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Scritti sulla letteratura e sull'arte

Scritti sulla letteratura e sull'arte è la più importante raccolta di saggi letterari di Bertolt Brecht comparsa in Italia. La prima edizione è stata curata da Cesare Cases per i Saggi di Einaudi nel 1973. Raccoglie scritti che vanno dal 1920 al 1956. Dalla "spavalderia monellesca" degli scritti giovanili, all'impegno dell'intellettuale tedesco in esilio contro il nazismo, alla polemica con György Lukács sul realismo, l'antologia permette di ricostruire l'itinerario di un artista sui generis, che non si propone soltanto di descrivere la realtà, ma si impegna per cambiarla. Accade così che in questi saggi sulla letteratura e sull'arte, di 'opere' d'arte e letteratura si parli assai poco. Appare più spesso l'arte come istituzione che deve, costretta dalla contingenza, fare i conti con ciò che è fuori di sé, battendosi per la propria sopravvivenza contro la malafede del capitalismo e successivamente contro la repressione dei totalitarismi. Questa lotta avviene all'interno del "Mercato": Brecht, ad esempio, non si fa scrupolo di citare in giudizio una società cinematografica per l'inadempimento delle clausole di un contratto. Lo stesso atteggiamento pragmatico emerge in un frammento indirizzato a Thomas Mann: ... la lotta fra la Sua e la mia generazione... non sarà una lotta per le opinioni, ma una lotta per i mezzi di produzione. Un esempio: nella polemica noi dovremo lottare per occupare non il Suo posto nella storia dello spirito tedesco, bensì il Suo posto in un giornale che ha 200.000 lettori. Le Sue idee sono innocue... la Sua posizione politica (nei confronti della borghesia: una venerazione pervasa di ironia) non dà nell'occhio... Di pericoloso in Lei e nei Suoi defunti giganti del pensiero c'è una cosa sola: che essi ci fregano quei mezzi di produzione che hanno tanta importanza... È insito nella nostra natura che lei combatta signorilmente e io no. Lei dunque non avrà nessuna intenzione di ammazzarmi! Io, però, l'intenzione di ammazzare Lei ce l'ho. Nel partecipare alla lotta per il possesso dei mezzi di produzione (sul fronte che gli compete: quello degli artisti), Brecht manifesta la sua volontà di costituirsi come intellettuale organico al proletariato.

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