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La battaglia di Curtatone e Montanara è un episodio della prima guerra d'indipendenza italiana. Ebbe luogo il 29 maggio 1848, quando le forze austriache di Josef Radetzky, uscendo da Mantova, tentarono l'aggiramento dell’esercito piemontese. Gli austriaci attaccarono il punto debole dello schieramento avanzato di Carlo Alberto di Savoia, costituito dalle posizioni dei contingenti toscano e napoletano fra i due paesi di Curtatone e Montanara. Lo schieramento avanzato italiano fu sopraffatto, ma la sua strenua resistenza consentì all’esercito piemontese di organizzarsi ed evitare l’aggiramento, battendo poi gli austriaci nella battaglia di Goito che costituisce il proseguimento dello scontro di Curtatone e Montanara.
Gli italiani alla battaglia di Curtatone e Montanara, che fu combattuta nell’ambito della prima guerra d'indipendenza italiana, furono circa 5.400 fra toscani e napoletani. Essi difesero il 29 maggio 1848 l’ala destra dello schieramento dell’esercito di Carlo Alberto di Savoia dall’offensiva aggirante austriaca del generale Josef Radetzky. I tosco-napoletani, molti dei quali erano volontari, furono sconfitti, ma la loro strenua resistenza consentì all’esercito piemontese di organizzarsi ed evitare l’aggiramento battendo poi gli austriaci nella successiva battaglia di Goito che costituisce il proseguimento dello scontro di Curtatone e Montanara.
La battaglia di Goito fu un episodio della Prima guerra di indipendenza italiana. Ebbe luogo il 30 maggio 1848 quando l'esercito austriaco di Josef Radetzky attaccò il 1º Corpo d'armata dell'esercito piemontese di Carlo Alberto schierato a protezione dei ponti sul Mincio presso Goito, nel Lombardo-Veneto austriaco. La battaglia si concluse con la vittoria dei piemontesi comandati dal generale Eusebio Bava. Con essa il piano strategico di Radetzky di aggiramento dell’esercito nemico schierato sul Mincio, nonostante la vittoria di Curtatone e Montanara del giorno prima, fallì. La vittoria dei piemontesi fu però solo tattica, perché l’esercito austriaco conservò la sua forza e l’iniziativa di manovra che aveva acquisito dopo la battaglia di Santa Lucia. La sua rivalsa non tardò infatti a manifestarsi nella battaglia di Monte Berico del 10 giugno successivo, scontro con il quale Radetzky conquistò Vicenza.
Guglielmo Gonzaga (Mantova, 24 aprile 1538 – Goito, 14 agosto 1587) è stato il terzo duca di Mantova e del Monferrato. Secondo figlio di Federico II Gonzaga e di Margherita Paleologa, nel 1550 succedette come duca al fratello Francesco, morto senza figli maschi.
Giulio Cesare Procaccini (Bologna, 30 maggio 1574 – Milano, 14 novembre 1625) è stato un pittore e scultore italiano. È considerato tra i massimi esponenti della scuola barocca lombarda.
Giulia Della Rena, nota come Beata Giulia (Certaldo, 1319 – Certaldo, 9 gennaio 1367), fu una religiosa italiana appartenente al Terz'Ordine di Sant'Agostino ed è venerata come beata dalla Chiesa cattolica. Visse reclusa in una cella ubicata a Certaldo. Si dedicò completamente alla penitenza e alla preghiera e morì dopo trent'anni d'isolamento. La povertà di fonti letterarie riguardanti beata Giulia è sconcertante: di questo si lamentava già Ignazio Malenotti, proposto di San Gimignano, quando per primo ne pubblicò una biografia nel 1819, a cinquecento anni dalla nascita. Molto di ciò che sappiamo è infatti frutto della tradizione orale.
Castel Goffredo (IPA: /kas'tɛl ɡof'fredo/, (Èl) Castèl in dialetto alto mantovano) è un comune italiano di 12 735 abitanti della provincia di Mantova in Lombardia, situato nella Pianura Padana e nell'Alto Mantovano al confine con la provincia di Brescia. Feudo autonomo gonzaghesco dal 1444 al 1602, qui alla metà del Quattrocento Alessandro Gonzaga diede origine al Marchesato di Castel Goffredo. Nel 1511 il marchese Aloisio Gonzaga diede inizio al ramo cadetto dei "Gonzaga di Castel Goffredo", linea che si estinse nel 1593 ed elesse la fortezza di Castel Goffredo, caratterizzata da un tipico impianto urbano rinascimentale, a capitale del suo piccolo Stato, comprendente anche Castiglione e Solferino.È noto come la "città della calza" per la presenza di numerose industrie di calzetteria maschile e soprattutto femminile. È sede del distretto industriale tessile numero 6, composto da 15 comuni mantovani, bresciani e cremonesi.
Ardengo Soffici (Rignano sull'Arno, 7 aprile 1879 Vittoria Apuana, 19 agosto 1964) stato uno scrittore, saggista, poeta e pittore italiano.