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Per architettura neoclassica si intende lo stile architettonico che, in linea con la più generale tendenza artistica del neoclassicismo, riprende ideali e apparato formale dell'architettura classica greca e romana e la razionalità nelle forme stesse, assimilando gli elementi architettonici tradizionali a elementi costruttivi. Nella storia dell'architettura, questo stile emerse successivamente al tardobarocco e al rococò, in anni in cui il Grand Tour segnava la formazione culturale di intere generazioni di nuovi artisti e di tutta la classe aristocratica e dell'alta borghesia. Il periodo di sviluppo di questo stile corrisponde a quello che gli storici dell'economia definiscono della rivoluzione industriale. Sempre in questo periodo comincia il distacco dell'architettura dai problemi della pratica costruttiva.Nonostante veri e propri stili precursori, come quello italiano di Andrea Palladio successivamente seguito dal palladianesimo, diffusosi poi in Inghilterra e in seguito in tutto il mondo che influì notevolmente l'architettura neoclassica, il neoclassicismo vero e proprio cominciò dopo la metà del XVIII secolo, sviluppandosi quindi in tutti i paesi occidentali e non mancando di influenzare la produzione architettonica in Russia, negli Stati Uniti e nell'America Latina. Pur trattandosi di un fenomeno internazionale, l'architettura del neoclassicismo fu caratterizzata da correnti diverse a seconda del periodo e delle diverse tradizioni stabilitesi in precedenza nei vari paesi. A questo proposito è difficile stabilire una periodizzazione rigorosa: infatti, il Neoclassicismo, non solo può essere inserito in una corrente più ampia fondata sullo studio dell'architettura classica (già a partire dall'architettura cinquecentesca), ma restò in voga per tutto il XIX secolo, caratterizzandosi durante l'eclettismo e finendo per lasciare le sue tracce nell'architettura più recente (si vedano le varie tendenze monumentaliste novecentesche).
L'architettura rinascimentale è quella fase dell'architettura italiana che si sviluppò dal 1420 alla metà del XVI secolo, con il ritorno alla vita dell'antichità classica.Caratteristiche principali dell'architettura rinascimentale sono infatti la sensibilità verso il passato antico, la ripresa degli ordini classici, l'articolazione chiara nelle piante e negli alzati, nonché le proporzioni tra le singole parti degli edifici.Lo stile del cosiddetto "primo rinascimento" ebbe origine a Firenze, favorito dall'affermazione della borghesia e della cultura umanistica, fiorendo poi in altre corti come quelle di Mantova e di Urbino. La successiva fase cinquecentesca, detta "Rinascimento classico", ebbe in Roma il nuovo centro della vita artistica, coesistendo nello stesso secolo con il Manierismo, che è generalmente considerato dalla storiografia come la terza fase del Rinascimento.Nei secoli seguenti le idee architettoniche elaborate in Italia si propagarono anche nel resto d'Europa, ma le opere che ne scaturirono ebbero poco in comune con le caratteristiche dell'architettura italiana, consistenti nella ripresa di particolari romani e nel senso di equilibrio e stabilità.
Con il termine architettura italiana del Novecento si intendono tutte quelle correnti architettoniche che, partendo dal movimento artistico del liberty, si sono sviluppate in Italia nel XX secolo.
L'architettura futurista è la denominazione di una forma di architettura della prima metà del Novecento teorizzata in Italia, caratterizzata da forte innovazione tecnica e formale, anti-storicismo, esasperato cromatismo, utilizzo di linee dinamiche, volta nel suo insieme a suggerire un'idea di velocità, movimento, urgenza e lirismo. Essa rappresentava uno dei principali settori di interesse del Futurismo, il movimento artistico fondato dal poeta Filippo Tommaso Marinetti, firmatario del Manifesto Futurista nel 1909 che coinvolse poeti, musicisti ed artisti (come Boccioni, Balla, Depero e Prampolini) ma anche architetti. Tra i temi dei futuristi vi erano il culto dell'età delle macchine e la glorificazione della guerra e della violenza intesi come impulso vitalistico al rinnovamento.Antonio Sant'Elia è stato l'architetto che meglio ha rappresentato la visione futurista in una forma urbana.
L'architettura italiana nel periodo fascista comprende una serie di stili e correnti, spesso confuse in una vaga nozione di "architettura fascista". Esaurito lo slancio teorico dell'architettura futurista con la scomparsa di Antonio Sant'Elia, negli anni venti e trenta in Italia si svilupparono varie correnti architettoniche: l'architettura razionalista (Movimento Moderno e Razionalismo italiano) che rappresentava il movimento più moderno, in sintonia con le tendenze europee del funzionalismo.il Movimento Novecento, che rappresenta una tendenza di "ritorno all'ordine", con il rifiuto sia delle avanguardie del primo novecento (liberty, futurismo, cubismo) sia della nuova tendenza razionalista, con un riferimento al neoclassicismo lombardo ottocentesco e un linguaggio semplificato ed austero, in assonanza con la pittura metafisica di De Chirico. Principali esponenti ne furono Giovanni Muzio, Giò Ponti, Paolo Mezzanotte.il monumentalismo o "neoclassicismo semplificato", che media tra le tendenze razionaliste d'avanguardia e il conservatorismo dell'accademia, facendosi linguaggio architettonico di regime, teso a diffondere gli ideali fascisti tra le masse e trasmettere l'idea di grandezza del regime, e che privilegia la realizzazione di edifici monumentali e con forte caratterizzazioni scenografiche. Maggiore esponente ne fu Marcello Piacentini.L'Italia del ventennio è isolata dal mondo culturale europeo più evoluto, che propone in architettura i temi del Movimento Moderno, così questi non sono conosciuti o vengono mal interpretati dagli architetti italiani. Il tutto si concentra in dibattito superficiale, che non coglie i caratteri originari dell'International Style e si riduce a una modernizzazione esteriore dello stile, con l'adozione di forme semplificate, murature lisce, balconi pieni, cornici spianate, capitelli alleggeriti, archi elementarizzati, colonne smussate, abbassando così notevolmente il livello dell'edilizia pubblica.
