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Stanza dei bottoni

Stanza dei bottoni è un'espressione della lingua italiana coniata da Pietro Nenni nel 1962, per riferirsi, in maniera aforistica e icastica, al luogo, metaforico e altolocato, "in cui il governo decide", in cui si materializza l'esercizio del potere politico. Si tratta di uno di quei neologismi che Bruno Migliorini classificava tra le cosiddette "parole d'autore", ovvero termini, frasi, espressioni, la cui nuova impronta innovativa può essere ricondotta, in maniera riconoscibile, all'estro creativo o all'inventiva lessicale di una "persona nota". La frase è stata subito accolta nel lessico politico e nel gergo giornalistico, con riferimento ai luoghi di esercizio di un potere che, a seconda del contesto della frase, può essere politico o economico. A partire da tali sottocodici, l'uso si è affermato anche nel linguaggio comune. L'icasticità semantica può sottendere una estrema semplificazione concettuale, fino a implicare e giustificare una visione troppo "semplicistica" dell'articolazione tecnico-amministrativa che trasmette il potere emanato dai vertici statali.

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