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Lev Nikolàevič Tolstòj, in russo: Лев Николаевич Толстой?, [ˈlʲɛf nʲɪkɐˈɫaɪvʲɪtɕ tɐɫˈstoj] , in italiano anche noto come Leone Tolstoi (Jàsnaja Poljana, 9 settembre 1828 – Astàpovo, 20 novembre 1910), è stato uno scrittore, filosofo, educatore e attivista sociale russo. Divenuto celebre in patria grazie a una serie di racconti giovanili sulla realtà della guerra, il nome di Tolstoj acquisì presto risonanza mondiale per il successo dei romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, a cui seguirono altre sue opere narrative sempre più rivolte all'introspezione dei personaggi e alla riflessione morale. La fama di Tolstoj è legata anche al suo pensiero pedagogico, filosofico e religioso, da lui espresso in numerosi saggi e lettere che ispirarono, in particolare, la condotta nonviolenta dei tolstoiani e del Mahatma Gandhi.
Sòf'ja Andrèevna Bers, detta Sonja, coniugata Tolstàja, in russo: Со́фья Андре́евна Толста́я? (Glebovo-Strešnevo, 22 agosto 1844 – Jasnaja Poljana, 4 novembre 1919), è stata una contessa russa, moglie di Lev Nikolàevič Tolstòj, da lei confidenzialmente chiamato «Lëvočka», al quale diede tredici figli. Assidua copista dei manoscritti di Tolstoj, oltre che sua fida amministratrice, gli visse accanto per quarantotto anni, rivelando una personalità altrettanto inquieta e attraversando con lui il dramma di una lunga e insanabile crisi coniugale che a più riprese spinse il marito ad abbandonare la famiglia. Osteggiata dai cosiddetti tolstoiani perché restìa ad assecondare il coniuge nelle sue più ardite scelte morali, fu considerata – specie dopo la tragica morte dello scrittore – alla stregua di una moderna Santippe. Non mancò tuttavia chi la difese, apprezzando in lei non solo la donna dal carattere sensibile e deciso, ma anche la diarista e la memorialista, nonché l'autrice di narrativa.
Resurrezione (Воскресенье, Voskresen'e) è un romanzo di Lev Tolstoj scritto a Jasnaja Poljana tra il 1889 e il 1899. Il romanzo ha avuto numerosi adattamenti, musicali, per il grande schermo e per la televisione.
Lev Tolstoj (1828 - 1910), scrittore, filosofo, educatore e attivista sociale russo.
I fratelli Karamazov (in russo: Братья Карамазовы?, Brat'ja Karamazovy) è l'ultimo romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij. È ritenuto il vertice della sua produzione letteraria, un capolavoro della letteratura dell'Ottocento e di ogni tempo.Pubblicato a puntate su Il messaggero russo dal gennaio 1879 al novembre 1880, lo scrittore morì meno di quattro mesi dopo la sua pubblicazione. L'opera è un appassionato romanzo filosofico ambientato nell'Impero Russo del XIX secolo, che verte sui dibattiti etici concernenti Dio, il libero arbitrio e la moralità; il dramma spirituale di una lotta che coinvolge la fede, il dubbio, la ragione, messi in rapporto con una Russia allora pervasa da fermenti modernizzatori. Al centro della trama stanno le vicende della famiglia Karamazov e i loro conflitti e sentimenti contrastanti: tre fratelli molto diversi fra loro e un padre tanto superficiale nella vita privata quanto poco generoso verso i figli. È il contesto nel quale matura il parricidio del capofamiglia Fëdor, del quale viene accusato Dmitrij, figlio primogenito. Secondo l'originale progetto dell'autore, la storia dei fratelli Karamazov doveva essere la prima parte di una complessa e vasta biografia di Aleksej (Alëša), uno dei fratelli (il più caro all'autore): l'opera, dopo cinque anni, due di studio e tre di lavoro, rimase incompiuta. L'autore compose la maggior parte del testo a Staraja Russa.