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Il Nietzsche-Archiv (Archivio Nietzsche in italiano) è stata la prima istituzione culturale dedicata alla conservazione critico-sistematica ed alla documentazione di tutto ciò che testimonia la vita e le opere del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. Fondato nel 1894 a Naumburg, trovò definitiva collocazione a Weimar. La sua storia, almeno fino alla metà del XX secolo fu strettamente legata alla sua fondatrice e direttrice per lunghi anni, Elisabeth Förster-Nietzsche, la sorella del filosofo. Sebbene sia stata fin dal principio al centro di violente critiche, l'Archivio fu — fino alla fine della seconda guerra mondiale, una sede di fondamentale importanza per la comprensione del mondo di Nietzsche. Nella Repubblica Democratica Tedesca era affiliato ai Nationale Forschungs- und Gedenkstätten der klassischen deutschen Literatur in Weimar, e formalmente fu disciolto nel 1956. I suoi fondi bibliografici furono messi a disposizione dei ricercatori occidentali, e soprattutto di Mazzino Montinari, che sostituì le vecchie e controverse edizioni di Nietzsche diffuse dall'Archiv con altre nuove (e più filologiche). Nella DDR, comunque, Nietzsche rimaneva sempre un autore proibito, le cui opere erano totalmente bandite.
Mazzino Montinari (Lucca, 4 aprile 1928 – Firenze, 24 novembre 1986) è stato un germanista e filosofo italiano. È considerato uno dei massimi editori e interpreti dell'opera di Friedrich Nietzsche. Ha definitivamente dimostrato che Nietzsche non ha mai scritto un'opera dal titolo La volontà di potenza e che le cinque diverse compilazioni che la sorella del filosofo e altri editori dilettanti hanno pubblicato sotto questo titolo sono testi del tutto inaffidabili per comprendere il pensiero di Nietzsche.
Giorgio Colli (Torino, 16 gennaio 1917 – San Domenico di Fiesole, 6 gennaio 1979) è stato un filosofo, storico della filosofia, accademico, traduttore italiano. Ha insegnato per trent'anni Storia della filosofia antica all'Università di Pisa.
Friedrich Wilhelm Nietzsche (pronuncia italiana: [ˈnit͡ʃe]; in tedesco: [ˈfʁiːdʁɪç ˈvɪlhɛlm ˈniːt͡ʃə] ; a volte italianizzato in Federico Guglielmo Nietzsche; Röcken, 15 ottobre 1844 – Weimar, 25 agosto 1900) è stato un filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco. Fu cittadino prussiano fino al 1869, poi apolide (partecipò, comunque, alla guerra franco-prussiana come infermiere per sole due settimane). Considerato tra i massimi filosofi e scrittori di ogni tempo, ebbe un'influenza controversa, ma indiscutibile, sul pensiero filosofico, letterario, politico e scientifico del mondo occidentale nel XX secolo. La sua filosofia, in parte riconducibile al filone delle filosofie della vita, fu considerata da alcuni uno spartiacque fra la filosofia tradizionale e un nuovo modello di riflessione, informale e provocatorio. In ogni caso, si tratta di un pensatore unico nel suo genere, sì da giustificare l'enorme influenza da lui esercitata sul pensiero posteriore. Scrisse vari saggi e opere aforistiche sulla morale, la religione (in particolare quella cristiana), la società moderna, la scienza, intrise di una profonda lucidità e avversione alla metafisica e da una forte carica critica, sempre sul filo dell'ironia e della parodia. Nella sua filosofia si distingue una prima fase "wagneriana", che comprende La nascita della tragedia e le Considerazioni inattuali, in cui il filosofo combatte a fianco di Richard Wagner per una "riforma mitica" della cultura tedesca. Questa fase sarà poi abbandonata e rinnegata con la pubblicazione di Umano, troppo umano – nella stagione cosiddetta "illuministica" del suo pensiero –, per culminare infine, pochi anni prima del crollo nervoso del 1889 e dalla paralisi progressiva che metteranno fine alla sua attività – probabile conseguenza di una patologia neurologica o neuropsichiatrica, oppure di neurosifilide – in una terza fase, prominente del suo pensiero, dedicata alla trasvalutazione dei valori e al nichilismo attivo, costellata dai concetti di oltreuomo, eterno ritorno e volontà di potenza, fase che ha il suo apice (e inizio) con la pubblicazione del celeberrimo Così parlò Zarathustra, seguito da altre importanti opere come Al di là del bene e del male, L'Anticristo e Il crepuscolo degli idoli. Morì, dopo 11 anni e mezzo di infermità, di polmonite nel 1900, ormai paralizzato e in preda a demenza dopo ripetuti ictus che lo avevano colpito, lasciando una notevole eredità filosofica.