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Padre padrone è un film del 1977 scritto e diretto da Paolo e Vittorio Taviani, liberamente tratto dall'omonimo romanzo autobiografico di Gavino Ledda. La vicenda, ambientata in Sardegna, segue il riscatto d'un giovane pastore dal dispotico capofamiglia che, per necessità, lo strappò alla scuola da bambino lasciandolo analfabeta sino all'età di vent'anni. Considerato il capolavoro dei fratelli Taviani e una delle opere più rappresentative del cinema italiano degli anni settanta, grazie anche al realismo delle immagini e al notevole uso del suono. È una pellicola d'ispirazione poetica e di considerevole impatto visivo.Inizialmente concepito come sceneggiato tv, venne presentato al 30º Festival di Cannes dove si aggiudicò la Palma d'oro e il premio della critica internazionale FIPRESCI. Proiettato in Italia il 2 settembre del '77, fu il film spartiacque nella carriera dei Taviani e il loro maggior successo a livello internazionale, è stato in seguito inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare. Apprezzata anche la recitazione dei protagonisti, Saverio Marconi nella parte di Gavino Ledda e soprattutto Omero Antonutti in quella del padre, interpretata con grande intensità drammatica. Ben accolta anche Marcella Michelangeli, nel ruolo della madre di Gavino.Nonostante l'ottimo esito e i commenti entusiasti, alla sua distribuzione Padre padrone ricevette critiche fortemente negative da molti sardi, che si lamentarono per la cattiva rappresentazione della loro terra madre.Un docufilm intitolato Dalla quercia alla palma. I 40 anni di Padre padrone scritto e diretto da Sergio Naitza è stato presentato nel novembre 2017 in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. «L'idea è quella di rivisitare un film che ha segnato un momento importante del cinema nazionale e internazionale e che per anni ha lasciato un riverbero di polemiche in Sardegna» spiega Naitza.
La notte di San Lorenzo è il nono film diretto dai fratelli Taviani. Affresco della campagna toscana dell'agosto del 1944, che fa da sfondo ad uno dei tanti drammi della seconda guerra mondiale, raccontato guardando però alle tenerezze, alla buona volontà, agli eroismi e alla paura della gente comune. Presentato in concorso al 35º Festival di Cannes, ha vinto il premio il Grand Prix Speciale della Giuria e il premio della giuria ecumenica. Gli eventi narrati nel film richiamano le drammatiche vicende della Strage del Duomo di San Miniato originariamente attribuita all'esercito tedesco, in realtà causata dagli Alleati. Il film è anche la prima occasione di collaborazione dei due registi con Nicola Piovani.
Gianni Sbarra (Siena, 8 agosto 1929 – Siena, 16 novembre 2015) è stato uno scenografo italiano.