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La storia dell'astronomia, probabilmente la più antica delle scienze naturali, si perde nell'alba dei tempi, antica quanto l'origine dell'uomo. Il desiderio di conoscenza ha sempre incentivato gli studi astronomici sia per motivazioni religiose o divinatorie, sia per la previsione degli eventi: agli inizi l'astronomia coincide con l'astrologia, rappresentando allo stesso tempo uno strumento di conoscenza e potere; solo dopo l'avvento del metodo scientifico si è giunti a una separazione disciplinare netta tra astronomia e astrologia. Fin dai tempi antichi, gli uomini hanno appreso molti dati sull'universo semplicemente osservando il cielo; i primi astronomi si servirono unicamente della propria vista o di qualche strumento per calcolare la posizione degli astri. Nelle società più antiche la comprensione dei "meccanismi celesti" contribuì alla creazione di un calendario legato ai cicli stagionali e lunari, con conseguenze positive per l'agricoltura. Sapere in anticipo il passaggio da una stagione all'altra era di fondamentale importanza per le capacità di sopravvivenza dell'uomo antico. Pertanto l'investigazione della volta celeste ha costituito da sempre un importante legame tra cielo e terra, tra uomo e Dio. Con l'invenzione del telescopio l'uomo è riuscito ad indagare più a fondo sulle dinamiche celesti, aprendo finalmente una "finestra" sull'universo e le sue regole. Sarà poi l'evoluzione tecnica e l'avvio delle esplorazioni spaziali ad ampliare ulteriormente il campo di indagine e le conoscenze del cosmo.
Giove è un pianeta facilmente osservabile dalla Terra; esso è ben visibile nel cielo nei periodi di osservabilità come un astro di magnitudine apparente −2,5, e presenta un diametro apparente che oscilla tra i 44 e i 49 secondi d'arco. Già puntando il pianeta con un binocolo di discrete dimensioni è possibile discernere i quattro satelliti galileiani, i quali presentano visibili variazioni di posizione con il passare delle ore.
Nei tempi antichi, soltanto il Sole e la Luna, poche centinaia di stelle e i pianeti più facilmente visibili avevano un nome. Nel corso degli ultimi secoli, il numero di oggetti astronomici identificati è salito da qualche centinaia a oltre un miliardo, e altri ancora ne vengono scoperti ogni anno. Al fine di identificare senza ambiguità tutti questi oggetti, e allo stesso tempo di dare un nome a quelli più interessanti e, se è il caso, alle loro caratteristiche, gli astronomi hanno la necessità di designare gli oggetti in modo sistematico. L'Unione Astronomica Internazionale (IAU) è l'organo ufficialmente riconosciuto dagli astronomi e da altri scienziati di tutto il mondo come l'autorità competente alla denominazione dei corpi celesti. In risposta alla necessità di avere nomi univoci per gli oggetti astronomici, la IAU ha creato alcuni sistemi di denominazione per oggetti di vario genere.
La Luna è stata per lungo tempo un popolare soggetto della fantascienza e delle storie fantastiche di viaggi immaginari, in particolare fino alla missione dell'Apollo 11 che ha realizzato il primo allunaggio di esseri umani, mostrando in televisione al mondo un paesaggio deserto e inospitale.
I primi uomini sulla Luna (The First Men in the Moon) è un romanzo di fantascienza di H. G. Wells del novembre 1901. Pubblicato per la prima volta sul periodico The Strand Magazine e riproposto in contemporanea sulla rivista The Cosmopolitan in 8 parti da novembre 1900 fino a luglio 1901, con illustrazioni a cura di E. Hering, molte delle quali sono a piena pagina e accreditati da didascalie.Il 5 ottobre 1901, la casa editrice Bowen-Merrill Company pubblica la prima edizione hardcover di The First Men in the Moon, la compagnia annovera tra le sue pubblicazioni solo due volumi sebbene attiva dal 1883 fino al 1901 (preceduta da Samuel Merrill e succeduta da Bobbs-Merrill Company) nonostante questo la prima opera accreditata a H. G. Wells sarà della Casa editrice George Newnes. Il romanzo narra la storia di due uomini - lo squattrinato uomo d'affari Mr. Bedford e lo scienziato distratto dott. Cavor - che giungono sulla Luna grazie a una sostanza inventata da quest'ultimo, scoprendo che il satellite della Terra, contro ogni aspettativa, è abitato. Dal romanzo sono stati liberamente tratti vari film, tra cui The First Men in the Moon (1919) e il classico Base Luna chiama Terra (First Men in the Moon, 1964).
