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In fisica la teoria del tutto, conosciuta anche come TOE (acronimo dell'inglese Theory Of Everything), è una ipotetica teoria fisica in grado di spiegare e riunire in un unico quadro tutti i fenomeni fisici conosciuti. Inizialmente il termine fu usato con connotazione ironica per riferirsi alle varie teorie supergeneralizzate, anche in ambito fantascientifico. Per quanto riguarda la letteratura tecnica, il fisico John Ellis afferma di averlo introdotto in un articolo della rivista Nature nel 1986. Nel tempo il termine si affermò nelle popolarizzazioni della fisica quantistica per descrivere una teoria che avrebbe unificato tutte le Interazioni fondamentali della natura, nota anche come teoria del campo unificato. Ci sono state molte teorie del tutto proposte dai fisici teorici nell'ultimo secolo, ma nessuna è stata confermata sperimentalmente. Il problema principale nel produrre una tale teoria è quello di rendere compatibili le due teorie fisiche fondamentali accettate, la meccanica quantistica e la relatività generale, attualmente inconciliabili.
Il termine teoria (dal greco θεωρέω theoréo "guardo, osservo", composto da θέα thèa, "spettacolo" e ὁράω horào, "vedo") indica, nel linguaggio comune, un'idea nata in base ad una qualche ipotesi, congettura, speculazione o supposizione, anche astratte rispetto alla realtà. La stessa etimologia si trova nel termine teoresi anch'esso col significato di opposto alla prassi, ma mentre la teoria può prevedere o auspicare un'applicazione pratica, la teoresi la esclude a priori
Gaetano Mosca, professore di diritto pubblico, studioso di scienza politica e senatore del Regno d'Italia, fu il caposcuola di quella teoria filosofica che da lui è stata denominata dottrina della classe politica, che nel XX secolo ha conosciuto ampia fortuna nell'ambito delle dottrine elitistiche. In accordo con tali teorie, Mosca sostiene che, indipendentemente dalla forma istituzionale (es: monarchia, aristocrazia, democrazia, etc), il potere è sempre in mano a una minoranza, in rapporto osmotico con altre minoranze che aspirano ad esso. Ma per Mosca questa lotta per il potere politico non avviene tra più gruppi diversi per pensiero o per censo, ma tra due tipologie così individuabili: quella che detiene il potere che Mosca chiama "materiale" (ovvero la "classe burocratica"), che si identifica con il potere coercitivo; quella che detiene il potere "intellettuale", che controlla il consenso.Chi detiene il potere "intellettuale" aspirerebbe ad ottenere quello "materiale". A sua volta, chi detiene il potere "materiale" necessita giustificarlo "mercè il sussidio di qualcuna almeno delle forze intellettuali o morali", e quindi mediante compromessi e concessioni al gruppo "intellettuale".L'insieme di questi due gruppi viene da lui definita come "classe politica". In base a questa definizione, in ogni sistema politico sarebbe possibile individuare: Una "classe politica", come sopra descitta. Mosca la definisce come "l'insieme delle gerarchie che materialmente e moralmente dirigono una società". Una "formula politica". Mosca la definisce come "la dottrina o le credenze che danno una base morale al potere dei dirigenti".La regola fondamentale proposta dalla "Teoria della classi politiche" di Mosca è che alla modifica della "formula politica" consegue una modifica dell'organizzazione della classe politica.In altre parole, qualunque sistema politico si basa su di un consenso di fondo. Quando questo decade, ne consegue prima di tutto una modifica della "formula politica", atta ad un nuovo consenso. Parallelamente, avverranno adeguamenti sia nella composizione dei gruppi intellettuali e burocratici che formano la classe politica, sia nella sua forma organizzativa. Detta in modo sintetico, condizione necessaria e sufficiente per l'evoluzione delle istituzioni politiche è l'evoluzione culturale. Da questa regola consegue anche una modalità interpretativa della Storia. Dice Mosca "È impossibile studiare la storia delle dottrine politiche senza studiare contemporaneamente quella delle istituzioni politiche".
La teoria del tutto (The Theory of Everything) è un film del 2014 diretto da James Marsh. Pellicola biografica su Stephen Hawking, celebre fisico, astrofisico e cosmologo. Per la sua interpretazione Eddie Redmayne si è aggiudicato il Premio Oscar al miglior attore.La pellicola è l'adattamento cinematografico della biografia Verso l'infinito (Travelling to Infinity: My Life With Stephen), scritta da Jane Wilde Hawking, ex-moglie del fisico, pubblicata in Italia da Edizioni Piemme. Si tratta del primo film cinematografico a portare sul grande schermo la vita di Stephen Hawking, dopo il film per la televisione Hawking del 2004, dove il protagonista era interpretato dall'attore Benedict Cumberbatch.
In fisica teorica la teoria delle stringhe (calco dell'inglese string theory; il significato più comune e corretto del termine string è "corda") è una teoria, ancora in fase di sviluppo, che tenta di conciliare la meccanica quantistica con la relatività generale e che potrebbe costituire una teoria del tutto. Si fonda sul principio secondo cui la materia, la radiazione e, sotto certe ipotesi, lo spazio e il tempo siano la manifestazione di entità fisiche fondamentali che, a seconda del numero di dimensioni in cui si sviluppano, sono chiamate stringhe o p-brane.
Il termine politica viene utilizzato in riferimento all'attività ed alle modalità di governo, o anche nel lessico politico alla cosiddetta attività di opposizione: può riferirsi a stati, confederazioni ed organizzazioni intergovernative, oppure a entità locali e territoriali più circoscritte, come regioni e comuni: in questi ultimi casi l'azione di governo è detta più propriamente amministrazione locale.
La filosofia politica lo studio dei concetti, dei fondamenti e dei modelli dell'attivit politica. Essa pu occuparsi della costruzione di teorie normative di societ , della riflessione sui significati dell'agire politico, o del rapporto tra politica e altri ambiti della vita. Questa disciplina si occupa, soprattutto, della politica intesa come l'insieme di mezzi che permettono di ottenere gli effetti voluti: cos si esprimeva Aristotele, il quale, nel suo trattato Politica, oltre a definire le funzioni dello Stato e le sue forme di governo, formula ipotesi per realizzare il buon governo della citt . Uno dei problemi fondamentali della filosofia politica il rapporto tra l'agire politico e l'agire morale. Secondo alcuni l'azione umana riconosciuta moralmente giusta non corrisponde necessariamente ad un'azione politicamente valida e viceversa. A questa posizione tuttavia si oppone l'oggettivit della posizione platonica: poich la politica l'applicazione del bene comune al fine di rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono tra l'individuo e la sua completa realizzazione, allora non possibile pensare a una politica giusta che non faccia il bene, e qualsiasi altro intendimento una machiavellica realpolitik che ha come fine il dominio e non il bene.
Il termine antifemminismo indica la posizione ideologica di chi critica o si oppone al femminismo in alcune o tutte le sue espressioni. Il termine è stato usato con significato specifico in particolari periodi storici, in Italia, ad esempio nel periodo fascista, tuttavia, dal versante opposto, anche diversi esponenti marxisti rifiutarono o abbandonarono il femminismo vedendo in esso un abbandono della lotta di classe per una lotta dei sessi tra oppressi, e dunque un'ideologia funzionale al sistema di sfruttamento capitalista.