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Il taylorismo digitale è la teoria della nuova forma del taylorismo conseguente le innovazioni introdotte nella organizzazione del lavoro dalle tecniche digitali. Questa teoria viene esposta per la prima volta nel dicembre del 1996 in un articolo della rivista Rifondazione dal titolo Egemonia Cibernetica. Per una storia critica della tecnologia digitale da Sergio Bellucci, che la elabora compiutamente nel libro E-Work. Lavoro, rete, innovazione pubblicato nel 2005. Il segretario del PRC Fausto Bertinotti la utilizza nella sua relazione introduttiva al VI Congresso nazionale di Venezia (2005). Nel 2008 Nicholas G. Carr la rilancia nel suo libro Il lato oscuro della rete. Libertà, sicurezza, privacy. Il taylorismo, l'organizzazione scientifica del lavoro proposta nel 1911 da Frederick Winslow Taylor, prevede una scomposizione del lavoro umano in tre fasi: la parcellizzazione delle mansioni, la cooperazione tra le varie parti scomposte e il loro controllo. L'introduzione delle tecniche digitali non elimina tale suddivisione ma ne esalta la sua capacità in tutte e tre le fasi: la parcellizzazione diviene più efficiente, la cooperazione più flessibile e il controllo più pervasivo. L'avvento delle tecnologie digitali, che aveva fatto parlare molti teorici di post-taylorismo o post-fordismo o addirittura di post-industrialismo, rende la nuova capacità di produzione industriale più pervasiva ed estendibile a molte delle attività umane che prima non erano industrializzabili, applicando la capacità di organizzazione scientifica del lavoro anche ai flussi informativi e comunicativi che divengono il cuore della nuova progettazione produttiva. La rivoluzione tecnologica introdotta dall'avvento del digitale ha fatto parlare lungamente del superamento della storia della produzione industriale. I teorici si sono divisi nella definizione di tale trasformazione annunciando la fine della fase della produzione tayloristica-fordista. Post-fordismo, post-taylorismo, post-industrialismo, sono alcune delle decine di definizioni che si sono affacciate nelle elaborazioni di molti ricercatori. Nel 1998, con alcuni articoli sul quotidiano Liberazione e sul mensile Rifondazione, Sergio Bellucci propone la categoria del "taylorismo digitale" come l'arricchimento delle potenzialità dell'organizzazione scientifica del lavoro teorizzata da Taylor attraverso le tecnologie digitali. La nuova sfera produttiva si caratterizza da un lato per il mantenimento della scomposizione del ciclo secondo i suggerimenti indicati dal taylorismo (parcellizzazione, cooperazione e controllo), ma tali aspetti della scomposizione del lavoro vengono ridisegnati e riprogettati dalle tecniche digitali che ne aumentano e ne spersonalizzano le potenzialità. Nel 2005, Sergio Bellucci scrive: «La triade di Taylor incontra quella di Boole e ne esce stravolta, riconfermata e potenziata almeno nel breve periodo. La sua struttura muta con alcuni cambiamenti che assumono caratteri permanenti. La parcellizzazione viene ri-pensata come la possibilità di congiungere il ciclo ovunque i suoi pezzi siano ubicati (de-spazializzazione); la cooperazione avviene attraverso una disgiunzione delle capacità lavorative, flessibilizzate e isomorfizzate, attraverso un salto qualitativo verso la generalizzazione delle operazioni (computerizzazione di fette crescenti di lavori e mansioni); il controllo attraverso la negazione di spazi di logicità esterni al processo produttivo che è, allo stesso tempo, un processo linguistico che si apprende attraverso le nuove alfabetizzazioni prodotte dal processo del consumo».
La rivoluzione industriale fu un processo di evoluzione economica e industrializzazione della società che da agricolo-artigianale-commerciale si trasformò in un sistema industriale moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate (come, ad esempio, i combustibili fossili), il tutto favorito da una forte componente di innovazione tecnologica e accompagnato da fenomeni di crescita, sviluppo economico e profonde modificazioni socio-culturali e anche politiche. Secondo il materialismo dialettico, è attraverso la rivoluzione industriale che è avvenuta l'affermazione del capitalismo negli aspetti economici a discapito della struttura sociale preesistente e, con le rivoluzioni francese ed americana, in quelli politici con l'instaurazione della borghesia come classe dominante a discapito del predominio nobiliare. Spesso si distingue fra prima e seconda rivoluzione industriale. La prima interessò prevalentemente il settore tessile-metallurgico con l'introduzione della spoletta volante e della macchina a vapore nella seconda metà del '700. La seconda rivoluzione industriale viene fatta convenzionalmente partire dal 1870 con l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. Talvolta ci si riferisce agli effetti dell'introduzione massiccia dell'elettronica, delle telecomunicazioni e dell'informatica nell'industria come alla terza rivoluzione industriale, che viene fatta partire dal 1970. La rivoluzione industriale comportò una profonda e irreversibile trasformazione che partì dal sistema produttivo fino a coinvolgere il sistema economico nel suo insieme e l'intero sistema sociale. L'avvento della fabbrica e della macchina modificò i rapporti fra i settori produttivi. Nacque così la classe operaia che ricevette, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorse anche il capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mirava a incrementare il profitto della propria attività.
