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Sarcofago paleocristiano

I sarcofagi paleocristiani sono quelli prodotti dai primi cristiani, in particolare si conoscono esemplari del III secolo, fino al V secolo circa. La produzione dei sarcofagi romani con decorazione scolpita si sviluppa dagli inizi del II secolo in seguito al progressivo abbandono del rito dell'incinerazione (cremazione dei defunti) a favore di quello dell'inumazione (seppellimento) che, nel corso del secolo, si impone in tutto l'impero. Si tratta tuttavia di una sepoltura costosa, riservata dunque alle famiglie benestanti. La cessazione delle persecuzioni contro i cristiani voluta da Gallieno nel 260, inaugura per le comunità cristiane un periodo di pace che si prolungherà fino alla fine del secolo e che permette al Cristianesimo di diffondersi nell'esercito, nelle alte cariche dell'amministrazione e persino nella cerchia dell'imperatore. Nella seconda metà del III secolo, soprattutto per l'aumentata richiesta da parte di questa categoria di cristiani benestanti, si diffonde ampiamente l'uso dei sarcofagi, il cui trattamento plastico segue le tendenze della scultura contemporanea.

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