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Summa contra Gentiles

La Summa contra Gentiles, il cui titolo originale è Liber de Veritate Catholicae Fidei contra errores infidelium, è un trattato teologico e filosofico di Tommaso d'Aquino scritto in quattro libri tra il 1258 e il 1264. Larga sintesi cristiana sviluppata con i mezzi del pensiero filosofico aristotelico, è allo stesso tempo sia un'evoluzione che una refutazione di due pensatori anteriori, entrambi commentatori di Aristotele: il maomettano andaluso Averroè e l'ebreo andaluso Mosè Maimonide. Spiegando la religione cristiana, l'autore ne difende la dottrina, nei punti che divergono nell'Islam e nel Giudaismo. A questo fine, d'Aquino fa ampio affidamento a quelle parti dottrinali che convergono nelle tre religioni, ossia il monoteismo. Nel caso del giudaismo, egli riconosce la comune accettazione del Vecchio Testamento come scrittura divina; per l'Islam, invece, la condivisa (a quel tempo) tradizione aristotelica. Scritta in tono apologetico per spiegare e difendere la Fede cristiana contro gli infedeli, usa argomenti adattabili alle diverse circostanze del loro uso, confutando istanze eretiche o proposizioni dissenzienti.

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