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Lo scherzo è una forma musicale. Dopo le prime apparizioni nei quartetti di Joseph Haydn, a partire da Ludwig van Beethoven lo scherzo viene normalmente a costituire il terzo movimento — in ritmo per lo più ternario (3/4 o 3/8) — di una sonata, una sinfonia o una composizione strumentale da camera (per esempio un quartetto per archi). Lo scherzo sostituisce così il minuetto, una danza anch'essa in 3/4, che era stata inserita nel quintetto da Luigi Boccherini, nella sinfonia e nella sonata classica da Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart. Rispetto al minuetto, lo scherzo è di solito più veloce: Allegro, Vivace o Presto. La sua forma è tripartita (ABA), dove la sezione centrale, chiamata trio, ha spesso tonalità diversa e carattere contrastante, in genere più lirico. Esistono anche esempi di scherzi a cinque parti: ABABA (Beethoven, Sinfonie n. 4, 6 e 7) o, specialmente nel periodo romantico, ABACA. Lo scherzo punta di solito all'arguzia, alla giocosità e tende ad alleggerire la tensione tra il movimento lento e il finale, distendendo la concentrazione richiesta all'ascoltatore durante i primi due movimenti. Nonostante ciò, può assumere tratti drammatici e persino grotteschi (come in Gustav Mahler e Dmitrij Šostakovič). Nelle prime tre sinfonie, Johannes Brahms rinunciò addirittura allo scherzo di stampo beethoveniano per inserire composizioni che, pur mantenendo la struttura dello scherzo, hanno tempo moderato e carattere elegiaco. Eccezionalmente, se il primo movimento di una sinfonia o di una sonata e il successivo tempo lento acquistano proporzioni e impegno eccessivi, lo scherzo può diventare il secondo movimento, dando così maggior equilibrio all'opera. È il caso, ad esempio, della sinfonia n. 9 di Beethoven, della n. 2 di Schumann e della n. 4 di Mahler. Con i suoi scherzi pianistici, Fryderyk Chopin ha invece trasfigurato e stravolto la forma tradizionale, creando organismi musicali imponenti, nuovi per struttura e linguaggio.
Scherzi da prete è un film del 1978 diretto da Pier Francesco Pingitore.
Padova (AFI: /ˈpadova/, ; Pàdova, Pàdoa, anticamente anche Pàva in veneto; Patavium in latino) è un comune italiano di 208 874 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Veneto. È il terzo comune della regione per popolazione dopo Verona e Venezia e il più densamente popolato; costituisce il fulcro dell'area metropolitana più popolosa del Veneto, con circa 407 000 abitanti. Secondo l'Eneide virgiliana, la città sarebbe nata per mano di Antenore, principe troiano (Virgilio, Eneide, 1,247 - 249), nell'anno 1185 a.C., una tradizione che fa di Padova una delle più antiche città della penisola, e la più antica del Veneto. Sebbene la fondazione sia leggendaria i dati archeologici hanno confermato l'antichissima origine della città, sviluppatasi tra il XIII e XI secolo a.C. e legata alla civiltà dei Veneti antichi. La città è stata una delle capitali culturali del Trecento: le testimonianze pittoriche del XIV secolo - tra tutte, il ciclo di Giotto alla Cappella degli Scrovegni - la rendono nodo cruciale negli sviluppi dell'arte occidentale. Lo splendore artistico trecentesco fu uno dei frutti del gran fervore culturale, favorito dalla signoria dei Carraresi, che fecero di Padova uno dei principali centri del preumanesimo. A Padova, tra il XIV secolo e il XV secolo si sviluppò in concomitanza con Firenze una imponente corrente culturale votata all'antico che tramuterà nel Rinascimento padovano, e influenzerà la compagine artistica dell'intera Italia settentrionale del Quattrocento. Dal 1222 è sede di una prestigiosa università che si colloca tra le più antiche del mondo. Sede vescovile a capo di una delle diocesi più estese ed antiche d'Italia è universalmente conosciuta anche come la città del Santo, appellativo con cui viene chiamato a Padova sant'Antonio, il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel 1195, che visse in città per alcuni anni e vi morì il 13 giugno 1231. I resti del Santo sono conservati nella Basilica di Sant'Antonio, importante meta di pellegrinaggio della cristianità e uno dei monumenti principali cittadini. Antonio è uno dei quattro santi patroni della città con Giustina, Prosdocimo e Daniele. A Padova si venerano pure le reliquie di san Luca, san Mattia (entrambi gli apostoli riposerebbero presso la basilica di Santa Giustina) e san Leopoldo Mandić. Nel 1829, Padova fu la sede del primo Convitto Rabbinico, importante istituzione dell'ebraismo italiano. Nel 1524, a Padova fu costruito per la prima volta dopo l'età classica uno spazio interamente dedicato alle rappresentazioni teatrali, la Loggia Cornaro; mentre il 25 febbraio 1545 si costituì legalmente, con atto notarile, una compagnia di comici teatranti, la prima testimonianza al mondo di una società di commedianti professionisti, nascita simbolica della Commedia dell'Arte. La bisbetica domata, commedia di William Shakespeare, è ambientata a Padova.
Lo scherzo (in lingua ceca Žert) è il primo romanzo di Milan Kundera, pubblicato per la prima volta nel 1967 e in Italia nel 1969. Dal romanzo è stato tratto un film con lo stesso titolo, diretto da Jaromil Jireš nel 1969.