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Samuele (in lingua ebraica: שְׁמוּאֵל /Shmu'el/, ebraico tradizionale: Šəmuʼel; ebraico tiberiense: Šəmûʼēl; XI secolo a.C.) è un personaggio della Bibbia ebraica e dell'Antico Testamento cristiano. La sua storia è raccontata nel primo dei libri di Samuele, che vengono tradizionalmente a lui attribuiti. Nella Bibbia viene presentato sia come un grande profeta sia come "giudice" in senso biblico. Il nome Samuele significa: "il suo nome è Dio", o "il nome di Dio", ma in aramaico Smenù-El significa "il Signore ha ascoltato".
Gli italo-libici sono gli Italiani residenti da molto tempo in Libia, o quelli che vi sono nati da emigranti/coloni italiani. La quasi totalità di loro è oggi rientrata in Italia.
Gerusalemme Est (in arabo: القدس الشرقية, al-Quds; in ebraico: מזרח ירושלים?), capitale proclamata dello Stato di Palestina, è la parte orientale di Gerusalemme, unilateralmente annessa da Israele nel 1967 dopo la guerra dei sei giorni. La parte orientale della città include la Città Vecchia di Gerusalemme e alcuni dei luoghi considerati santi dalle religioni abramitiche (ebraismo, cristianesimo, islam), quali il Monte del Tempio, il Muro Occidentale, la moschea al-Aqsa, la basilica del Santo Sepolcro. Per "Gerusalemme Est" si può intendere tanto la zona sotto il dominio giordano nel periodo 1949-1967 (estesa su 6,4 km²), quanto tutta la zona successivamente annessa da Israele (estesa su 70 km²). Secondo il piano di spartizione dell'ONU del 1947 tutta Gerusalemme avrebbe dovuto costituire un territorio internazionalizzato, enclave all'interno dello Stato arabo. Israele firmò il piano di spartizione, ma gli arabi lo rifiutarono. A seguito della guerra arabo-israeliana del 1948, Gerusalemme si ritrovò divisa in due zone: quella occidentale, abitata principalmente da popolazione ebraica, controllata da Israele; quella orientale, abitata principalmente da popolazione araba, controllata dalla Giordania. Gli arabi che vivevano nei sobborghi della zona occidentale, come Katamon e Malha, dovettero fuggire; lo stesso avvenne agli ebrei che vivevano nella zona orientale, come la Città Vecchia o la Città di David. L'unica zona orientale che Israele mantenne nei 19 anni del dominio giordano fu il monte Scopus, dove è situata l'Università Ebraica di Gerusalemme, che costituì un'enclave e pertanto non viene considerato parte di Gerusalemme Est. Nel 1967, in seguito alla guerra dei sei giorni, la Cisgiordania venne occupata da Israele; lo stesso accadde per Gerusalemme Est ed alcuni villaggi circostanti. Nel novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 242, non vincolante, che chiedeva il «ritiro delle forze israeliane da territori occupati nel corso del recente conflitto». Nel 1980, il parlamento israeliano approvò la cosiddetta "legge fondamentale" che proclamava unilateralmente «Gerusalemme, unita e indivisa […] capitale di Israele» senza tuttavia specificarne la territorialità. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU nella risoluzione 478 del 1980, non vincolante, ha definito la "legge fondamentale" «nulla e priva di validità», «una violazione del diritto internazionale» e un «serio ostacolo al raggiungimento della pace in Medio Oriente».
