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William Shakespeare (/ˈʃɛkspir/, in inglese /ˈʃeɪkspɪər/; Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1564 – Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1616) è stato un drammaturgo e poeta inglese, considerato come il più importante scrittore in inglese e generalmente ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale. È considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese e soprannominato il "Bardo dell'Avon" (o semplicemente "Il Bardo") oppure il "Cigno dell'Avon"; delle sue opere sono stati ritrovati, incluse alcune collaborazioni, 37 testi teatrali, 154 sonetti e una serie di altri poemi. Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; inoltre è lo scrittore maggiormente citato nella storia della letteratura inglese e molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nell'inglese quotidiano. Nonostante la cronologia esatta delle sue opere sia ancora al centro di numerosi dibattiti, così come la paternità di alcune di esse, è possibile collocare con sufficiente certezza l'epoca di composizione della maggior parte dei suoi lavori nei circa venticinque anni compresi tra il 1588 e il 1613. Capace di eccellere sia nella tragedia sia nella commedia, fu in grado di coniugare il gusto popolare della sua epoca con una complessa caratterizzazione dei personaggi, una poetica raffinata e una notevole profondità filosofica. Benché fosse già popolare in vita, divenne immensamente famoso dopo la sua morte e i suoi lavori furono esaltati e celebrati da numerosi e importanti personaggi nei secoli seguenti. La scarsità di documenti pervenutici riguardanti la sua vita privata ha fatto sorgere numerose congetture riguardo al suo aspetto fisico, alla sua sessualità, al suo credo religioso e persino all'attribuzione delle sue opere. Gli è stato dedicato un asteroide: 2985 Shakespeare.
I Mercati di Traiano costituiscono un esteso complesso di edifici di epoca romana nella città di Roma, sulle pendici del colle Quirinale. Dal 2007 ospitano il "Museo dei Fori Imperiali". Il complesso, che in origine si estendeva anche oltre i limiti dell'attuale area archeologica, in zone oggi occupate da palazzi moderni, era destinato principalmente a sede delle attività amministrative collegate ai Fori Imperiali, e solo in misura limitata a attività commerciali, che forse si svolgevano negli ambienti aperti ai lati delle vie interne. Il complesso sorse contemporaneamente al Foro di Traiano, agli inizi del II secolo, per occupare e sostenere il taglio delle pendici del colle Quirinale, ed è separato dal Foro per mezzo di una strada basolata. Riprende la forma semicircolare dell'esedra del foro traianeo e si articola su ben sei livelli. Le date dei bolli laterizi sembrano indicare che la costruzione risalga in massima parte al regno di Traiano e forse è da attribuire al suo architetto, Apollodoro di Damasco, sebbene sia possibile che il progetto fosse già stato concepito sotto Domiziano, alla cui epoca potrebbe essere attribuito almeno l'inizio dei lavori di sbancamento.
Francesco d'Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226), è stato un religioso e poeta italiano. Diacono e fondatore dell'ordine che da lui poi prese il nome, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana; proclamato, assieme a santa Caterina da Siena, patrono principale d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio XII, il 4 ottobre ne viene celebrata la memoria liturgica in tutta la Chiesa cattolica (festa in Italia; solennità per la Famiglia francescana). Profondamente ascetico, era conosciuto anche come "il poverello d'Assisi" per via della sua scelta di spogliarsi di ogni bene materiale e condurre una vita minimale, in totale armonia di spirito; la città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i quattro grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, da papa Benedetto XVI nel 2011 e da papa Francesco nel 2016. Oltre all'opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana. Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, ha assunto, primo nella storia della Chiesa, il nome pontificale Francesco proprio in onore del santo di Assisi.
Il Foro di Traiano, ricordato anche come Forum Ulpium in alcune fonti, è il più esteso e monumentale dei Fori Imperiali di Roma, l'ultimo in ordine cronologico. Costruito dall'imperatore Traiano con il bottino di guerra ricavato dalla conquista della Dacia, e inaugurato, secondo i Fasti ostiensi, nel 112, il foro si disponeva parallelamente al Foro di Cesare e perpendicolarmente a quello di Augusto. Il progetto della struttura è attribuito all'architetto Apollodoro di Damasco. Il complesso, che misurava 300 m di lunghezza e 185 di larghezza, comprendeva la piazza forense, la Basilica Ulpia, un cortile porticato con la Colonna Traiana e due biblioteche. La presenza del tempio del Divo Traiano e di Plotina, aggiunto da Adriano, sembra essere stata accertata, dopo varie proposte alternative rivelatesi infondate, al di sotto di Palazzo Valentini, dove era tradizionalmente collocato.
La Colonna Traiana è un monumento innalzato a Roma per celebrare la conquista della Dacia (attuale Romania) da parte dell'imperatore Traiano: rievoca infatti tutti i momenti salienti di quella espansione territoriale. Si tratta della prima colonna coclide mai innalzata. Era collocata nel Foro di Traiano, in un ristretto cortile alle spalle della Basilica Ulpia fra due (presunte) biblioteche, dove un doppio loggiato ai lati ne facilitava la lettura. È possibile che una visione più ravvicinata si potesse avere salendo sulle terrazze di copertura della navata laterale della Basilica Ulpia o su quelle che probabilmente coprivano anche i portici antistanti le due biblioteche. Una lettura "abbreviata" era anche possibile senza la necessità di girare intorno al fusto della colonna per seguire l'intero racconto, seguendo le scene secondo un ordine verticale, dato che la loro sovrapposizione nelle diverse spire sembra seguire una logica coerente. Fu una novità assoluta nell'arte antica e divenne il punto di arrivo più all'avanguardia per il rilievo storico romano. Nella Colonna Traiana si assiste, per la prima volta nell'arte romana, a un'espressione artistica autonoma in ogni suo aspetto, anche se culturalmente in continuazione con il ricco passato.
