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Il trauma psicologico si ha come conseguenza di un evento (o una sequenza di eventi) con caratteristiche tali da interrompere la continuità normalmente avvertita da un soggetto tra esperienza passata ed intenzionalità. Per essere chiamato "traumatico" l'evento deve produrre nell'individuo un'esperienza vissuta come "critica", eccedente cioè l'ambito delle esperienze normalmente da lui prevedibili e gestibili. Il trauma (dal greco: "rottura") è quindi un esempio di stress di gravità estrema, che minaccia l'integrità stessa della coscienza.
La psicologia funzionale, con la psicoterapia funzionale, sono metodi operativi del neo-funzionalismo, un’area scientifica di pensiero ideata e messa a punto dagli anni ’70 in poi da Luciano Rispoli. Sviluppatasi in connessione con le altre discipline scientifiche negli ultimi 30-40 anni, guarda l’organismo umano nella sua complessità e unitarietà, l’intero Sé senza frammentarlo in parti e in istanze contrapposte. Per il modello della psicologia funzionale il Sé è una organizzazione di funzioni psico-corporee, tutte esistenti ed integrate sin dalla nascita, tutte egualmente importanti: nessuna è gerarchicamente superiore e nessuna gestisce tutte le altre in senso piramidale.
Il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI) è uno dei più diffusi test per valutare le principali caratteristiche della personalità. Esso è utilizzato sia in ambito psicologico che psichiatrico. Benché l'MMPI nasca in un contesto clinico – grazie al fatto che esso può studiare caratteristiche sia normali sia patologiche di personalità – il suo utilizzo si è largamente diffuso anche in altri ambiti quali: la psicologia del lavoro (selezione del personale, valutazione di candidati nei concorsi, etc.); la psicologia giuridica (ambito peritale, consulenze sia di parte che di ufficio solitamente all'interno di batterie di test più ampie); l'orientamento.