoni e individua solitamente storie ambientate nel Medioevo in castelli diroccati, sotterranei e altri ambienti cupi e tenebrosi.
Il noir (francese e significa nero, misterioso, cupo) o romanzo nero è una variante del genere letterario poliziesco, e più specificatamente del sottogenere hard boiled, nato negli Stati Uniti alla fine degli anni venti del XX secolo. Del noir sono state date diverse definizioni che provano ad esplicitare le caratteristiche che differenziano il noir dal genere principale. Il noir o romanzo nero, non va confuso con il "romanzo nero" in senso classico, sinonimo di romanzo gotico, un genere letterario sviluppatosi tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Il protagonista del romanzo noir non è un investigatore, ma è una vittima, un sospettato o un esecutore. Una delle caratteristiche più importanti del genere è la qualità auto-distruttiva del protagonista. Il protagonista noir, oltre al persecutore deve anche affrontare il sistema legale e politico che non sono meno corrotti del criminale di cui il protagonista è vittima, e/o deve perseguitare altri personaggi in una situazione senza nessuna possibilità di vincere.
La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica (1930) è il saggio di critica letteraria più famoso dell'anglista italiano Mario Praz. In quest'opera il critico esamina alcune tematiche comuni (e particolarmente scabrose) della letteratura occidentale dell'Ottocento: il risultato sono alcuni brillanti itinerari che partendo dalla letteratura licenziosa e libertina del secolo precedente conducono attraverso il Romanticismo europeo per approdare al Decadentismo. Il saggio è stato anche tradotto in inglese col titolo The Romantic Agony.
Con diavolo (definito anche demonio o maligno) si vuole indicare, nella religione, un'entità spirituale o soprannaturale essenzialmente malvagia, distruttrice, menzognera o contrapposta a Dio, all'angelo, al bene e alla verità. Nel linguaggio poetico e letterario, il termine "demone" è usato talvolta col significato di "diavolo" o "demonio" anche perché il plurale è simile (demòni - dèmoni) e le traduzioni dall'inglese rendono "demon" con "demone" anziché "demonio".