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Martino di Tours (in latino Martinus; Sabaria, 316 circa Candes, 8 novembre 397) stato un vescovo cristiano del IV secolo. Originario della Pannonia, nell'odierna Ungheria, esercit il suo ministero nella Gallia del tardo impero romano. Tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica, venerato anche da quella ortodossa e da quella copta. Si celebra l'11 novembre, giorno dei suoi funerali avvenuti nell'odierna Tours. considerato uno dei grandi santi della Gallia insieme a Dionigi, Liborio, Privato, Saturnino, Marziale, Ferreolo e Giuliano. In Italia vi sono oltre 900 chiese a lui dedicate. uno dei fondatori del monachesimo in Occidente.
La battaglia di Solferino e San Martino venne combattuta il 24 giugno 1859 in Lombardia nel contesto della seconda guerra d'indipendenza italiana dall'esercito austriaco da un lato e da quello francese e piemontese dall'altro. Vide la sconfitta dell'Austria che con essa perse la guerra e la Lombardia. Viene ricordata in Italia come primo concreto passo verso l'unità nazionale e in tutto il mondo per aver ispirato a Henry Dunant l'idea della Croce Rossa Internazionale. I tre eserciti erano comandati dai rispettivi sovrani: Napoleone III per la Francia, Vittorio Emanuele II per il Regno di Sardegna (ufficialmente alle dipendenze dell'imperatore francese) e Francesco Giuseppe per l'Austria. I due eserciti alleati combatterono insieme e i piemontesi formarono l'ala sinistra dello schieramento. Tuttavia, la storiografia post-risorgimentale separò l'azione dei piemontesi isolandola come un evento a sé stante al quale si diede il nome di battaglia di San Martino. Oggi si riconosce l'unità dell'evento, benché in Italia resti la denominazione di battaglia di Solferino e San Martino. Altrove è invece conosciuta come battaglia di Solferino. Fu la prima grande battaglia dopo quelle napoleoniche, avendovi preso parte, complessivamente, 235.000 uomini circa. Il fronte dello scontro si estese dal lago di Garda fino a Castel Goffredo per circa 20 km. La vittoria alleata fu determinata principalmente dall'impiego oculato del corpo d'élite della Guardia, da un uso migliore della cavalleria e dall'impiego dei nuovi cannoni a canna rigata francesi, più precisi e potenti di quelli austriaci.
San Martino di Castrozza (1.487 m s.l.m.) è una frazione del comune di Primiero San Martino di Castrozza in provincia autonoma di Trento. È situata nell'alta valle del Primiero, nel Trentino orientale. Il comune di Primiero San Martino di Castrozza è stato costituito a partire dal 1º gennaio 2016, in seguito alla fusione dei comuni di Fiera di Primiero, Siror, Tonadico e Transacqua. In precedenza, la frazione di San Martino di Castrozza era amministrativamente suddivisa fra i comuni di Siror (la porzione occidentale, 402 abitanti nel 2011) e Tonadico (porzione orientale, 133 abitanti nel 2011).È una località turistica, rinomata soprattutto perché si trova ai piedi delle Pale di San Martino, ma anche per le numerose piste da sci e per l'alpinismo estivo, inoltre qui vi si corre il Rally di San Martino di Castrozza.
San Martino è una poesia di Giosuè Carducci. Fa parte della raccolta Rime nuove del 1887, che raccoglie liriche scritte dal 1861 al 1887. «L'autografo reca il titolo Autunno e in calce la data "8 decembre 1883: finito ore 3 pomeridiane"». La poesia, con il titolo San Martino (in maremma pisana), fu pubblicata per la prima volta nel supplemento Natale e capo d'anno dell'«Illustrazione Italiana» del dicembre 1883. È inserita nel volume III dell'edizione nazionale delle Opere.Due liriche di Ippolito Nievo, composte nello stesso metro di quella del Carducci e pubblicate venticinque anni prima nel 1858, contengono alcune parole e immagini (pensier, rosseggiar, vespro, mar, nebbie, colli, sàle) presenti anche in San Martino. Ciò ha indotto un critico ad avanzare l'ipotesi che Carducci, che aveva viaggiato in Toscana dal 17 al 26 settembre 1883 diretto a Roma e che era tornato a Bologna alla fine di ottobre, si sia ispirato proprio alle poesie di Nievo, trasfigurandole secondo la sua sensibilità.
Fara San Martino (La Fàrə in dialetto locale) è un comune italiano di 1 328 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della comunità montana della Maielletta. Il paese è conosciuto soprattutto per essere una delle capitali mondiali della pasta, prodotta nel Pastificio De Cecco dal 1886; inoltre è meta turistica per la collocazione alle porte del parco nazionale della Majella, con il borgo medievale situato proprio sotto la montagna, da cui si può accedere anche attraverso le gole di Fara, altro elemento di interesse per gli escursionisti.