Lost è una serie televisiva statunitense creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber e prodotta da ABC, Bad Robot Productions e Grass Skirt Productions dal 22 settembre 2004 al 23 maggio 2010, per un totale di 114 episodi distribuiti in 6 stagioni.La sceneggiatura è stata scritta da Abrams, Lindelof e Lieber, mentre la colonna sonora è stata composta da Michael Giacchino. I produttori esecutivi sono Abrams, Lindelof, Edward Kitsis, Adam Horowitz, Jack Bender e Carlton Cuse. Le riprese si sono svolte principalmente sull'isola di Oahu (Hawaii). Considerata una delle migliori serie televisive di tutti i tempi, Lost è stato acclamato dal pubblico e dalla critica, ricevendo diversi riconoscimenti, tra cui un Golden Globe (2006) e tre Emmy Awards (2005, 2007, 2009), facendo registrare un'audience di più di 16 milioni di telespettatori alle prime messe in onda di ciascun episodio della prima stagione. Per questi motivi, insieme a Desperate Housewives e Grey's Anatomy, è considerata una delle serie che hanno riportato al successo il network televisivo ABC. Nel 2013 Lost è stato eletto come 27ª serie meglio scritta nella storia della televisione dalla Writers Guild of America.Lost è divenuto parte della cultura popolare occidentale: al suo interno si possono infatti trovare diversi riferimenti alla storia, mitologia, scienza, religione, filosofia, letteratura, cinema e musica; la serie è anche citata all'interno di film, fumetti e videogiochi.
Le mille e una notte (in arabo: ألف ليلة وليلة, ʾAlf layla wa layla; in persiano: هزار و یک شب, Hezār-o yek šab) è una celebre raccolta di racconti orientali (di origine egiziana, mesopotamica, indiana e persiana), costituita a partire dal X secolo, di varia ambientazione storico-geografica, composta da differenti autori. Il numero 1001 non va preso alla lettera. Al contrario, "mille" significa in arabo "innumerevoli" e quindi 1001 significa un numero infinito. Successivi compilatori e traduttori presero questo numero alla lettera e, dividendo e aggiungendo fiabe, arrivarono a una raccolta che ne conteneva appunto mille.È incentrata sul re persiano Shahriyār che, essendo stato tradito da sua moglie, uccide sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze. Un giorno Shahrazād, figlia maggiore del gran visir, decide di offrirsi volontariamente come sposa al sovrano, avendo escogitato un piano per placare l'ira dell'uomo contro il genere femminile. Così la bella e intelligente ragazza, per far cessare l'eccidio e non essere lei stessa uccisa, attua il suo piano con l'aiuto della sorella: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo. Va avanti così per "mille e una notte"; e alla fine il re, innamoratosi, le rende salva la vita. Ciascuna delle storie principali delle Mille e una notte è quindi narrata da Shahrazād e questa narrazione nella narrazione viene riprodotta su scale minori con storie raccontate dai personaggi delle storie di Shahrazād e così via. Questo espediente narrativo, che ancora oggi ha nelle Mille e una notte uno dei suoi casi d'uso più illustri, è da alcuni paragonato al metateatro, così definito da Lionel Abel nel 1963 con riferimento al ruolo di Don Chisciotte della Mancia come prototipo di personaggio autoreferenziale. Tale artificio del teatro nel teatro è spesso usato in epoca moderna, giungendo attraverso William Shakespeare fino a Luigi Pirandello. Nel 1300 Giovanni Boccaccio entra di diritto a far parte di tale gruppo portando questo tipo di racconto in Europa nel suo Decameron, dove la metanarrazione serve in molti casi a chiarire le posizioni dei protagonisti. È comunque possibile rintracciare le origini del metaracconto nella narrazione epica, per esempio alcuni canti dell'Odissea sono costituiti dai racconti fatti da Ulisse all'assemblea dei Feaci.
Il termine hijab (in arabo: ﺣﺠﺎب, ḥijāb, pronuncia /ħiˈʒæːb/, derivante dalla radice ḥ-j-b, "rendere invisibile, celare allo sguardo, nascondere, coprire") indica qualsiasi barriera di separazione posta davanti a un essere umano, o a un oggetto, per sottrarlo alla vista o isolarlo. Acquista quindi anche il senso di "velo", "cortina" o "schermo". Di norma, però, il termine ḥijāb viene usato in riferimento a un particolare capo di abbigliamento femminile, il velo islamico, e in particolare a quella foggia di velo che adempie almeno alle norme minime di velatura delle donne, così come sancite dalla giurisprudenza islamica. In questa voce, perciò, si farà riferimento in generale al tema della velatura delle donne nell'Islam.