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Il trattato di Rapallo, firmato il 12 novembre 1920, fu un accordo con il quale l'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni stabilirono consensualmente i confini dei due Regni e le rispettive sovranità, nel rispetto reciproco dei principi di nazionalità e di autodeterminazione dei popoli. Esso rappresentò la conclusione del processo risorgimentale di unificazione italiana sino al confine orientale alpino e l'annessione al Regno d'Italia di Gorizia, Trieste, Pola e Zara.
L'impresa di Fiume fu un episodio del periodo interbellico, che consistette nell'occupazione della città di Fiume, contesa tra il Regno d'Italia ed Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, da parte di reparti ribelli del Regio Esercito italiano. L'intento fu quello di proclamare l'annessione della città all'Italia forzando in tal modo la mano ai delegati delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale, all'epoca impegnati nella Conferenza di pace di Parigi. La spedizione fu capeggiata dal poeta Gabriele D'Annunzio e organizzata da una coalizione politica guidata dall'Associazione Nazionalista Italiana, cui parteciparono esponenti del Mazzinianesimo, del Futurismo e del Sindacalismo rivoluzionario. L'occupazione iniziò il 12 settembre 1919 e durò 16 mesi con alterne vicende, tra cui la proclamazione della Reggenza italiana del Carnaro. Quando i ribelli si opposero al Trattato di Rapallo, il governo italiano sgombrò la città con la forza durante il Natale 1920, per permettere la creazione dello Stato libero di Fiume.
Carlo Sforza (Montignoso, 23 settembre 1872 – Roma, 4 settembre 1952) è stato un diplomatico e politico italiano. Dal 1920 al 1921 fu Ministro degli esteri del Regno d'Italia e dal 1947 al 1951 della Repubblica Italiana. Ha sottoscritto il Trattato di Rapallo (1920), il Trattato di Pace fra l'Italia e le potenze alleate del 1947, il Patto Atlantico (1949), l'accordo per la creazione del Consiglio d'Europa e il trattato istitutivo della CECA - Comunità europea del carbone e dell'acciaio (1951).
Benito Amilcare Andrea Mussolini, noto anche con il solo appellativo di Duce (Dovia di Predappio, 29 luglio 1883 – Giulino, 28 aprile 1945), è stato un politico, militare, giornalista e dittatore italiano. Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d'Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Nel gennaio 1925 assunse de facto poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di capo del governo primo ministro segretario di Stato. Dopo la guerra d'Etiopia, aggiunse al titolo di duce quello di "Fondatore dell'Impero" e divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938. Fu capo della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945. Esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, fu nominato direttore del quotidiano di partito Avanti! nel 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra italo-turca e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell'Avanti! e fondò Il Popolo d'Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal partito socialista. Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la "vittoria mutilata", fondò i Fasci italiani di combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista e radicale. Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere; forzando la mano alle istituzioni, con l'aiuto di atti di squadrismo e d'intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma, Mussolini ottenne l'incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito. Nel 1935 intraprese l'attacco e l'occupazione dell'Etiopia, provocando l'isolamento internazionale dell'Italia. Appoggiò quindi i franchisti nella guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania nazionalsocialista di Adolf Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d'Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali. Nel 1940, ritenendo ormai prossima la vittoria della Germania, decise per l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale. In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), fu arrestato per ordine del Re (25 luglio) e successivamente tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell'Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla definitiva sconfitta delle forze italotedesche, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945, dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul lago di Como. Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.
Guerra e pace (in russo: , Vojn i mir; nell'ortografia originale pre-riforma: , Vojn i mir") un romanzo storico di Lev Tolstoj. Scritto tra il 1863 e il 1869 e pubblicato per la prima volta tra il 1865 e il 1869 sulla rivista Russkij Vestnik, riguarda principalmente la storia di due famiglie, i Bolkonskij e i Rostov, tra le guerre napoleoniche, la campagna napoleonica in Russia del 1812 e la fondazione delle prime societ segrete russe. Tolstoj paragonava la sua opera alle grandi creazioni omeriche, e nella sua immensit Guerra e pace si potrebbe dire un romanzo infinito, nel senso che l'autore sembra essere riuscito a trovare la forma perfetta con cui descrivere in letteratura l'uomo nel tempo. Denso di riferimenti filosofici, scientifici e storici, il racconto sembra unire la forza della storicit e la precisione drammaturgica (persino di Napoleone si fa un ritratto indimenticabile) ad un potente e lucido sguardo metafisico che domina il grande flusso degli eventi, da quelli colossali, come la battaglia di Austerlitz e la battaglia di Borodino, a quelli pi intimi. Per la precisione con cui i diversissimi piani del racconto si innestano all'interno del grande disegno monologico e filosofico dell'autore, Guerra e pace potrebbe definirsi la pi grande prova di epica moderna, e un vero e proprio "miracolo" espressivo e tecnico. Guerra e pace considerato da molti critici un romanzo storico (tra i pi importanti di tutte le letterature), in quanto offre un ampio affresco della nobilt russa nel periodo napoleonico. Rapportato al suo tempo, Guerra e pace proponeva un nuovo tipo di narrativa, in cui un gran numero di personaggi costituiva una trama in cui si dipanavano niente meno che i due capitali soggetti ricordati nel titolo, combinati con argomenti altrettanto vasti, quali giovent , vecchiaia e matrimonio. Bench sia tuttora considerato un romanzo storico, esso infrangeva cos tante convenzioni di tale genere, che molti critici coevi non ritenevano di potervelo annoverare.