Il malthusianesimo è una dottrina economica che, rifacendosi all'economista inglese Thomas Malthus, attribuisce principalmente alla pressione demografica la diffusione della povertà e della fame nel mondo, cioè in sostanza allo stretto rapporto esistente tra popolazione e risorse naturali disponibili sul pianeta.
L'Inghilterra (in inglese: England, /ˈɪŋɡlənd/; in cornico: Pow Sows) è una delle quattro nazioni costitutive del Regno Unito, l'unica a non costituire un'entità amministrativa e non dotata di un governo autonomo come le altre Home Nations. Condivide le frontiere con la Scozia a nord e ad ovest con il Galles. A nordovest vi è il mare d'Irlanda, a sudovest il mare Celtico, a est il mare del Nord e a sud vi è il canale della Manica, che la separa dall'Europa continentale. L'Inghilterra comprende quasi tutta la parte centro-meridionale dell'isola di Gran Bretagna. Il paese conta, tra l'altro, più di 100 isole minori, come le isole Scilly e l'isola di Wight. Il capoluogo è Londra, capitale del Regno Unito. L'area che oggi si chiama Inghilterra era abitata da uomini già dal Paleolitico superiore, ma prende il nome dagli Angli, una delle tribù germaniche che si stabilirono nel corso del V e VI secolo. L'Inghilterra divenne uno Stato unitario nel 927 e a partire dal XV secolo iniziò ad avere un impatto significativo, sia culturale che geopolitico, sul resto del mondo. La lingua inglese, la Chiesa anglicana e il diritto inglese sono alla base delle organizzazioni dei paesi aderenti al Commonwealth. Il sistema politico parlamentare inglese è stato ampiamente adottato da altre nazioni. Proprio in Inghilterra, la rivoluzione industriale iniziò nel XVIII secolo, trasformandola nella prima nazione industrializzata al mondo. La Royal Society inglese ha posto le basi della moderna scienza sperimentale.Il territorio inglese comprende per lo più basse colline e pianure, poste specialmente nel centro e nel sud dell'Inghilterra. Tuttavia, ci sono regioni montuose nel nord (ad esempio, le montagne Lake District, i Monti Pennini e le Yorkshire Dales) e nel sud-ovest (per esempio, Dartmoor e il Cotswolds). Londra, capitale dell'Inghilterra, è la più grande area metropolitana del Regno Unito. La popolazione inglese è di circa 53 milioni, circa l'84% dell'intera popolazione del Regno Unito, ed è in gran parte concentrata a Londra e nelle Midlands e nello Yorkshire. Prati e pascoli si trovano nelle aree al di fuori delle grandi città. Il Regno d'Inghilterra includeva anche il Galles, la cui conquista fu completata da re Edoardo I nel 1282, ma l'unione formale si ebbe solo nel 1536. Il 1º maggio 1707 con l'Atto di Unione il regno d'Inghilterra si unì al regno di Scozia per formare il nuovo regno di Gran Bretagna. Nel 1801, la Gran Bretagna e il regno d'Irlanda attraverso un secondo Atto di Unione si fusero nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Nel 1922, lo Stato Libero d'Irlanda fu istituito come un dominio separato.
Il Sistema Taylor: L'asservimento della macchina umana (in russo: Система Тейлора — порабощение человека машиной) è un articolo scritto da Lenin nel 1914 circa la teoria di gestione e organizzazione scientifica del lavoro illustrata da Frederick Winslow Taylor nella sua opera del 1911 The Principles of Scientific Management ("L'organizzazione scientifica del lavoro"). L'articolo venne scritto in un periodo di aumento del movimento rivoluzionario in Russia poco tempo prima dello scoppio della prima guerra mondiale, e pubblicato per la prima volta sul quotidiano Путь правды ("La via della verità") (numero 35, 13 marzo 1914).
Frederick Winslow Taylor (Germantown, 20 marzo 1856 – Filadelfia, 21 marzo 1915) è stato un ingegnere e imprenditore statunitense, iniziatore della ricerca sui metodi per il miglioramento dell'efficienza nella produzione (da cui il termine di "taylorismo", per riferirsi alla teoria da lui stesso elaborata).