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Il periodo successivo alla deposizione di Romolo Augusto del 476 d.C., per convenzione considerata la fine dell'Impero romano d'Occidente, vide l'instaurazione di nuovi regni, detti regni romano-germanici (oppure latino-germanici o romano-barbarici). Essi si erano andati formando nelle ex province romane già a partire dalle invasioni del IV e V secolo. Di fatto autonomi, venivano inquadrati come foederati. Inizialmente anche i nuovi regni successivi alla caduta dell'Impero d'Occidente rimasero spesso formalmente dipendenti dall'Impero romano d'Oriente. I capi barbari erano al contempo reggenti per il monarca di Costantinopoli e sovrani dei loro rispettivi popoli.
Invasioni barbariche è il termine con il quale è generalmente indicato in Italia il periodo delle irruzioni e migrazioni delle popolazioni cosiddette "barbariche" (germaniche, slave, sarmatiche e di altri popoli di origine asiatica) all'interno dei confini dell'Impero romano d'Occidente, nel V secolo. Il fenomeno, a volte indicato anche con il termine tedesco Völkerwanderung ‘migrazioni di popoli’, si conclude sostanzialmente con la formazione dei regni romano-germanici e la fine definitiva della tarda antichità e l'entrata dell'Europa nel Medioevo.