Gerusalemme (AFI: /ʤeruzaˈlɛmme/; in ebraico: יְרוּשָׁלַיִם?, Yerushalayim, Yerushalaim e/o Yerushalaym ; in arabo: القُدس, al-Quds, "la (città) santa", sempre in arabo: أُورْشَلِيم, Ūrshalīm, in greco Ιεροσόλυμα, Ierosólyma, in latino Hierosolyma o Ierusalem, per antonomasia è definita La Città Santa), capitale giudaica tra il X e il VI secolo a.C., è la capitale contesa di Israele e città santa nell'Ebraismo, nel Cristianesimo e nell'Islam. Si trova sull'altopiano che separa la costa orientale del Mar Mediterraneo dal Mar Morto, a est di Tel Aviv, a sud di Ramallah, a ovest di Gerico e a nord di Betlemme. La Città Vecchia e le sue mura, considerate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, racchiudono in meno di un chilometro quadrato molti luoghi di grande significato religioso come il Monte del Tempio, il Muro del pianto, la Basilica del Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa. Nel corso della sua storia Gerusalemme è stata distrutta e ricostruita due volte ed è stata assediata, conquistata e riconquistata in decine di occasioni. Fino alla fine della prima guerra mondiale fu occupata dagli ottomani, successivamente con la sconfitta dell'impero ottomano passò ai britannici, che istituirono il Mandato britannico della Palestina. In seguito alla guerra arabo-israeliana del 1948, le forze armate israeliane occuparono buona parte della porzione di terra assegnata secondo il piano di spartizione ONU allo stato arabo e le truppe giordane occuparono la Cisgiordania e la parte orientale di Gerusalemme fino al 1967, quando a seguito della guerra dei sei giorni la parte orientale di Gerusalemme, fino ad allora sotto dominio giordano fu conquistata dalle truppe israeliane ; nel 1980 il parlamento israeliano approvò una legge fondamentale (l'equivalente di un emendamento costituzionale) che proclamava unilateralmente "Gerusalemme, unita e indivisa [...]". Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella risoluzione 478 ha definito la legge nulla e priva di validità, una violazione del diritto internazionale e un serio ostacolo al raggiungimento della pace in Medio Oriente.
L'ebraismo è la religione più antica ad essere ancor oggi praticata in Italia. A Roma è documentata una presenza ininterrotta dell'ebraismo fin dai tempi precedenti la comparsa del cristianesimo. L'espressione ebrei italiani (יהודים איטלקים) può indicare, in senso lato, tutti quegli ebrei che vivono in Italia o che hanno ascendenze italiane o, in un senso più ristretto, le comunità in cui è in uso il "rito italiano", diversamente dalle comunità in cui sono in uso il rito sefardita o aschenazita. La comunità ebraica italiana trae le sue origini nel II secolo a.C., quando i primi ebrei arrivarono a Roma grazie agli intensi scambi commerciali nel bacino del Mediterraneo. Già nel I secolo d.C. la comunità ebraica romana era fiorente e stabile tant'è che poté riscattare gli ebrei fatti schiavi durante l'assedio di Gerusalemme del 70. La maggioranza degli ebrei italiani di conseguenza non appartiene a nessuno dei due gruppi rituali maggiori presenti in seno all'ebraismo (quello sefardita-spagnolo e quello askenazita-tedesco), ma sono di rito italiano (Italkim o bene romi) che è, insieme al rito temani (yemenita) uno dei riti ebraici più antichi; già nel Talmud si trovano accenni ad usi tipici dei bene romi (figli di Roma). Il rito italiano attuale può essere suddiviso inoltre in due sottocategorie: il rito italiano degli ebrei del centro e nord Italia, più vicino al rito romano originario e simile nella maggior parte dei suoi aspetti al rito askenazita-tedesco ed il rito romano degli attuali ebrei romani, più simile al rito sefardita a causa delle influenze conseguenti all'immigrazione a Roma degli ebrei sefarditi dopo la cacciata dalla Spagna.
Baldovino IV d'Angiò, detto il Lebbroso o il Re Lebbroso (in latino: Balduinus; in francese: Baudouin; 1161 – 16 marzo 1185), fu re di Gerusalemme dal 1174 al 1185, dal 1183 in co-regno con il giovanissimo nipote Baldovino V. Durante il suo regno si raggiunse quell'unificazione tra la Siria e l'Egitto che il padre Amalrico I aveva cercato d'impedire..
Gli ebrei aschenaziti (o ashkenaziti), detti anche ashkenazim (ebraico: sing. אַשְׁכֲּנָזִי, pl. אַשְׁכֲּנָזִים; pronuncia [aʃkənaˈzi], pl. [aʃkənaˈzim]; anche יְהוּדֵי אַשְׁכֲּנָז Yehudei Ashkenaz, "gli ebrei di Ashkenaz"), sono i discendenti, di lingua e cultura yiddish, delle comunità ebraiche stanziatesi nel medioevo nella valle del Reno. Ashkenaz era infatti il nome, in ebraico medievale, della regione franco-tedesca del Reno; e aschenazita significa appunto "germanico". Nel IX secolo, l'immigrazione in Germania di numerosi ebrei aschenaziti dall'Italia Settentrionale e dalla Francia dà origine a una parte consistente delle numerosissime comunità aschenazite renane.
Angelo Pezzana (Santhià, 15 settembre 1940) è un attivista, politico e giornalista italiano.