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Tomba di Alessandro Magno

La tomba di Alessandro Magno (anche conosciuta come “Soma”, dal greco σώμα, “corpo”) fu un edificio funerario costruito presumibilmente ad Alessandria d’Egitto per ospitare le spoglie del defunto condottiero macedone, morto mentre si trovava a Babilonia, dopo essere tornato dalle sue campagne di espansione in Battriana fino all'Indo . Il luogo in cui sorgeva tale edificio è, però, tuttora un mistero irrisolto, poiché non sono stati ancora trovati resti archeologici che appartengano con certezza al sepolcro. Subito dopo la morte del condottiero macedone, avvenuta a Babilonia, il suo corpo divenne oggetto di una disputa tra i suoi più fidati generali, tra cui Perdicca, Tolomeo I Sotere e Seleuco Nicatore, riguardo a dove la salma sarebbe dovuta essere sepolta. Come riporta infatti Nicholas Saunders, mentre la città di Babilonia, simbolo di potenza per l’epoca, risultava essere un luogo adatto per ospitare le spoglie, alcuni avrebbero preferito riportarle in Macedonia per deporle nel Sepolcro degli Argeadi, nei pressi della città di Aigai (Ege), oggi Verghina. Questa fu effettivamente una delle due località proposte per ospitare il defunto, insieme all’Oasi di Siwa, in Egitto, e presumibilmente fu anche quella scelta dallo stesso Perdicca nel 321 a.C.. Tuttavia, durante il viaggio di ritorno in patria, la salma sarebbe stata trafugata da Tolomeo I Sotere che l’avrebbe portata in Egitto, regno di cui era stato posto a capo per volere dello stesso Alessandro. Secondo Pausania, Tolomeo, in un primo momento, inumò il corpo a Menfi. Successivamente, tra il IV e il III secolo a.C., durante i primi periodi di regno della dinastia tolemaica, il corpo di Alessandro Magno sarebbe stato traslato da Menfi ad Alessandria, dove con una solenne cerimonia, venne sepolto in un nuovo grande mausoleo a lui dedicato.

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