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Lo stemma della città di Roma è costituito da uno scudo gotico di color porpora su cui è presente in alto a sinistra (destra araldica) una croce greca seguita dal motto S.P.Q.R. posto in diagonale a scalare, entrambi gli elementi sono di color oro, lo scudo è timbrato da una corona di otto fioroni d'oro, cinque dei quali visibili.
Lo stemma della Germania (in tedesco Bundeswappen o Bundesadler) è formato da un'aquila su scudo giallo e ha una tradizione storica lontanissima: sin dalle tribù germaniche, che la identificavano come rappresentazione di Odino, per poi passare alla dominazione romana che portò un altro tipo di aquila, fino alla creazione del Sacro Romano Impero che continuava a identificarsi sotto l'aquila. L'apparizione dell'attuale aquila imperiale (Reichsadler) è contemporanea (risale all'incirca a Carlo Magno) ed è ormai accertato che nel XIII secolo lo scudo dorato con l'uccello rappresentasse già l'impero (i soldati di Federico II di Svevia portavano sul loro scudo un'aquila nera), mentre è del 1433 l'adozione, da parte dell'imperatore Sigismondo, di un'aquila a due teste. Da allora il simbolo dell'impero sarebbe rimasto l'aquila bicipite, con impressa sul ventre l'insegna della casata imperiale. Con la caduta dell'impero nel 1806 e la creazione della Confederazione germanica composta di trentanove Stati teutonici, fino al 1848 non esistette alcun simbolo tedesco. Fu nella rivoluzione tedesca dello stesso anno che il Parlamento di Francoforte riprese l'aquila con due teste, ma senza le insegne imperiali, anche se il simbolo non raggiunse una popolarità diffusa. Anche nella bandiera della Prussia era presente l'aquila nera imperiale, ereditata dai Cavalieri Teutonici, che l'avevano adottata a seguito della conferma del loro ordine da parte dell'imperatore Federico II nel 1226 (quindi l'aquila prussiana, come quella di Federico II, non era bicipite). Pertanto fu naturale che l'aquila nera (su sfondo bianco) divenisse il simbolo del Secondo Reich. Fu durante la Repubblica di Weimar che su scudo giallo fu impressa un'aquila nera, anche stavolta con una testa sola. Anche durante il regime nazista, prima della svastica, lo stemma tedesco era l'aquila, prima dell'adozione dell'attuale stemma nazionale.
Uno scudo in araldica, è il supporto fisico dello stemma ed elemento centrale delle armi.
Giuliana Pistoso (Verona, 1923 – 2005) è stata una scrittrice e editrice italiana oltre che fondatrice di SEL, importante rivista internazionale di studi epigrafici e linguistici del Vicino Oriente Antico.
Gertrud Chodziesner (Berlino, 10 dicembre 1894 – Auschwitz, 2 marzo 1943) è stata una poetessa tedesca nota con lo pseudonimo di Gertrud Kolmar. Di origine ebraica fu vittima dell'Olocausto.
L'araldica è lo studio del blasone, cioè degli stemmi. Essi sono detti anche armi o scudi, in greco άσπις, àspis, dove il sinonimo aspilogia. In altre parole, è quel settore del sapere che ha lo scopo di individuare, riconoscere, descrivere e catalogare gli elementi grafici utilizzati, nel loro insieme, per identificare in modo certo una persona, una famiglia, un gruppo di persone o un'istituzione.