La locuzione grande potenza, nel linguaggio storico-diplomatico, indica uno Stato capace di esercitare la sua influenza a livello mondiale. È un concetto di creazione europea, utilizzato sin dal Congresso di Vienna, ma è stato successivamente esteso all'ambito globale delle relazioni internazionali. Tra le grandi potenze attuali, secondo lo schema convenzionale, si annoverano Cina, Stati Uniti, Francia, Russia e Regno Unito. Questi cinque paesi sono i vincitori della seconda guerra mondiale e godono pertanto del potere di veto all'interno del consiglio di sicurezza dell'ONU, dove sono inoltre gli unici membri permanenti. I paesi del P5 sono riconosciuti ufficialmente come potenze nucleari dalla comunità internazionale. Germania, Giappone ed Italia persero il conflitto mondiale e con esso lo status di grande potenza, ma lo riottennero qualche decennio più tardi. Giappone ed Italia dovettero rinunciare al seggio permanente di cui disponevano nella Società delle Nazioni, mentre la Germania fu divisa in diverse zone di occupazione. Il Giappone, reduce dai Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, rinunciò al diritto di dichiarare guerra. Simili disposizioni furono inserite nelle costituzioni di Germania ed Italia, che però decisero di aderire alla condivisione nucleare della NATO acquisendo così un enorme potere dissuasivo di ritorsione contro ogni minaccia nel mondo. Germania, Giappone ed Italia tornarono ad essere grandi potenze dopo il loro miracolo economico post-bellico. A seguito della loro piena riabilitazione politica ed industriale, le ex-potenze dell'asse furono invitate da Francia, UK e USA a prendere parte al primo vertice del G6 nel 1975, che si allargherà al Canada l'anno successivo generando il G7 e che include grandi potenze. Lo scenario internazionale, con i relativi rapporti di forza, è mutato con la grande recessione e la nascita del gruppo BRICS, un acronimo che indica principali nazioni di recente industrializzazione. I paesi del G7 e parte dei BRICS (Cina, India e Brasile) includono i dieci stati di maggiore importanza industriale riconosciuti dall'ILO, agenzia specializzata dell'ONU. Le economie avanzate e quelle di recente industrializzazione hanno poi creato un canale di dialogo nel più ampio forum del G20, dove anche l'America Latina, il Medio Oriente e l'Anello del Pacifico godono di rappresentanza. Non tutte le grandi potenze sono eguali tra loro in peso politico, economico, o militare: gli Stati Uniti sono ad esempio riconosciuti come l'unica Superpotenza del mondo, mentre la Cina è considerata una potenziale superpotenza. Nonostante i notevoli cambiamenti avvenuti dal 1945 ad oggi, la composizione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU è rimasta invariata. Germania, Giappone, India e Brasile hanno formalmente richiesto di entrare a far parte del gruppo dei membri permanenti con potere di veto nel CdS dell'ONU, formando il G4. L'Italia (assieme ad altri paesi tra cui il Canada, la Spagna e la Corea) ha formato lo Uniting for consensus, un blocco di diplomazie che ha l'obiettivo di limitare il potere di veto e di impedire l'aumento dei membri permanenti in favore di membri semi-permanenti. Al momento sia la proposta di riforma dello "Uniting for Consenus" che quella del G4 sembrano avere poche possibilità di riuscita, essendo necessari i 2/3 dei voti nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Giovanni Gronchi (Pontedera, 10 settembre 1887 – Roma, 17 ottobre 1978) è stato un politico italiano, terzo Presidente della Repubblica Italiana dal 1955 al 1962. Già Sottosegretario all'Industria nel Governo Mussolini, fu Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio nei governi Bonomi II, Bonomi III e De Gasperi I e fu il primo democristiano ad essere eletto Presidente della Repubblica. Come Capo dello Stato ha conferito l'incarico a quattro Presidenti del Consiglio: Antonio Segni (1955-1957), Adone Zoli (1957-1958), Amintore Fanfani (1958-1959) e Fernando Tambroni (1960); ha nominato un solo senatore a vita, Giuseppe Paratore, nel 1957 e nove Giudici della Corte costituzionale, nel 1955 Enrico De Nicola, Gaetano Azzariti, Tomaso Perassi, Giuseppe Capograssi e Giuseppe Castelli Avolio, nel 1956 Biagio Petrocelli, nel 1957 Aldo Mazzini Sandulli, nel 1960 Costantino Mortati e nel 1961 Giuseppe Chiarelli.
Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 – Firenze, 5 novembre 1977) è stato un politico e accademico italiano, sindaco di Firenze. Docente di diritto romano, giurista, deputato all'Assemblea Costituente per la Democrazia Cristiana, tra i principali artefici della Carta Costituzionale, per tre volte sindaco di Firenze (tra il 1951 e il 1965), cattolico fervente (spesso chiamato il «sindaco santo»), non ha mai disgiunto lo studio dalla preghiera, mettendo sempre in primo piano, nel suo operato, l'amore per la giustizia, la solidarietà, la pace, il dialogo e il confronto pacifico, nonché promuovendo, all'insegna del messaggio evangelico, la dignità umana e la civiltà cristiana. Già Servo di Dio, è stato dichiarato venerabile il 5 luglio 2018 da papa Francesco.
I diritti della comunità LGBT in Italia sono cambiati in maniera significativa nel corso degli ultimi anni, anche se le persone LGBT possono ancora affrontare ostacoli dal punto di vista legale non incontrati da cittadini non-LGBT per quanto riguarda le adozioni e il riconoscimento del matrimonio egualitario contratto all'estero. Nonostante ciò, l'Italia è considerata una nazione gay-friendly e l'opinione pubblica sull'omosessualità è generalmente considerata sempre più liberale, anche se le persone LGBT possono ancora essere vittime di casi di omofobia, in particolare nelle zone rurali, dove ancora prevale la mentalità conservatrice. In Italia, i rapporti omosessuali sia maschili sia femminili non sono più puniti per legge dal 1 gennaio 1890, con l'entrata in vigore del Codice Zanardelli. Con la legge numero 164 del 14 aprile 1982, l'Italia divenne il terzo paese al mondo, dopo la Svezia (1972) e la Germania (1980), ad aver consentito alle persone transgender di cambiare legalmente sesso. Nell'ottobre 1984, a Pescara, Gabriella Cacciagrano, di 23 anni, è stata la prima donna transessuale a contrarre matrimonio in Italia (con un ragazzo di 26 anni), dopo il riconoscimento del suo nuovo sesso nel 1982. Nel 1995 Marcella Di Folco diventa la prima donna apertamente sottopostasi a un'operazione per il cambio di sesso a coprire una carica pubblica al mondo, diventando consigliere comunale di Bologna. Il 25 febbraio 2016, dopo 30 anni di proposte in Parlamento, il Senato ha approvato una legge sulle unioni civili; nello stesso periodo un sondaggio ha dimostrato come una larga maggioranza degli italiani sia a favore delle unioni civili (69%), la maggioranza è a favore del matrimonio (56%), mentre solo il 37% è a favore del diritto all'adozione coparentale per le coppie LGBT.La legge n. 76 sulle unioni civili, più nota come "legge Cirinnà", approvata dalla Camera l'11 maggio 2016, garantisce la maggior parte dei diritti garantiti dal matrimonio. Il diritto di poter adottare il figlio del partner, però, è stato all'ultimo rimosso dalla legge e, pertanto, la questione si è spostata sul piano giudiziario. La stessa legge fornisce sia alle coppie omosessuali sia a quelle eterosessuali che si trovano in una situazione di convivenza alcuni diritti minimi. Le unioni civili e le convivenze di fatto sono legalmente riconosciute dal 5 giugno 2016, con l'entrata in vigore della legge. Sebbene le discriminazioni in campo lavorativo basate sull'orientamento sessuale siano vietate, in attuazione di una direttiva dell'Unione europea, sin dal 9 luglio 2003, nessun'altra legge nazionale contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale o l'identità di genere è stata al momento introdotta ampliando il divieto di discriminazione negli altri settori a livello nazionale; peraltro, alcune regioni italiane si sono mosse in tal senso con alcune leggi a efficacia limitata sin dal 2004. Secondo Ilga Europe 2020, l'Italia si classifica 35º su 49 paesi europei per quanto riguarda i diritti delle persone LGBT, proprio a causa della mancanza di una legge specifica contro l'omobilesbotransfobia relativamente ai crimini e ai discorsi d'odio, il cui voto alla Camera dei deputati si è protratto dal 27 ottobre al 4 novembre 2020, con la sua approvazione, passando quindi all'esame del Senato. È dal 2006 che il Parlamento europeo richiede all'Italia di colmare questo vuoto legislativo. In ogni caso, anche se non presenti altre leggi esplicite contro le discriminazioni, gli atti omofobi vengono puniti in base ad altre norme di legge e spetta al giudice stabilire o meno l'aggravante dell'odio omotransfobico in caso di aggressioni. Il 30 settembre 2020 sulla Gazzetta Ufficiale viene riportato che l'AIFA ha stabilito che tutti i farmaci ormonali usati per il processo di femminilizzazione delle donne transgender e per il processo di virilizzazione degli uomini transgender saranno gratuiti in tutta Italia a partire dal 1º ottobre 2020. Tutti coloro che saranno in processo di transizione e che avranno ricevuto una diagnosi di disforia di genere o di incongruenza di genere da «una équipe multidisciplinare e specialistica dedicata avranno quindi il diritto di essere sostenuti dallo Stato. Potranno essere distribuiti, gratuitamente, solo nelle farmacie ospedaliere.»