Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La storia di Fosdinovo, in provincia di Massa e Carrara affonda nella preistoria, per svilupparsi con continuità fino ai giorni nostri. Durante il Medioevo il paese fu capitale del Marchesato di Fosdinovo.
Moroello Malaspina (1268 circa – 8 aprile 1315) fu capitano di guerra e amico di Dante Alighieri.
Il marchesato di Fosdinovo era un feudo imperiale mediato situato in Lunigiana, governato da un ramo dei Malaspina dello Spino Fiorito dal 1355 al 1797. Oltre a Fosdinovo, sede del marchese sovrano, comprese molti borghi, fra i quali: Gragnola, Canepari, Carignano, Posterla, Ponzanello, Marciaso, Giucano, Pulica, Cortila, Viano e Castel dell'Aquila.
Fosdinovo (Fosdinòo nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano di 4 674 abitanti e di 48,71 km² della provincia di Massa-Carrara, porta della regione storica della Lunigiana e sita all'interno del bacino idrografico della Val di Magra. Abitato fin dalla preistoria, ebbe la sua epoca d'oro tra il XIV ed il XVIII secolo, quando fu capitale di un marchesato indipendente e retto dal più importante ramo della famiglia Malaspina dello Spino Fiorito, i cui marchesi erano vicari imperiali in Italia. Ciò ha lasciato profonde tracce nell'architettura, nell'arte e nella cultura locale. Il centro, che passò quasi indenne attraverso le turbolenze degli ultimi secoli medievali e del Cinquecento toscano, visse periodi di benessere, arricchendosi talmente tanto che nel 1666 venne autorizzato dal Sacro Romano Impero a coniare monete proprie. Nell'area solo Massa e Tresana possedevano un privilegio simile. Al termine dell'occupazione napoleonica della Toscana, nei primi anni dell'Ottocento, Fosdinovo venne strappata ai Malaspina e posta dal Congresso di Vienna (1814) sotto l'autorità del Ducato di Massa, e poco dopo sotto quella del Ducato di Modena, governato allora dagli Estensi. La famiglia di origine ferrarese fece subito del comune la capitale della Lunigiana ducale. Nel 1859 il comune entrò a far parte del Regno d'Italia. Sempre nelle campagne e nei piccoli centri del fosdinovese vi furono poi numerosi scontri tra partigiani ed Alleati da un lato e forze tedesche dall'altro che culminarono nei rastrellamenti di fine novembre 1944 e negli ultimi scontri e bombardamenti del 23 aprile 1945. Il comune è stato insignito nel 2014 della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano. Fosdinovo è l'ottavo comune più popoloso, il settimo più densamente popolato e l'undicesimo più grande della sua provincia.
Corrado Malaspina detto il Giovane (primi due decenni del XIII secolo – post settembre 1294) fu il figlio naturale di Federico I Malaspina. Non ebbe a segnalarsi per particolari imprese, a differenza ad esempio di Moroello Malaspina, "vapor di Val di Magra" del XXIV dell'Inferno (v. 145); tuttavia, essendo morto non molti anni prima del '300, servì di spunto a Dante, che lo trova nella valletta dei principi nell'Antipurgatorio, per innalzare il suo celebre ed alto elogio della Casata, quasi a sdebitarsi della signorile ospitalità ricevuta nel 1306 in Lunigiana.
Castruccio Castracani degli Antelminelli (Lucca, 29 marzo 1281 – Lucca, 3 settembre 1328) è stato un condottiero italiano. Fu duca di Lucca, signore di Carrara, Lerici, Pisa, Pistoia, Pontremoli e Sarzana e gonfaloniere del Sacro Romano Impero.
Can Francesco della Scala detto Cangrande I (Verona, 9 marzo 1291 – Treviso, 22 luglio 1329) è stato un condottiero italiano. Figlio di Alberto I della Scala e di Verde di Salizzole, è l'esponente più conosciuto, amato e celebrato della dinastia scaligera. Signore di Verona dal 1308 al 1311 insieme al fratello Alboino e da solo dallo stesso anno fino alla morte, consolidò il potere della sua famiglia ed espanse quello della sua città fino a divenire, grazie ai suoi successi, guida della fazione ghibellina. Cangrande non fu solo un abile conquistatore, ma anche uno scaltro politico, un accorto amministratore e un generoso mecenate, noto infatti anche perché fu amico e protettore del Sommo Poeta Dante Alighieri (che, in una lettera, gli dedicò l'ultima cantica della Divina Commedia). Tra i suoi amici si annovera anche Spinetta Malaspina il Grande di Fosdinovo.