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La pieve di Sant'Eugenia al Bagnoro è una chiesa di Arezzo che si trova in località Bagnoro. Documentata fin dal 1012, è stata nel Medioevo una delle pievi più importanti della diocesi aretina. Tale pieve, in antichità di patronato della famiglia Centeni, era matrice di nove chiese filiali, delle quali non le rimasero che le sette seguenti: San Tommaso de' Bossi; San Pietro a Calbi e Cuole; Santa Firmina; San Biagio al Monistero; San Bartolomeo a Querceto; Sant'Agata a Saccioni, con l'annessa parrocchia di Lignano; Santa Maria, con l'annesso di Casanuovole.L'edificio presenta due fasi costruttive: la zona presbiteriale, riferibile al XII secolo, mostra tre absidi, delle quali quella sinistra serve da base al campanile; il resto della fabbrica è realizzato secondo tecniche costruttive altomedievali ma è attribuibile all'XI secolo. L'edificio subì il crollo della facciata e della torre campanaria cilindrica, della quale rimane il basamento. Il restauro condotto tra il 1968 e il 1981 ha assicurato la stabilità dell'edificio. Nel 2015 la chiesa è stata sottoposta ad estensivo restauro, curato dalla locale Michela Bobini.
Arezzo () è un comune italiano di 98 101 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Fu sede della più antica università della Toscana, e una delle prime in Europa. Importante centro orefice e di alta moda, vanta inoltre di essere la città nella quale è girato lo storico film da record La vita è bella di Roberto Benigni, campione di incassi. È inoltre la patria di artisti e poeti quali Francesco Petrarca, Giorgio Vasari, e nelle vicinanze di Michelangelo Buonarroti. Famosa per gli affreschi di Piero della Francesca all’interno della cappella della basilica di San Francesco e per il crocifisso di Cimabue all’interno della chiesa di San Domenico, è nota anche per l’importante Giostra del Saracino, che divide la città in 4 quartieri.