L'architettura barocca è quella fase della storia dell'architettura europea che, preceduta dal Rinascimento e dal Manierismo, si sviluppò nel XVII secolo, durante il periodo dell'assolutismo. Il termine barocco, originariamente dispregiativo, indicava la mancanza di regolarità e di ordine, che i fautori del neoclassicismo, influenzati dal razionalismo illuminista, consideravano indice di cattivo gusto.Infatti, caratteristiche fondamentali dell'architettura barocca sono le forme plastiche, con la predilezione delle linee curve, dagli andamenti sinuosi, come ellissi, spirali o curve a costruzione policentrica, talvolta con motivi che si intrecciano tra di loro, tanto da risultare quasi indecifrabili. Tutto doveva destare meraviglia e il forte senso della teatralità spinse l'architetto alla ricerca di un'opera d'arte unitaria, fondendo insieme pittura, scultura e stucco nella composizione spaziale, e sottolineando il tutto mediante suggestivi giochi di luce ed ombre.Tuttavia questa definizione non è applicabile a tutti i paesi europei; in Francia, in Inghilterra, in diverse regioni dell'Europa settentrionale e, successivamente, persino in Italia, il Barocco fu ripreso attraverso forme derivanti dal Rinascimento e dall'architettura antica, in quello che viene definito come classicismo barocco.
L'architettura è la disciplina che ha come scopo l'organizzazione dello spazio a qualsiasi scala, ma principalmente quella in cui vive l'essere umano. Semplificando si può dire che essa attiene principalmente alla progettazione e costruzione di un immobile o dell'ambiente costruito. In essa concorrono aspetti tecnici ed artistici. Insieme alla scultura, fa parte delle cosiddette arti visive plastiche. Da quando l'uomo ha avuto capacità cognitive tali da potersi organizzare in civiltà, l'architettura è sempre esistita. L'architettura è nata anzitutto per soddisfare le necessità biologiche dell'uomo quali la protezione dagli agenti atmosferici, e proprio per questo è tra le discipline maggiormente presenti in tutte le civiltà. Solo in un secondo momento, con lo sviluppo della divisione del lavoro nella società, alla funzione primaria vennero aggiunte funzioni secondarie in numero sempre crescente. Con la comparsa di caratteri estetici si ebbe la nascita dell'architettura anche come arte visiva, dotata però di proprie caratteristiche peculiari. Sarebbe riduttivo anche parlare di valori estetici in quanto una buona architettura è spesso frutto di valori etici e di uno studio antropologico. Definire l'architettura risulta difficile in quanto il fenomeno architettonico è stato sempre presente nella cultura dell'uomo, acquistando caratteristiche, definizioni, funzioni, aspetti spaziali e costruttivi spesso differenti o addirittura contrastanti da civiltà a civiltà o da epoca ad epoca.
L'Architetto (abbreviato arch.) è la figura professionale esperta della progettazione urbanistica, edilizia e architettonica, del restauro dei monumenti, della progettazione del paesaggio, dell'allestimento, dell'estimo immobiliare e del disegno. È storicamente tra gli attori principali della trasformazione dell'ambiente costruito. Gli architetti trovano impiego non solo nel campo dell'edilizia, ma anche in settori più o meno affini alla progettazione architettonica, come design, ergonomia e grafica informatica. Il termine deriva dal greco ἀρχιτέκτων (arkhitekton), parola composta da arkhi (capo), particella prepositiva che serve a denotare "superiorità", autorità, ma soprattutto pensiero, ossia responsabilità e consapevolezza di colui che si accinge a costruire, e tékton particella che riguarda l'azione, l'operatività (tecnico, ingegnere). Dal termine "architetto" è derivato quello di "architettura", non il contrario. Malgrado quello di architetto sia un termine specifico riferito a un professionista laureato e abilitato, il termine è spesso usato in un senso più generico per definire chi viene incaricato di progettare l'edificazione (o demolizione) di un ambiente attraverso gli strumenti della ragione (per esempio alcuni ideatori di software o i designer talvolta chiamano se stessi architetti). Il titolo di architetto è tutelato dalla legge, in Italia come in molti altri Paesi europei, ed è pertanto illecito fregiarsi di tale titolo senza possederne le caratteristiche legali quali titolo accademico, abilitazione professionale e iscrizione all'ordine professionale.