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Semikhah (in ebraico: 'סמיכה'?, imposizione (delle mani)), anche semichut (in ebraico: סמיכות?, "ordinazione"), o semicha lerabbanut (in ebraico: סמיכה לרבנות?, "ordinazione rabbinica") deriva dalla parola ebraica che significa "affidarsi" o "essere autorizzato". Generalmente si riferisce all'ordinazione di un rabbino nell'Ebraismo. In questo senso rappresenta la "trasmissione" dell'autorità rabbinica per fornire consigli e guida, o decidere sentenze nell'ambito della Halakhah (Legge ebraica). Anche se la maggior parte dei rabbini attivi nelle sinagoghe detengono una semikhah rilasciata da una qualche istituzione o accademia rabbinica, fino a poco tempo fa ciò non sempre era richiesto, infatti molti rabbini Haredi non dovevano necessariamente essere in possesso di una semikhah "formale", anche se occupavano importanti posizioni rabbiniche e di leadership. La semikhah classica si riferisce ad uno specifico tipo di ordinazione che, secondo la dottrina tradizionale ebraica, fa risalire una linea di autorità fino a Mosè ed i settanta anziani. La linea classica di semikhah sembra essersi conclusa verso il IV o V secolo dell'era volgare, ma è opinione diffusa che la linea di conferimento della Torah rimanga intatta. Alcuni credono che esista prova che la semikhah classica fosse esistente durante il XII secolo, quando alcuni semuchim dal Libano e dalla Siria si misero in viaggio per Israele al fine di trasmettere la semikhah ai loro studenti. Altri, come per esempio il talmudista Rav Yisroel of Shklov (1770–1839), affermavano che la linea non fosse stata mai spezzata, ma che fosse continuata al di fuori della Terra d'Israele. Oggi molti credono nell'esistenza di una catena ininterrotta di autorità che risalga al tempo di Mosè e Giosuè.Un terzo e distinto significato di semikhah è l'imposizione delle mani durante l'offerta di un korban ("sacrificio") ai tempi del Tempio di Gerusalemme.
Papa Giovanni Paolo II (in latino Ioannes Paulus PP. II; in polacco Jan Paweł II; nato , AFI: /'karɔl 'juzef vɔj'tɨwa/; Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005) è stato il 264º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1 maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre. Nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco. Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo. Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l'oppressione politica ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già controllati dall'ex Unione Sovietica. Combatté la teologia della liberazione, intervenendo ripetutamente in occasione di avvicinamenti di alcuni esponenti del clero verso soggetti politici dell'area marxista. Stigmatizzò inoltre il capitalismo e il consumismo sfrenati, nonostante abbia in più di un'occasione proclamato la superiorità dell'economia di mercato su quelle statalizzate, considerati antitetici alla ricerca della giustizia sociale, causa d'ingiustificata sperequazione fra i popoli e lesivi della dignità dell'uomo. Il suo pontificato, sul lato dottrinale, fu fortemente conservatore; nel campo della morale si oppose fermamente all'aborto e all'eutanasia e confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato ecclesiastico e sul sacerdozio femminile. I suoi 104 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate mondiali della gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato. Sul piano dei rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso, come il pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione del Patti Lateranensi, nel 1986, a Forlì, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio IX, in veste anche di capo di Stato: "Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa". Papa Wojtyła beatificò e canonizzò, anche se è difficile provarlo poiché i documenti relativi a molte delle prime canonizzazioni sono incompleti, mancanti o poco accurati, molte più persone di ogni altro pontefice, grazie anche all'abolizione, da parte sua, dell'ufficio di Promotor Fidei (Promotore della Fede, noto anche come avvocato del Diavolo), rendendo così più scorrevole tale processo: le persone da lui beatificate furono 1338 e quelle canonizzate 482, mentre i predecessori nell'arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi. Fu detto "l'atleta di Dio" per le sue varie passioni sportive: praticò sci, nuoto, canottaggio, calcio e fu amante della montagna, continuando a praticare sport finché la salute glielo permise.
