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Pietro Fiordelli (Città di Castello, 9 gennaio 1916 – Prato, 23 dicembre 2004) è stato un vescovo cattolico italiano, primo vescovo residenziale della diocesi di Prato.
Mamma Ebe, all'anagrafe Gigliola Ebe Giorgini (Pian del Voglio , 17 marzo 1933), è una criminale italiana, fondatrice di una presunta congregazione religiosa dal nome «Pia Unione di Gesù Misericordioso» e condannata a sette anni di reclusione, con sentenza del 2008, dal Tribunale di Forlì, per truffa ed esercizio abusivo della professione medica. L'11 giugno 2010 viene di nuovo arrestata, insieme al marito e a un collaboratore con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica e alla truffa aggravata; notificati anche altri 14 provvedimenti cautelari a carico di adepti e collaboratori della donna. Infine, il 16 marzo 2016, la Corte di Cassazione conferma la sentenza definitiva alla pena di 6 anni di reclusione.
Gastone Simoni (Castelfranco di Sopra, 9 aprile 1937) è un vescovo cattolico italiano.
La chiesa della Resurrezione si trova a Prato, nella zona di Mezzana / centro.
Mansueto Bianchi (Lucca, 4 novembre 1949 – Roma, 3 agosto 2016) è stato un vescovo cattolico italiano.
Gino Frediani (1913 – 28 aprile 1984) fu un religioso italiano, uscito dalla Chiesa cattolica e autoproclamatosi, nel 1974, papa della Chiesa Novella Universale del Sacro Cuore di Gesù, da lui stesso fondata, con il nome di Emmanuel I (o Emanuel I). Già parroco cattolico di Gavinana, frazione del comune di San Marcello Pistoiese, fu uno dei numerosi antipapi sedevacantisti del XX secolo.
Belmond Management Limited è un'azienda inglese che opera nel settore turistico, fondata nel 1976 a Londra. Precedentemente nota come Orient-Express Hotels Ltd e ribattezzata Belmond Ltd nel luglio 2014, opera nel settore dell'ospitalità e dei viaggi in 22 paesi del mondo attraverso una struttura di hotel di lusso, ristoranti, treni e crociere fluviali.
L'arte informale è una corrente artistico-pittorica della fine degli anni '40 (se ne parlava già dieci anni prima), nata in linea con l'espressionismo astratto americano per poi evolversi in varie correnti a dipendere dal territorio. Abbiamo infatti l'informale americano, quello europeo e pure una ristretta cerchia in Giappone detta Gruppo Gutai. L'informale si protrae sino a circa i primi anni Sessanta del Novecento. A seguito delle enormi devastazioni e sofferenze portate dalla seconda guerra mondiale, nemmeno gli artisti hanno più certezze. Non si tratta di un movimento in senso stretto ma dell’atmosfera che si viene a creare in quel momento storico, dominata da una forte critica verso tutto ciò che potesse essere ricondotto a una forma, intesa come concepita a priori, ossia prima dell’esperienza. Passioni, tensioni e disagi devono emergere senza il filtro della ragione astratta. Il termine Informale viene coniato nel 1951 dallo studioso francese Antoni Tàpies e prevale in virtù della sua genericità: le altre denominazioni possibili erano Art Autre, che evidenziava la distanza assoluta di questo tipo di arte dalle precedenti, oppure Tachisme, che fa riferimento a un modo particolare di distribuire il colore a macchie, quest'ultimo solo per quanto riguarda la pittura. Si possono individuare nell’arte Informale varie matrici, tra cui Dada, Espressionismo e Surrealismo. La pittura diventa informale e si sottrae al figurativo, ma anche alla geometria e al rigore matematico che caratterizzano l'astrattismo. E sta proprio qui il vero cambiamento portato avanti da questi artisti, oltre che smontare la forma e renderla un qualcosa di informe appunto applicano alla loro pittura molti materiali diversi come prima di loro non si era fatto, soprattutto materiali poveri come sabbia, sassi, carta di giornale, cocci di vetro e molti altri materiali innovativi con la quale ogni artista nel suo singolo sperimenta. L'informale è una concezione ribelle dell'arte, infatti "rifiuta la forma" per intervenire direttamente nella materia con un segno espressivo e un gesto spontaneo, ma non va intesa come "non forma". Il gesto in particolare è il momento creativo allo stato puro, diviene quasi un momento di culto, come era avvenuto anche nel movimento Dada, da cui riprende questo aspetto: anche un puro gesto di protesta, come realizzare macchie senza un’apparente forma, può generare un’emozione. L’arte diviene lo stesso atto di dipingere, va oltre al dipinto eseguito. Non si tratta di un movimento artistico omogeneo: raccoglie anche tendenze contrapposte dal momento che non presuppone di attenersi a regole o modelli costituiti ma fa riferimento al motto del “quid ed ora”, da esprimere nel modo più libero, spontaneo e violento possibile. Per quanto riguarda la scultura informale invece, si possono applicare gli stessi precetti. Non ci sono molti esempi di scultori prettamente informali ma ci sono esempi in molte opere di Alberto Burri (anche di Land Art) e altri come Umberto Milani e Francesco Somaini. Ai materiali e al colore corrisponde un'idea: ad esempio superfici corrugate e bugnate irregolarmente possono suscitare sgradevolezza o aggressività, mentre al contrario superfici lisce e vellutate richiamano sentimenti di serenità. Nell'espressionismo astratto americano, l'esprimere sentimenti e percezioni era un impegno preso più seriamente rispetto agli artisti informali europei, che però non si sottraevano a questo concetto. Fondamentali erano due fattori: un modo nuovo di trattare le forme e la scelta del colore che passa in secondo piano, perché è più importante capire come stendere il colore rispetto al capire quale colore scegliere. Entra in gioco perciò la materia. Questo è il concetto fondamentale dell'arte informale. Dal punto di vista sociologico questa corrente rappresenta l’arte dell’incomunicabilità in senso pessimistico, o in senso ottimistico il tentativo stesso di una nuova comunicazione.
Andrea Sarti (Rontano, 1º settembre 1849 – Pistoia, 7 novembre 1915) è stato un vescovo cattolico italiano.