The Great Moon Hoax (lett. "la grande burla della Luna") è il nome con cui è rimasta nota una serie di sei articoli pubblicata nel quotidiano New York Sun a partire dal 25 agosto 1835, sulla presunta scoperta della vita e della civiltà sulla Luna. Tali scoperte furono falsamente attribuite a sir John Herschel, forse il più noto astronomo del suo tempo. Negli intenti dell'anonimo autore - poi rivelatosi Richard Adams Locke - doveva presumibilmente trattarsi di una satira, che tuttavia fu presa per vera. Gli articoli suscitarono tale scalpore da essere tradotti in varie lingue e pubblicati all'estero. L'anno successivo uscì a Napoli, in opuscolo, un'edizione in italiano, traduzione dell'edizione francese, intitolata Delle scoperte fatte nella luna del dottor Giovanni Herschel; è stata ripubblicata anche col titolo Nuove scoperte lunari.
Il termine extraterrestre (come comunemente e impropriamente anche il termine alieno) indica qualsiasi oggetto di provenienza esterna al pianeta Terra. Può essere riferito a materiale come i meteoriti o a forme di vita estranee alla Terra. L'esistenza (presente o passata) di alcune forme di vita extraterrestre è al momento solo ipotetica, dato che non sono mai state trovate chiare prove di organismi viventi al di fuori della biosfera terrestre. L'enorme numero di galassie e quindi pianeti con caratteristiche molto simili al nostro rende statisticamente tuttavia plausibile la loro esistenza. Inoltre in questi anni si sono scoperti molti pianeti attorno a stelle della Via Lattea, di cui parte nella zona abitabile. Nella cultura popolare l'extraterrestre è visto soprattutto come un ipotetico essere dotato di intelligenza e proveniente da un altro pianeta, ed è un personaggio descritto all'interno di innumerevoli opere di fantascienza, ma anche in resoconti di misteriosi avvistamenti - mai del tutto provati - da parte di persone di ogni nazionalità (si veda la voce UFO). I presunti avvistatori si dividono tra chi considera gli extraterrestri esseri umanoidi di indole pacifica e chi, al contrario, li descrive come creature mostruose e malvagie.
L'astronomia è la scienza che si occupa dell'osservazione e della spiegazione degli eventi celesti. Studia le origini e l'evoluzione, le proprietà fisiche, chimiche e temporali degli oggetti che formano l'universo e che possono essere osservati sulla sfera celeste. È una delle scienze più antiche e molte civiltà arcaiche in tutto il mondo hanno studiato in modo più o meno sistematico il cielo e gli eventi astronomici: egizi e greci nell'area mediterranea, babilonesi, indiani e cinesi nell'Oriente, fino ai maya e agli incas nelle Americhe. Questi antichi studi astronomici erano orientati verso lo studio delle posizioni degli astri (astrometria), la periodicità degli eventi e la cosmologia e quindi, in particolare per questo ultimo aspetto, l'astronomia antica è quasi sempre fortemente collegata con aspetti religiosi. Oggi, invece, la ricerca astronomica moderna è praticamente sinonimo di astrofisica. L'astronomia non va confusa con l'astrologia, una pseudoscienza che sostiene che i moti apparenti del Sole e dei pianeti nello zodiaco influenzino in qualche modo gli eventi umani, personali e collettivi. Anche se le due discipline hanno un'origine comune, esse sono totalmente differenti: gli astronomi hanno abbracciato il metodo scientifico sin dai tempi di Galileo, a differenza degli astrologi. L'astronomia è una delle poche scienze in cui il lavoro di ricerca del dilettante e dell'amatore (l'astrofilo) può giocare un ruolo rilevante, fornendo dati sulle stelle variabili o scoprendo comete, nove, supernove, asteroidi o altri oggetti.