Il lavaggio delle mani (in ebraico: נטילת ידיים?, netilat yadayim) nell'ebraismo comporta diversi obblighi dettati dalla legge ebraica (Halakhah), tra cui: Lavarsi le mani quando ci si sveglia dal sonno (abluzione nota in yiddish come נעגל וואַסער, negel vasser), con acqua versata da un vaso tre volte, ad intermittenza, su ciascuna mano. Questo lavaggio si dice rimuova uno spirito maligno dalle proprie dita. Lavarsi le mani prima di pregare. Lavarsi le mani quando si toccano parti intime, o il sudore del proprio corpo (esclusa la faccia), o quando ci si tagliano le unghie. Lavarsi le mani dopo essere stati al gabinetto, latrina o stanza da bagno. Lavarsi le mani quando si lascia un cimitero. Lavarsi le mani prima di toccare il pane servito a cena, e solo pane fatto di uno dei cinque grani principali (frumento, orzo coltivato, farro, orzo selvatico, e avena). Lavarsi le mani dopo aver consumato un pasto in cui è stato servito il sale di Sodoma. Lavarsi le mani come prescritto prima di recitare la Benedizione sacerdotale (Birkat Kohanim, in ebraico: ברכת כהנים?). Osservato dai Kohanim (sacerdoti) di alcune comunità. Lavarsi le mani quando, prima di mangiare, si immerge un boccone di cibo in un liquido (per es., acqua, miele, olio, ecc.) che poi aderisce a tale boccone – con l'eccezione della frutta, poiché non richiede il lavaggio delle mani.In due di questi casi l'acqua viene versata sulle mani da un vaso, cioè ogniqualvolta la persona si sveglia dal sonno e prima di mangiare del pane. Il lavaggio delle mani effettuato quando la persona esce da un gabinetto o latrina, o quando tocca parti intime o il sudore, può essere fatto semplicemente con acqua corrente di rubinetto. Queste abluzioni sono quasi sempre accompagnate da una benedizione particolare prima di concludere il lavaggio vero e proprio. Sebbene la quantità minima di acqua necessaria per adempiere all'obbligo religioso sia 1/4 di log (misura liquida di capacità pari a volume di un uovo e mezzo), e deve essere sufficiente a coprire almeno le giunture mediane delle dita, acqua versata in eccesso di tale quantità è considerata degna di lode dalla Legge ebraica. L'abluzione più praticata e forse più importante tra quelle elencate è il lavaggio delle mani prima di mangiare il pane. Tale lavaggio in ebraico si chiama netilat yadayim, che significa "elevazione delle mani". È talmente importante e considerato essenziale, che coloro che omettono intenzionalmente di adempierlo si rendono passibili di scomunica, ed entrano in uno stato di incompletezza, e sono "velocemente esclusi dal mondo".
La Bibbia contiene dettagliate notizie cronologiche, che consentono il calcolo approssimato del tempo trascorso fra la creazione di Adamo ed eventi databili storicamente, come la prima distruzione di Gerusalemme. In questo modo è possibile sviluppare calendari, la cui epoca (cioè l'evento iniziale) sia la creazione del mondo. Esempi sono il calendario bizantino e il calendario ebraico. In questi calendari tutte le date sono positive; non esistono cioè date individuate dal numero di anni antecedenti l'epoca del calendario. Dato che era diffusa fra gli ebrei e poi fra i cristiani l'opinione che il mondo sarebbe durato in totale 6000 anni, la data della creazione determinava anche la data della fine del mondo e ciò aumentava l'interesse per il calcolo accurato della data. Le prime cronologie furono sviluppate dagli ebrei a partire circa dal 105 a.C. Ulteriori cronologie furono sviluppate sino al XIX secolo circa, dato che la grande maggioranza degli ebrei e dei cristiani credeva nella storicità letterale della Bibbia. Al giorno d'oggi a sostenere questa posizione restano soltanto i cosiddetti creazionisti della Terra giovane. L'esegesi biblica ha evidenziato come i numeri nella Bibbia abbiano spesso un significato convenzionale, per cui è arbitrario pensare che gli agiografi intendessero fornire indicazioni storiche in senso proprio.
Secondo quasi tutte le confessioni del cristianesimo, il peccato originale è il peccato che Adamo ed Eva, i progenitori dell'umanità secondo la tradizione biblica, avrebbero commesso contro Dio, così come descritto nel libro della Genesi. Conseguenza di questo peccato sarebbe stata la caduta dell'uomo: il peccato originale viene dunque descritto come ciò che ha diviso l'uomo da Dio e che, secondo alcune interpretazioni, avrebbe reso l'uomo mortale. La natura del peccato originale è stata spiegata in vari modi a seconda delle interpretazioni che sono state date al brano biblico; in generale, comunque, esso sembra rappresentare la disobbedienza verso Dio da parte dell'uomo, che vorrebbe decidere da solo che cosa sia bene e che cosa sia male.
Jacaranda Juss., 1789 è un genere di piante della famiglia delle Bignoniaceae, comprendente 49 specie, originarie delle regioni tropicali e subtropicali del Sud America, Centro America, Sud Africa e dei Caraibi. Il nome del genere è spesso usato a definire la specie più nota, la Jacaranda mimosifolia, che appunto è spesso citata come Jacaranda, o Jacaranda blu. Il nome italiano registrato dal vocabolario è iacaranda. Il legno che se ne ricava, molto pregiato per la costruzione di mobili, è impropriamente chiamato palissandro.
Le Confessioni (in latino Confessionum libri XIII o Confessiones) un'opera autobiografica in XIII libri di Agostino d'Ippona, padre della Chiesa, scritta nel 398. unanimemente ritenuta tra i massimi capolavori della letteratura cristiana. In essa, sant'Agostino, rivolgendosi a Dio, narra la sua vita e in particolare la storia della sua conversione al Cristianesimo.
In diverse religioni, la confessione è una pratica che consiste nel riconoscimento dei propri peccati o errori. Essa avviene in modo diverso a seconda della tradizione religiosa. Nella religione cattolica è un sacramento e viene chiamata penitenza o riconciliazione.
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