Sul culto della personalit e le sue conseguenze
Sul culto della personalità e le sue conseguenze (in russo: «О культе личности и его последствиях»?, traslitterato: O kul'te ličnosti i ego posledstvijach) è il titolo di un discorso del capo politico sovietico Nikita Sergeevič Chruščëv, segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS), esposto il 25 febbraio 1956 al XX Congresso del PCUS. Il discorso di Chruščëv era molto critico riguardo il regime del precedente segretario e capo del governo Iosif Stalin, denunciando in particolare le grandi purghe che caratterizzarono la fine degli anni 1930. Chruščëv accusò Stalin di aver basato la sua guida politica sul culto della personalità invece di ottenere il supporto per gli ideali del comunismo.
All'epoca il discorso colpì molto i membri del partito che applaudirono diversi punti e risero di altri. Vi sono anche testimonianze dove alcuni dei presenti ebbero attacchi di cuore o in seguito si suicidarono. La confusione crescente tra molti cittadini sovietici, cresciuti con i panegirici e le acclamazioni della figura di Stalin, fu soprattutto evidente in Georgia, la sua terra natia, dove i moti di protesta finirono con la repressione da parte dell'Armata rossa il 9 marzo 1956. In occidente il discorso divise politicamente la sinistra. Per esempio, il Partito Comunista degli Stati Uniti d'America perse da solo più di 30 000 membri nelle settimane della pubblicazione del discorso.Il discorso rappresentò una nelle maggiori cause della crisi sino-sovietica, nella quale la Cina di Mao Zedong e successivamente l'Albania di Enver Hoxha accusarono Chruščëv di essere un revisionista. In risposta formarono un movimento antirevisionista critico nei confronti della leadership post-stalinista del PCUS, accusandolo di aver deviato dal cammino di Lenin e Stalin.Il discorso fu una pietra miliare del «disgelo» di Chruščëv e servì per consolidare maggiormente il suo controllo sul partito e il governo dopo gli sforzi politici con Georgij Malenkov e i fedeli sostenitori di Stalin come Vjačeslav Molotov che furono coinvolti nelle purghe. Il rapporto di Chruščëv era noto come il «rapporto segreto» poiché era stato consegnato ad una sessione ristretta e non pubblicizzata dei delegati del PCUS da cui furono esclusi ospiti e giornalisti. Il testo del rapporto fu discusso ampiamente nelle cellule del partito agli inizi di marzo, spesso con la partecipazioni di membri estranei al PCUS, ma il testo ufficiale in russo fu apertamente pubblicato solamente nel 1989 con la politica della glasnost' di Michail Gorbačëv.