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Storia della scultura

La storia della scultura occidentale è tra i filoni più significativi della storia dell'arte. Alla scultura, per la generale maggior resistenza dei suoi materiali, è spesso toccato, suo malgrado, il ruolo di trasmettere i valori dell'arte antica alle generazioni moderne, facendo sì che fosse un ponte tra gli artisti di epoche lontane. Per questo gran parte della storia della scultura occidentale può essere riassunto nell'alternarsi tra allontanamenti e riscoperte del modello classico (sebbene da intendersi con significati e contorni via via diversi). Dopo i secoli dell'antichità in cui aveva predominato la stilizzazione della figura, in particolare quella umana, la cultura greca raggiunse, a partire circa dal VI secolo a.C., a un ottimo compromesso di realismo e idealizzazione, che venne perfezionato nei secoli successivi e glorificato dalla letteratura, tanto da essere definito "classico", ovvero metro insindacabile di confronto con tutte le altre forme d'arte. Sebbene già nel mondo ellenistico questo equilibrio si spostasse verso figure più complesse e artificiose, coi romani il canone greco venne ripreso e replicato così a lungo da divenire un elemento unificatore per tutto il bacino mediterraneo e le zone assoggettate dall'impero. I barbari, praticanti di forme artistiche più schematiche, contaminarono il modello classico ormai stanco e monotono, assecondando quella semplificazione verso forme più chiare e simboliche già in atto dal IV secolo anche nell'arte romana ufficiale. Per tutto il millennio del Medioevo agli scultori interessò più il dato simbolico e trascendentale delle opere che la loro verosimiglianza. La scultura monumentale, praticata soltanto occasionalmente, venne riscoperta dopo l'anno Mille come forma di decorazione per l'architettura, inserita in fregi e nicchie dei nuovi, grandi complessi religiosi. Come esempio per questo genere si ricominciò, soprattutto in Italia a partire dal XIII secolo, a guardare di nuovo all'arte classica, di cui restavano ancora copiose vestigia. Agli eleganti ritmi sinuosi dell'arte gotica delle corti del XIV secolo rispose un'arte più salda e naturalistica, il Rinascimento, che per la prima volta compì un recupero cosciente dei modelli classici. Successivamente furono in auge stili meno naturalistici e più elegantemente artificiosi, quali il Manierismo, il Barocco e il Rococò. Alla fine del XVIII secolo, la scoperta di Pompei e degli altri siti di scavo vesuviani portò a un forte risveglio dello stile classico, il neoclassicismo. L'Ottocento fu, anche in scultura, un secolo dominato dal più ampio eclettismo, per il grande ampliarsi degli orizzonti di gran parte della popolazione, grazie anche al progresso in tutti i settori. Si iniziò a registrare nella seconda metà del secolo, prima in pittura e poi nelle altre forme d'arte, un progressivo distacco dal naturalismo, che culminò nel XX secolo con la riscoperta della scultura primitiva, fino a raggiungere per la prima volta, con l'astrattismo e l'informale, il completo distacco da tutti i precedenti vincoli tecnici, estetici e di verosimiglianza col soggetto.

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