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Il Teatro Fabbricone è un teatro di Prato. Nel 1974 Luca Ronconi realizzò un innovativo allestimento dell'Orestea in un magazzino del complesso industriale del Fabbricone realizzato nel 1947. Ha inizio così un'esperienza alternativa allo spazio scenico tradizionale del teatro all'italiana. Data la chiusura del Teatro Politeama questo spazio diventa il secondo teatro pratese dopo il Teatro Metastasio, aprendosi alla sperimentazione teatrale e alla ricerca d'avanguardia come dimostrano i numerosi allestimenti qui realizzati e che hanno fatto la storia del teatro di ricerca negli ultimi decenni del Novecento. Qui sono stati presentati lavori dei più grandi nomi della regia internazionale da Peter Brook, ad Andrzej Wajda, Tadeusz Kantor, Otomar Krejča, Anatoli Vassiliev, Thierry Salmon. La redazione attuale è il frutto dei lavori di ristrutturazione realizzati nel 2000 su progetto dell'ingegner Francesco Stopaccioli.
Il teatro (dal greco (th atron, che significa "spettacolo"), dal verbo (the omai, ossia "vedo") un insieme di differenti discipline, che si uniscono e concretizzano l'esecuzione di un evento spettacolare dal vivo. Esso comprende le arti tramite cui viene rappresentata, sotto forma di testo recitato o drammatizzazione scenica, una storia (un dramma, parola derivante dal verbo greco drao = agisco). Una rappresentazione teatrale si svolge davanti ad un pubblico utilizzando una combinazione variabile di parola, gestualit , musica, danza, vocalit , suono e, potenzialmente, ogni altro elemento proveniente dalle altre arti performative. Non sempre necessaria la presenza di un testo: il movimento del corpo in uno spazio con fini artistici ed illustrativi, eseguito di fronte ad uno spettatore, definito di per s teatro. Oltre al teatro di prosa in cui la parola (scritta o improvvisata) l'elemento pi importante, il teatro pu avere forme diverse, come l'opera lirica, il teatro-danza, il kabuki, la danza katakali, l'opera cinese, il teatro dei burattini, la pantomima, che differiscono non solo per area di nascita, ma per il differente utilizzo sia delle componenti che costituiscono la rappresentazione, sia per i fini artistici che esse definiscono. La particolare arte del rappresentare una storia tramite un testo o azioni sceniche la recitazione, o arte drammatica. In molte lingue come il francese (jouer), l'inglese (to play), il russo ( - pron. igrat'), il tedesco (spielen), l'ungherese (j tszik) il verbo "recitare" coincide col verbo "giocare". Il termine italiano, invece, pone l'accento sulla finzione, sulla ripetizione del gesto o della parola ("citare due volte"). Come qualsiasi altra forma artistica e culturale anche il teatro si evoluto dalle origini ad oggi, nelle diverse epoche e luoghi. La storia del teatro occidentale pone come origine di questa disciplina la rappresentazione teatrale nella cultura dell'antica Grecia: i precedenti esempi teatrali (Egitto, Etruria ed altri) ci aiutano a comprendere la nascita di questo genere, ma non vi sono sufficienti fonti per delinearne le caratteristiche.
La storia del teatro, nella sua definizione più moderna di disciplina autonoma, interpreta e ricostruisce l'evento teatrale basandosi su due elementi principali: l'attore e lo spettatore e più precisamente sulla relazione che li lega, la relazione teatrale. Entrambi hanno una funzione primaria necessaria all'esistenza del fatto teatrale: mentre l'attore rappresenta un corpo in movimento (non necessariamente fisico o accompagnato dalla parola) in uno spazio, con precise finalità espressive e narrative, lo spettatore è il fruitore attivo e partecipe dell'avvenimento, che ne condiziona l'andamento e decodifica l'espressività dell'evento artistico.
La biomeccanica teatrale, o metodo dell'attore biomeccanico, è un metodo formativo volto ad apprendere e approfondire l'arte dell'attore ideato dal regista e pedagogo russo Vsevolod Mejerchol'd a partire dal 1922.