Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Papa Pio IX (in latino: Pius PP. IX, nato Giovanni Maria Battista Pietro Pellegrino Isidoro Mastai Ferretti; Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878) è stato il 255º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1846 al 1878 e 163º e ultimo sovrano dello Stato Pontificio dal 1846 al 1870. Il suo pontificato, di 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica dopo quello di san Pietro. Fu terziario francescano ed è stato proclamato beato nel 2000.
Francesco Hayez (AFI: /franˈʧesko ˈajeʦ/; Venezia, 10 febbraio 1791 – Milano, 12 febbraio 1882) è stato un pittore italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica (della quale è stato il maggiore esponente in Italia), Hayez è stato un artista innovatore e poliedrico, lasciando un segno indelebile nella storia dell'arte italiana per esser stato l'autore del dipinto Il bacio e di una serie di ritratti delle più importanti personalità del tempo. Molte sue opere, solitamente di ambientazione medioevale, contengono un messaggio patriottico risorgimentale criptato. Dopo aver trascorso la giovinezza a Venezia e Roma, si spostò a Milano, dove entrò in contatto con Manzoni, Berchet, Pellico e Cattaneo, conseguendo numerosissimi uffici e dignità; tra queste, degna di menzione è la cattedra di pittura all'Accademia di Brera, della quale divenne titolare nel 1850.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Codogno (Cudògn in dialetto lodigiano) è un comune italiano di 15 796 abitanti della provincia di Lodi in Lombardia. Oltre a essere il centro principale della pianura nota come Basso Lodigiano, è la seconda città più popolata della provincia di Lodi e il principale centro, dopo il capoluogo, per importanza storica, economica e per numero di abitanti. È frequentata soprattutto per la presenza del presidio ospedaliero, delle industrie e delle scuole, che esercitano un forte richiamo sul circondario.
La chiesa di San Rocco è una chiesa parrocchiale cattolica della città italiana di Lodi, posta nel quartiere del Borgo Adda, presso il ponte Napoleone Bonaparte.
Bulgaro (in latino: Bulgarus; Bologna, 1085 – Bologna, 1º gennaio 1166) è stato un giurista e glossatore medievale italiano, allievo di Irnerio.
L'agrotecnico è in Italia una figura professionale diplomata presso un Istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente (IPAA). L'agrotecnico laureato è una figura equivalente, che conta circa il 72% di laureati iscritti nell'albo professionale, perché all’interno dell’albo degli agrotecnici non rientrano solo i titoli specifici del settore agrario e agroalimentare, ma anche di settori differenti. L'attività professionale di agrotecnico e di agrotecnico laureato è regolata dalla legge 6 giugno 1986 n. 251, così come modificata dalla legge 5 marzo 1991 n. 91. Così come indicato nel rapporto CUP delle professioni su 16618 iscritti al collegio a livello nazionale solo 1716 esercitano la libera professione con un reddito medio pro-capite € 881,00. Le competenze degli iscritti nell’Albo professionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati sono consistenti ed estese, altresì recentemente aumentate; comprendono, fra l’altro, la progettazione di miglioramenti fondiari, agrari e forestali e le attività forestali in genere, le valutazioni di incidenza ambientale, le stime e le perizie di terreni e fabbricati sia rurali che di civile abitazione; le stime ambientali; le perizie danni grandine; la consulenza fitoiatrica; la consulenza aziendale (tutti gli ambiti); la direzione, manutenzione e progettazione delle aree a verde e la valutazione di stabilità delle alberature; la certificazione energetica, la consulenza e la sicurezza sul lavoro.