Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni (Empoli, 1º aprile 1866 – Berlino, 27 luglio 1924) è stato un compositore e pianista italiano. È considerato, insieme ad Arturo Benedetti Michelangeli, il più grande genio pianistico italiano.
Questo articolo elenca le registrazioni acustiche realizzate per la Columbia da Ferruccio Busoni. Le registrazioni pubblicate sono state stampate su dischi a 78 giri. Si ritiene che le matrici originali siano state distrutte in un incendio nello stabilimento della Columbia in Inghilterra negli anni '20. Esistono ancora copie dei 78 giri originali e le registrazioni sono state trasferite su LP e CD. Alcune delle copie digitali sono state migliorate dal computer.
Il Concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni (in tedesco Internationaler Klavierwettbewerb Ferruccio Busoni), è un concorso pianistico che si svolge a Bolzano, aperto a partecipanti provenienti da tutto il mondo .
La Casa Museo di Ferruccio Busoni si trova in piazza della Vittoria ad Empoli, in provincia di Firenze. Il museo vero e proprio si trova al secondo piano dell'edificio dove ha sede il Centro studi musicali intitolato a Busoni, che invece occupa il piano terra. Vi sono esposti cimeli inerenti al maestro quali foto, autografi, libretti originali, locandine, ecc.. Vi si trova anche un pianoforte, dono della famiglia Busoni, sul quale, a quanto si dice, il Maestro si esercitava quando soggiornava a Empoli.
Turandot (AFI: /turanˈdɔt/) è la protagonista femminile dell'omonima opera teatrale di Carlo Gozzi e dell'omonima opera lirica di Giacomo Puccini. Turandot è la figlia dell'imperatore di Pechino Altoum ed è la principessa della Cina. Non volendo sposarsi con un principe Turandot fa emanare un editto nel quale si annuncia che il futuro sposo della principessa dovrà prima rispondere correttamente a tre indovinelli difficili proposti dalla principessa stessa, ma che, qualora il pretendente dovesse sbagliare anche un solo indovinello, questo sarà ucciso mediante la decapitazione.
Turandot (AFI: /turanˈdɔt/) è un'opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano. La prima rappresentazione ebbe luogo nell'ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, con Rosa Raisa, Francesco Dominici, Miguel Fleta, Maria Zamboni, Giacomo Rimini, Giuseppe Nessi e Aristide Baracchi sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!» (alla morte di Liù), ovvero dopo l'ultima pagina completata dall'autore, rivolgendosi al pubblico, secondo alcune testimonianze, con queste parole: «Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.» Le sere seguenti, l'opera fu messa in scena con il finale rivisto di Alfano, ma fu diretta da Ettore Panizza. Arturo Toscanini non diresse mai più l'opera.L'incompiutezza dell'opera è oggetto di discussione tra gli studiosi. C'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell'inesorabile progredire del male che affliggeva l'autore, bensì per l'incapacità, o piuttosto l'intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d'amore conclusivo, che pure l'aveva inizialmente acceso d'entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata.
Giacomo Puccini (Lucca, 22 dicembre 1858 – Bruxelles, 29 novembre 1924) è stato un compositore italiano, considerato uno dei maggiori e più significativi operisti della storia musicale. Le sue prime composizioni erano radicate nella tradizione dell'opera italiana del tardo XIX secolo. Tuttavia, successivamente, Puccini sviluppò con successo il suo lavoro in una direzione personale, includendo alcuni temi propri del Verismo musicale, un certo gusto per l'esotismo e studiando l'opera di Richard Wagner sia sotto il profilo armonico che orchestrale e per l'uso della tecnica del leitmotiv. Ricevette la formazione musicale presso il conservatorio di Milano, sotto la guida di maestri come Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli, dove fece amicizia con Pietro Mascagni. Le opere più famose di Puccini, considerate di repertorio per i maggiori teatri del mondo, sono La bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1903) e Turandot (1926). Quest'ultima non fu completata perché il compositore si spense stroncato da un tumore alla gola poco prima di terminare le ultime pagine (il Maestro era un forte fumatore); l'opera fu poi completata con finali diversi: quello di Franco Alfano (il primo, coevo alla prima assoluta ed ancor oggi più eseguito); successivamente nel XXI secolo per opera di Luciano Berio, abbastanza rappresentato. Non mancano altre proposte e studi di nuovi completamenti.
Arlecchino, oder Die Fenster (Arlecchino, o le finestre, BV 270) è un'opera in un atto con dialogo parlato di Ferruccio Busoni, con libretto in tedesco, composta nel 1913. Completò la musica per l'opera mentre viveva a Zurigo nel 1916. È un'opera a numeri scritta in stile neoclassico e include allusioni ironiche a convenzioni e situazioni operistiche tipiche della fine del Settecento e del primo Ottocento. Include anche una parodia di un duello.