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Melfi (AFI: [ˈmɛlfi]; Mèlfe in dialetto lucano) è un comune italiano di 17 543 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Costituita da un centro storico di aspetto complessivamente medievale, la città è diventata un notevole centro industriale ed è sede di un buon numero di imprese. Il polo industriale di San Nicola di Melfi, sorto nei primi anni novanta, ospita la fabbrica automobilistica SATA.
Un italo-francese è un cittadino francese di origini italiane. Secondo una pubblicazione del Centre Interdisciplinaire de Recherche sur la Culture des Échanges (CIRCE) dell'Università Sorbona - Parigi 3, oggi la comunità francese con ascendenze italiane è stimata intorno ai 4 milioni di individui (circa il 7% della popolazione totale). Tra gli italo-francesi recensiti non dovrebbero rientrare gli abitanti autoctoni della Corsica e del Nizzardo, nonostante parte di questi siano etnicamente italici e linguisticamente italofoni, anche perché questi territori non hanno mai fatto parte politicamente dell'Italia unita. Secondo dati ufficiali dell'AIRE relativi al 2007, invece i cittadini italiani residenti in Francia risultavano 348.722. Sono 370.000 secondo il “Rapporto Italiani nel mondo 2010” della Fondazione Migrantes.
Il cinema e il calcio intrattengono i rapporti fin da un film muto inglese del 1911, Harry the Footballer di soli 11 minuti, che fu di fatto la prima rappresentazione cinematografica di questo sport. Sono moltissimi i film che nel loro sviluppo riprendono fasi di una partita di calcio (come Don Camillo, I soliti ignoti, I due nemici, Pomi d'ottone e manici di scopa, Fantozzi, Marrakech Express, Tre uomini e una gamba), tuttavia l'elenco riportato è riferito solamente a quei film che hanno il calcio come elemento principale della trama.
L'espressionismo è in letteratura un'avanguardia che prende le sue mosse in Germania negli anni dieci del Novecento e si protrae fino alla prima metà del Novecento. La categoria “espressionismo” è diventata ormai un termine tecnico la cui misura di estensione supera molto il confine del territorio in cui essa ha preso la radice. Finora tante definizioni sono state fornite e ognuna di esse ha la propria ragione tanto valida da esistere. Mittner parla di una sorta di «comoda approssimazione» al posto di una definizione definitiva. Ossia, come «romanticismo» e «barocco», l'espressionismo è uno dei termini «approssimativi» per indicare un movimento espressivo piuttosto che un oggetto preciso della storia. Invece di cercare una definizione più valida, secondo Mittner, va meglio dunque chiedersi come si svolge l'espressionismo. Il termine non indica la realtà storica di una scuola o di un gruppo distinguibile nella loro unità. Essa, si dice con Chiarini, designa una corrente artistica affermatasi in Germania. Non solo. Sempre secondo Chiarini, “l'espressionismo” è «una vera e propria categoria critica modellata sulle componenti più vistose, sia tematiche sia stilistiche in particolare, dell'espressionismo ‘storico’». Mittner, nel suo libro dedicato al movimento espressionistico, l'ha voluto collocare fra il 1905 e il 1926. Tuttavia, come sostengono alcuni critici, l'espressionismo nasce, si sviluppa e poi termina non necessariamente all'interno del periodo storico sopra menzionato. Esso ha una sua tradizione molto più lunga di quanto non appaia. Ad esempio, come sostiene Kasimir Edschmid, «l'espressionismo c'è sempre stato»; o si dice con Rheiner l'espressionismo è quell'«atteggiamento spirituale [...] che non appare da oggi o da ieri, bensì da millenni nella storia dell'umanità». Maria Corti arriva addirittura a parlare di una «secolare tradizione espressionistica [...] italiana». Significa che l'espressionismo è riscontrabile in ogni epoca. Vent'anni possono essere dunque considerati il periodo in cui l'espressionismo è più manifesto. Una generazione degli artisti espressionisti nati fra il 1880 e il 1890 è considerata come la principale vittima della prima guerra mondiale. L'espressionismo esprime la necessità artistica di interpretare la sostanziale deformazione della percezione di una realtà avvertita ormai come distorsione del felice rapporto uomo-natura e in aperta opposizione ad una società borghese illusa ed egoista che marcia inconsapevolmente verso la I Grande Guerra. In ambiente di crisi politico-sociale assieme alla crisi dell'arte europea ma anche alle nuove e importantissime scoperte scientifiche all'inizio del Novecento, si determina lo stile espressionistico che si concentra su alcune tematiche emergenti della società: il «grido interiore», la distruzione del mondo fino allora conosciuto, la solitudine umana, il male e la violenza, la condizione di «smarrimento, d'angoscia, d'orrore» dell'umanità. Le produzioni letterarie hanno messo in luce il modo di percepire la nuova epoca spiegando il perché gli espressionisti abbiano reagito in una certa maniera di fronte alla realtà caotica della società moderna. All'interno di quella realtà caratterizzata dalla guerra, la sensibilità espressionistica tenta di esasperare o di far esplodere quelle contraddizioni che il progresso e più in generale una società industrializzata hanno innescato nel tessuto sociale. Di fronte all'evidenza di una nuova "barbarie" della realtà sociale e psicologica, l'ottimismo cede il posto al pessimismo, dando luogo a un senso angoscioso di crisi e di disorientamento, oppure alla ribellione, alla protesta e persino alla rinuncia e al sacrificio di sé. Tutti questi temi sono considerati come archetipi espressionistici e si riflettono anche nel linguaggio usato, un linguaggio provocatorio che comprende il pathos esasperato, la deformazione grottesca, il grido di guerra. Tutto ciò spiega, da una parte, il perché la categoria ‘espressionismo’ si avvantaggi nella sua geografia di un'ampia estensione: partendo dalla Germania, si allarga in Austria, Svizzera per arrivare a diffondersi in Russia, Francia, Italia, ecc. Dall'altra, rende più chiaro il motivo per cui l'estensione e la profondità della sua presenza siano così ampie nei diversi campi, dalla pittura alla musica, dalla letteratura al teatro, dal cinema all'architettura. Anche nel movimento letterario di quegli anni, l'espressionismo comincia a rendersi visibile. Il termine non viene però usato per primo nella letteratura. L'espressionismo non proviene dalla letteratura ma dalla storia dell'arte. È nelle arti figurative che si comincia a chiamare «espressionismo». In Germania, il processo metaforico che passa dalle arti figurative, maggiormente dalla pittura, alle produzioni letterarie si sviluppa in modo progressivo. L'espressionismo letterario rimarrà però in stretto legame con l'espressionismo artistico. È dagli storici dell'arte, come Alois Riegl e Wilhelm Worringer, che parte l'idea di un Kunstwollen (‘volere artistico’) comune a tutti i tipi di arte. Il concetto spiega l'arricchimento che le arti figurative hanno fornito alle produzioni letterarie. Esiste anche un'altra ragione quando si parla dello stretto rapporto tra i due ambiti ed è quella legata a numerosi talenti multipli. Sono pittori o scultori ma allo stesso tempo sono anche poeti e scrittori come Oskar Kokoschka (1886-1980), Alfred Kubin (1877-1959), Ernst Barlach (1870-1938). Sono poeti e musicisti ma lasciano anche le loro importanti tracce nella pittura come Arnold Schönberg e Georg Trakl.
Codròipo (Codroip in friulano) è un comune italiano di 16 098 abitanti in Friuli-Venezia Giulia. In base alla legge regionale 26/2014 "Riordino del sistema Regione - Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia" Codroipo è sede della UTI del "Medio Friuli" di cui fa parte con i comuni di Basiliano, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Castions di Strada, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons e Varmo.
Budapest (AFI: [ˈbudɒpɛʃt]; pronuncia italiana moderna: /ˈbudapest/) è la capitale e la maggiore città dell'Ungheria. Amministrata come un comune autonomo, costituisce inoltre il centro primario del Paese per la vita politica, economica e culturale; al 2016 conta 1 759 407 abitanti, mentre la popolazione residente nell'area metropolitana ammonta a oltre 3 300 000 persone. Budapest nacque ufficialmente nel 1873 dall'unione delle città storiche di Buda e Óbuda, ubicate a ovest del Danubio, con l'abitato di Pest, situato sulla riva opposta del fiume e anch'esso di antiche origini; fino al 1918 fu una delle due capitali dell'Impero austro-ungarico, dissoltosi al termine della prima guerra mondiale. Nel XXI secolo Budapest è diventata una metropoli globale e si è affermata come una popolare destinazione turistica: nel 2011, secondo i dati forniti da Euromonitor International, la capitale ungherese è stata la 25ª città più visitata del mondo.
L'Abruzzo (o gli Abruzzi) (AFI: /aˈbrutʦo/) è una regione a statuto ordinario dell'Italia meridionale, con capoluogo L'Aquila, compresa tra il medio Adriatico e l'Appennino centrale. Estesa su una superficie di 10 831 km², ha una popolazione di 1 288 385 abitanti ed è divisa in quattro province (L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo) e 305 comuni. Confina a nord con le Marche, ad est con il mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise: si divide principalmente in una parte costiera-collinare sul versante orientale con le spiagge e le colline prospicienti l'Adriatico, e una parte montuosa sul lato occidentale con i Monti della Laga (2.458 m s.l.m), il Gran Sasso d'Italia (2 914 m s.l.m.), la Majella (2 793 m s.l.m.), il Sirente-Velino (2 487 m s.l.m.) e i Monti Marsicani (2.283 m s.l.m.), che costituiscono i principali massicci montuosi della catena appenninica. Pur potendo essere considerato centrale dal punto di vista geografico, l'Abruzzo è storicamente, culturalmente, economicamente e in gran parte anche linguisticamente legato al Mezzogiorno d'Italia, anche secondo le definizioni adottate da Istat ed Eurostat.